Il bosco fuori
Il bosco fuori è un film horror del 2006 diretto dall'esordiente Gabriele Albanesi e interpretato da Daniela Virgilio, Daniele Grassetti e Gennaro Diana.
Il bosco fuori | |
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una scena del film | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2006 |
Durata | 85 min |
Genere | orrore |
Regia | Gabriele Albanesi |
Soggetto | Gabriele Albanesi |
Sceneggiatura | Gabriele Albanesi |
Produttore | Gregory J. Rossi, Manetti Bros., Sergio Stivaletti, Giacomo Sella, Simone Starace |
Casa di produzione | NeroFilm |
Fotografia | Raoul Torresi, Giovanni Cavallini |
Montaggio | Alessandro Marinelli |
Effetti speciali | Sergio Stivaletti |
Musiche | Filippo Barbieri, Federico Bruno, Silvio Villa |
Scenografia | Emiliano Maggi |
Costumi | Eden Embafrash |
Trucco | Elisa Papetti, Alessandra Vita, Sergio Stivaletti |
Interpreti e personaggi | |
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Prodotto in modo indipendente e con a disposizione un budget di soli 45000 euro, il film è stato proiettato in Italia in un solo cinema a Roma.
Nel 2007 esce la versione con sottotitoli in giapponese. Il titolo viene modificato in Italian Chainsaw e raggiunge la decima posizione fra i DVD più venduti in Giappone.[1][2] La versione per il mercato americano è stata distribuita da Sam Raimi con il titolo The Last House in the Woods.[2]
Trama
modificaUna famiglia sta viaggiando in auto ormai da ore quando la foratura di una gomma manda fuori strada il mezzo uccidendo sul colpo l'autista. La donna e il bambino che viaggiano con l'uomo si allontanano dal luogo dell'incidente in cerca di soccorso. La madre viene raggiunta da un'altra auto che la investe violentemente. Dal mezzo scende quindi un maniaco che finisce la povera malcapitata con una pietra e carica il suo corpo nella propria auto. Il bambino, dopo avere assistito alla scena, scappa terrorizzato e si avventura nel bosco.
Diverso tempo dopo una coppia di giovani, Aurora e Rino, appartati poco lontano dal luogo, viene aggredita da un gruppo di tre balordi, capitanati da Cesare. I tre, dopo avere malmenato e rinchiuso Rino nel bagagliaio, si apprestano a violentare Aurora. Ma fortunatamente la giovane coppia viene salvata dall'arrivo di Antonio, che in quel momento si trovava di passaggio insieme con la propria moglie, il quale allontana i balordi puntando loro una pistola. L'uomo porta così in salvo la giovane coppia e offre loro di portarli nella sua proprietà: una villa sperduta nel bosco. Qui vengono accuditi dall'uomo e da sua moglie Clara, mentre il figlio piccolo di questi dorme in una stanza del piano superiore.
La situazione degenera quando Antonio tenta di drogare la povera Aurora e questa, scappando, scopre che Rino è stato legato e imbavagliato. In un primo momento la ragazza riesce a fuggire dalla villa, ma vagando nel bosco si imbatte nei due mostruosi figli adottivi dei coniugi che la catturano. Di lì a poco la coppia si ritrova legata e scopre che il figlio piccolo dei coniugi si nutre esclusivamente di carne umana e che loro saranno il suo prossimo banchetto. Ma proprio quando Aurora perde ogni speranza, i tre balordi che avevano tentato di stuprarla, attirati nel frattempo dalle grida di Aurora quando è stata catturata nel bosco, giungono nella villa. Raccapricciati dalle mutilazioni subite da Rino, elaborano un piano per far piazza pulita dei mostri e psicopatici che abitano il casolare.
I due amici di Cesare vengono uccisi; quest'ultimo, dopo avere ucciso Antonio e i suoi due figli adottivi, di cui uno armato di motosega, torna da Aurora per liberarla, ma viene sorpreso da Clara che lo uccide con un coltello. Infine anche la moglie di Antonio muore, uccisa a morsi dal figlio Giulio mentre questa stava per uccidere Aurora, e qui si rivede il bambino scappato durante la prima scena del film, privo di arti, utilizzati per nutrire Giulio. I due bambini, chi per un motivo chi per un altro, entrambi dei mostri si abbracciano fraternamente e piangono.
