Hubrecht van den Eynde

pittore fiammingo

Hubrecht van den Eynde (Anversa, 11 ottobre 1593Anversa, 18 settembre 1662) è stato uno scultore fiammingo primo membro della famiglia di artisti Van den Eynde. Fu uno degli artisti fiamminghi di primo piano che nel diciasettesimo secolo abbandonarono le formule manieriste artificiose in favore di un maggiore realismo.

Hubrecht van den Eynde ritratto da Antoon van Dyck c. 1630.

Biografia modifica

Nacque nella famiglia Van den Eynde di Anversa, la quale produsse diversi artisti e mercanti fiamminghi. Suo fratello e suo nipote, Cornelis van Eynde e Jan van den Eynde II (autore dell'Abbazia di Averbode), ad esempio, furono due mercanti e importanti architetti fiamminghi. Nella seconda parte del XVII secolo, questa famiglia divenne una delle più importanti famiglie di scultori di Anversa,[1] finendo per controllare il mercato scultoreo di Anversa insieme alle famiglie Quellinus, Verbrugghen, Willemssens e Scheemaeckers.[1]

Dopo una prima formazione presso la bottega di un artista sconosciuto, fu registrato come maestro presso la Gilda di San Luca, ad Anversa, nel settembre del 1620. Nel maggio del 1622 si iscrive al sodalizio di uomini non sposati Sodaliteit van de bejaerde jongmans, una fraternità per scapoli fondata dall'ordine gesuita.[2] Fu inoltre membro della Gilda di Massoni di Anversa.[3]

Tra i pupilli di Van den Eynde si annoverano suo cugino Sebastiaen van den Eynde, suo figlio Norbertus van den Eynde e suo nipote Sebastiaen de Neve, oltre che Pauwels Creuls, Peeter Jansen, Peeter Creun e Jacques Jehan.[2][3]

Van den Eynde si sposò due volte. La sua prima moglie fu Elizabeth Schorkens. Dopo la morte di quest'ultima attorno al 1624, egli sposò Elizabeth van Breen, che gli diede un figlio, il futuro scultore Norbertus.[2][4][5]

Fu influenzato principalmente dallo stile barocco del Rubens.[6] Van den Eynde è noto principalmente per le sue sculture religiose e arredi sacri, sebbene abbia lavorato anche ad alcuni progetti secolari.[2][6] Tra le sue opere si annoverano le decorazioni scultoree del tribunale e della borsa di Anversa, l'altare della chiesa di Nostra Signora di Dendermonde, la scultura Dio Padre, Creatore dell'Universo nella Chiesa di Nostra Signora della Buona Volontà di Duffel, la Vergine con Gesù Bambino, scultura in arenaria, oggi nel Maagdenhuis Museum di Anversa, le sculture religiose create per la Cattedrale di Anversa (di cui oggi rimangono in situ le sculture marmoree di Gedeone e Giosuè),[7][8] e il Waterpoort, un arco di trionfo eretto ad Anversa in onore di Carlo V. Quest'ultimo fu precedentemente attribuito al Rubens, e risale al 1624.[6][9]

Van den Eynde fu incluso nella serie di ritratti di cento artisti famosi prodotta da Anthony van Dyck. Fu uno degli unici tre scultori ad essere incluso in tale collezione (gli altri furono Johannes van Mildert e Andreas de Nole).[1][10]

Opere modifica

 
Dio Padre, Creatore dell'Universo, Chiesa di Nostra Signora della Buona Volontà, Duffel

Note modifica

  1. ^ a b c Flemish sculpture: Art and manufacture c.1600–1750 (PDF), in University College London, 2008, pp. 19;28;33;50;66;90;93;185;192;193;196;199;205;211;251;252;258;271. URL consultato il 2 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2020).
  2. ^ a b c d Hubrecht van den Eynde, su rkd.nl, RKD. URL consultato il 22 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2022).
  3. ^ a b 863 EYNDE, Huybrecht van de in: Godelieve van Hemeldonck, Kunst en kunstenaars, s.p.: s.n. (2007), dattiloscritto conservato presso il Felixarchief di Anversa, in olandese
  4. ^ Norbertus van den Eynden, su vondel.humanities.uva.nl, Università di Amsterdam. URL consultato il 20 agosto 2020.
  5. ^ Norbertus van den Eynden (I), su rkd.nl, RKD. URL consultato il 2 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2022).
    «Egli divenne un maestro della Gilda di San Luca nel 1620.»
  6. ^ a b c Cynthia Lawrence, Eynde, van den family, in Oxford Art Online, Oxford Art Online, 2003, DOI:10.1093/gao/9781884446054.article.T027223, ISBN 978-1-884446-05-4. URL consultato il 22 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2022).
  7. ^ De altaren van de ambachten en de gilden, su topa.be, TOPA, 3 maggio 2021. URL consultato il 22 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2022).
  8. ^ Onze-Lieve-Vrouwekathedraal Antwerpen (PDF), in Steenmeijer Architecten, 2018, pp. 137;143. URL consultato il 2 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2020).
  9. ^ Waterpoort, su wga.hu, wga. URL consultato il 22 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2022).
  10. ^ Iconography by Anthony Van Dyck, su mbrart.com, mbrart. URL consultato il 20 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2019).

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