Gustav Gustavovič Klucis (in russo Густав Густавович Клуцис?, trasl. angl. Klutsis, in lettone: Gustavs Klucis; Rūjiena, 4 gennaio 1895Mosca, 26 febbraio 1938) è stato un artista e fotografo russo, uno dei maggiori pionieri dell'avanguardia costruttivista del XX secolo. Fu anche particolarmente noto per la sua attività di propaganda stalinista insieme alla moglie Valentina Kulagina.

Gustav Klucis nel 1915.

Biografia modifica

Klucis nasce a Rūjiena (all'epoca appartenente all'impero russo, oggi in Lettonia) e inizia la sua formazione artistica a Riga nel 1912, continuandola in seguito grazie alla Società Imperiale per la Promozione delle Arti di San Pietroburgo. Nel 1915 si arruola nell'esercito Russo, prestando servizio in un distaccamento di fucilieri lettoni, si trasferisce a Mosca nel 1917. Durante i tre anni successivi studia arte con i professori Kazimir Malévich e Antoine Pevsner, si unisce al Partito comunista , e incontra e sposa Valentina Kulagina, si diploma alla scuola d'arte statale Vjutemás, dove lavorerà come insegnante di teoria dei colori dal 1924 fino alla chiusura della scuola nel 1930.

Klucis ha prodotto, scritto e insegnato arte politica per lo stato sovietico per il resto della sua vita. Quando l'ambiente politico fu degradato negli anni '20 e '30 , Klucis e Kulagina furono sottoposti a crescenti pressioni per limitare la materia e le tecniche. Dal 1935 la sua arte fu dedicata al culto della personalità di Stalin.

Nonostante il suo attivo e fedele servizio partitico, Klucis fu arrestato a Mosca il 17 gennaio 1938 , mentre era in procinto di partire verso New York nel 1939. Fu condannato a morte da una commissione del NKVD l'11 febbraio e giustiziato il 26 febbraio 1938; fu accusato di partecipare a una "organizzazione terrorista nazionalista controrivoluzionaria" e giustiziato con altri intellettuali e artisti lettoni. Poiché la sua morte non fu annunciata, Kulagina fu angosciata per mesi e anni a causa della sua scomparsa. Fino al 1989 non si sapeva che fosse stato giustiziato per ordine di Stalin.

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