Nella scena finale Aurora, finalmente libera, corre per il bosco completamente insanguinata e abbozza un sorriso mentre all'orizzonte si scorge il sole.
Critica
modifica- Francesco Alò, Il Messaggero:[3]
«[...] La sua opera prima Il bosco fuori è quello che mancava da anni in Italia nell'horror: ben scritto, ben recitato, dai mille colpi di scena e incredibilmente truculento (Alleluja! È resuscitato artisticamente l'effettista speciale Sergio Stivaletti) [...]»
- Federico Pedroni, FilmTv.it:[4]
«Il bosco fuori, opera prima di Gabriele Albanesi, è qualcosa più di una scommessa: girato in tre settimane in digitale, con un budget ridicolo e attori sconosciuti, cerca di riportare in vita il cinema horror all'italiana attingendo a piene mani anche dalla migliore scuola americana, quella dei Craven e dei Raimi, estremizzando il tutto senza pietà. Il film è violentissimo: sangue a ettolitri, squartamenti, budella a volontà. E il regista a tratti paga un eccessivo compiacimento, una voglia di stupire un po' gradassa, un generale disequilibrio del racconto. Però Il bosco fuori è un film vivo, a tratti ironico (la protagonista ha in stanza un poster di Io la conoscevo bene, omaggio di ironia cinefila che sbeffeggia l'ottusa contrapposizione tra film di genere e cinema d'autore), che trae il massimo dai suoi limiti produttivi creando paura e divertendo chi ha uno stomaco sufficientemente forte da sopportarne la visione.»
- Francesco Lomuscio, FilmUp.it:[5]
«[...] Un delirio splatter girato in HDV che, con soli 45000 euro di budget e non privo di un pizzico d'indispensabile ironia, tenta coraggiosamente di riportare all'interno della cinematografia tricolore una estrema tipologia di spettacolo accantonata ormai da troppi anni, senza camuffarsi furbescamente dietro intellettualismi snob, ma puntando in maniera diretta al genere nudo e crudo [...]»
- Morando Morandini, Dizionario dei film:[6]
«Scritto dal regista esordiente, girato in HDV a basso costo in un'unica location, prodotto da Nero Film/Manetti Bros./Sergio Stivaletti, distribuito anche in DVD, interpretato (si fa per dire) da dilettanti, è un horror scopiazzato e barcollante come un treppiede a due gambe. Distribuito con successo in home video in Giappone col titolo Italian Chainsaw.»
Riconoscimenti
modificaIl film è stato presentato in concorso al Philadelphia Film Festival[2][7] e in diversi altri festival internazionali tra cui il Montreal World Film Festival.[7]
Gennaro Diana ha ricevuto il premio quale miglior attore protagonista al Buenos Aires Rojo Sangre Film Festival.[2]
Note
modifica- ^ Il Bosco fuori: l'horror italiano funziona bene in Giappone!, su queimada-agency.com. URL consultato il 30 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b c d Francesco Spagnuolo, Il "Bosco Fuori" stupisce anche Sam Raimi, su horrormagazine.it, 21 aprile 2008. URL consultato il 15 gennaio 2016.
- ^ Recensione su mymovies.it
- ^ Il bosco fuori - La recensione di FilmTv Archiviato il 28 marzo 2010 in Internet Archive.
- ^ Il bosco fuori Archiviato il 30 aprile 2009 in Internet Archive. su FilmUp.it Archiviato il 19 gennaio 2011 in Internet Archive.
- ^ Laura Morandini, Luisa Morandini, Morando Morandini, Il Morandini 2011, Milano, Zanichelli, 2010.
- ^ a b (EN) Release Info, su Internet Movie Database. URL consultato il 15 gennaio 2016.
Bibliografia
modifica- Simona Falcone e Daniele Francardi, Attraverso il bosco fuori. Analisi e retroscena dell'horror cult indipendente, Universitalia, 2011, ISBN 9788865072172.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Il bosco fuori, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il bosco fuori, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il bosco fuori, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il bosco fuori, su FilmAffinity.
- (EN) Il bosco fuori, su Box Office Mojo, IMDb.com.