Il bazar delle idee

film del 1941 diretto da Marcello Albani

Il bazar delle idee è un film del 1941 diretto da Marcello Albani.

Il bazar delle idee
Titolo originaleIl bazar delle idee
Paese di produzioneItalia, Grecia
Anno1941
Durata74 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia
RegiaMarcello Albani
SoggettoMaria Basaglia
SceneggiaturaMarcello Albani, Maria Basaglia, Ferruccio Cerio, Alessandro De Stefani
ProduttoreFrancesco Bartolomeo
Casa di produzioneAndros Film
Distribuzione in italianoC.I.N.F. (1941), Scalzaferri (1945)
FotografiaMassimo Terzano
MontaggioDolores Tamburini
MusicheAlessandro Derevitsky
ScenografiaRaffaele Delfino Pesce
CostumiSandro Marzano
Interpreti e personaggi

Anna, una giovane e facoltosa signora, decide di finanziare in gran segreto un'impresa singolare: la fondazione di un vero centro per la creazione di idee, diretto da Mario Morelli, un poeta e autore di canzoni in perenne attesa del grande successo, e da un pittore, Enrico Bovio, che non trova l'ispirazione o il modello per un ritratto di donna che vuole terminare. Entrambi sono a corto di soldi e, convinti della genialità delle loro idee, desiderano aprire quella bizzarra attività, denominata appunto il "Bazar delle idee". Quando un'altra persona, Max Herber, si aggiunge come finanziatore, i locali si spostano dalla soffitta del pittore in un grande e sontuoso palazzo cittadino. In breve tempo diventa un luogo frequentato da tutte quelle persone in cerca di ispirazione, tra i quali il commendator Parodi, attivo nel campo assicurativo, della cui figlia, Rita, si innamora il poeta. Nel frattempo Anna si invaghisce del pittore, non rivelando però i suoi sentimenti e generando incomprensioni e litigi quando inizia a creare complicazioni a danno del Bazar, iniziando a uscire con Mario facendo in modo che da amici diventino rivali in amore, e civettando inoltre con tutti i commessi del locale, facendoli perdere la testa per lei. Ma in seguito il pittore si accorge che Anna è la modella adatta per finire il ritratto; la porta nella sua soffitta e, durante le pose, riesce a baciarla. Mario li sorprende: dapprima ci rimane malissimo, ma in seguito, quando constata che il Bazar si avvia alla rovina finanziaria, comprende che Rita è la donna più adatta per lui. Finisce con un doppio matrimonio: Anna con Enrico e Rita con Mario[1].

Distribuzione

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Il film, una delle rarissime co-produzioni con la Grecia – anche se nei titoli di testa non figura una casa produttrice ellenica – ebbe il visto censura n. 30.996 del 17 maggio 1940 con una lunghezza della pellicola di 2.011 metri[2]. Ebbe una distribuzione assai irregolare: a Roma venne proiettato nel gennaio del 1941, mentre a Milano soltanto nell'estate del 1941.

Venne rieditato nel novembre del 1945 con il titolo Buongiorno signora! e poi sparì dalla circolazione. Attualmente, tranne alcune fotografie di scena[3][4][5] è introvabile.

Critica

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«[...] Lo spunto è circondato da così scarne invenzioni che ci si domanda se, con quel titolo, autori, sceneggiatori, e regista non abbiano voluto dare la baia a loro stessi [...]»

Collegamenti esterni

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