Helga Hošková-Weissová

pittrice ceca

Helga Hošková-Weissová, anche Helga Weiss (Praga, 10 novembre 1929), è un'artista ceca sopravvissuta all'Olocausto.

Helga Hošková-Weissová

È conosciuta per i suoi disegni raffiguranti la vita a Terezín e il per il suo diario pubblicato nel 2013.

Biografia

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Helga Hošková-Weissová nacque nel 1929 a Praga-Libeň in una famiglia ebraica laica. Sua madre Irena Fuchsova era una sarta e suo padre Otto Weiss lavorava presso la banca statale di Praga. Crebbe a Praga e poco dopo il suo decimo compleanno, il 10 dicembre 1941 [1], lei e i suoi genitori furono deportati nel ghetto di Terezín.[2][3] Sebbene fossero separati nel campo, riuscivano in qualche modo a vedersi e scambiarsi messaggi clandestinamente. Si stima che 15.000 bambini di età inferiore ai 16 anni siano stati deportati a Terezín, tra i quali meno di 100 deportati ad Auschwitz sono sopravvissuti.

La vita a Terezín

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Usando il suo talento per la pittura, Helga scrisse un diario che includeva immagini della sua vita nel campo.[3][4][5] I suoi disegni sono una testimonianza della vita quotidiana degli ebrei di Terezín.

Deportazione ad Auschwitz e la fine della guerra

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Nell'ottobre del 1944 fu deportata con sua madre ad Auschwitz. Al loro arrivo furono separate probabilmente dal famigerato Josef Mengele.[3] Helga lo convinse a sceglierla per i lavori forzati sostenendo di avere 18 anni, e dichiarò che sua madre era più giovane di lei, salvandola da una morte certa.[5] Dopo dieci giorni fu trasferita da Auschwitz a Freiberg, vicino a Dresda,[2] un campo ausiliario di quello di Flossenbürg. Indi sostenne una marcia della morte di 16 giorni fino al campo di Mauthausen,[6] dove rimase fino alla liberazione avvenuta il 5 maggio 1945 da parte dell'esercito statunitense.

Il dopoguerra

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Dopo la fine della seconda guerra mondiale Helga tornò a Praga e studiò all'Accademia di Belle Arti. Inoltre studiò con l'artista ceco Emil Filla [4][7] a partire dal 1950 e intraprese la carriera di artista.[3] Dopo la rivoluzione di velluto nel novembre 1989 espose le sue opere sia a Praga che in altri luoghi in Europa.[2]

Nel 1993 le fu conferito un dottorato onorario dal Massachusetts College of Art and Design di Boston per i suoi successi nel corso della sua vita. Nel 2009 le fu assegnata la medaglia Josef Hlávka e la medaglia al merito da parte del presidente Václav Klaus.[8]

A febbraio 2013 Helga viveva ancora nell'appartamento in cui nacque e da cui fu deportata nel 1944.[3] Il suo resoconto delle sue esperienze prima e durante l'Olocausto intitolato Diario di Helga: Il racconto della vita di una ragazza in un campo di concentramento è stato pubblicato da W. W. Norton & Company il 22 aprile 2013.[5][6][9]

  1. ^ Weissová, Helga 1929-, Zeichne, was Du siehst : Zeichnungen eines Kindes aus Theresienstadt/Terezín = Maluj, co vidíš, kresby jednoho dítěte z Terezína = draw what you see, a child's drawings from Theresienstadt, Niedersächsischer Verein zur Förderung von Theresienstadt/Terezín., Göttingen, Wallstein, 1998, ISBN 9783892443162, OCLC 40362598.
  2. ^ a b c From page of Jewish Museum, Prague: Copia archiviata, su jewishmuseum.cz. URL consultato il 24 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014). accessed 17 Feb 2013
  3. ^ a b c d e London Daily Telegraph, 16 Feb 2013, review section, pg 4.
  4. ^ a b news.holycross.edu, http://news.holycross.edu/blog/2005/01/27/holy-cross-hosts-exhibit-featuring-drawings-by-holocaust-survivor-helga-weissova-hoskova/.
  5. ^ a b c Copia archiviata, su telegraph.co.uk. URL consultato il 24 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2011).
  6. ^ a b theguardian.com, https://www.theguardian.com/world/2011/oct/16/schoolgirl-who-fooled-the-nazis.
  7. ^ isurvived.org, http://isurvived.org/Survivors_Folder/Weissova_Helga-artworkExp.html.
  8. ^ zpravy.idnes.cz, http://zpravy.idnes.cz/klaus-udelil-vyznamenani-ocenil-hrdiny-z-valky-gotta-i-zokeje-vanu-1d6-/domaci.asp?c=A091028_203022_domaci_cem. URL consultato il 28 ottobre 2009.
  9. ^ Amazon listing

Voci correlate

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Controllo di autoritàVIAF (EN20594044 · ISNI (EN0000 0000 6680 8679 · Europeana agent/base/49617 · ULAN (EN500337358 · LCCN (ENn99023552 · GND (DE123614473 · BNF (FRcb167399981 (data) · J9U (ENHE987007269833505171 · CONOR.SI (SL238027619