Imerio di Prusia

retore greco antico

Imerio di Prusia (in greco antico: Ἱμέριος?, Himérios, in latino Himerius; Prusias ad Hypium, 315Atene, 386) è stato un retore greco antico con cittadinanza romana, importante esponente della Sofistica tardoantica. Attivo tra il 340 e il 366, fu autore di varie orazioni in greco.[1]

Biografia

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Nacque a Prusias ad Hypium in Bitinia (nei pressi della moderna Düzce in Turchia) all'inizio del IV secolo; suo padre era il retore Ameinias.

Studiò ad Atene, fino al 340 circa, e lì praticò da sofista. Aprì una scuola, e tra i suoi discepoli vi furono Gregorio Nazianzeno e Basilio di Cesarea. Ottenne la cittadinanza ateniese, di cui andava molto fiero e, successivamente, divenne un membro dell'Areopago. Sposò una discendente dei filosofi Minuciano, Nicagora, Plutarco, Musonio e Sesto di Cheronea; ebbe un figlio maschio, Rufino, che morì giovane dopo aver dimostrato una certa disposizione per l'oratoria, e una figlia che gli sopravvisse.

Imerio dedicò un'orazione, probabilmente attorno al 351, a Costanzo II e ai suoi due cugini, Gallo e Giuliano; quando, nel 361, Giuliano divenne imperatore, invitò Imerio, che probabilmente aveva conosciuto ad Atene nel 355 e che era pagano come lui, a Costantinopoli. Fu a Costantinopoli che Imerio dedicò un'orazione a Vettio Agorio Pretestato, nominato proconsole di Acaia, e una al prefetto del pretorio Saturnino Secondo Salustio.

Dopo la morte di Giuliano, nel 363, Imerio rimase in Oriente, forse a Prusias, e tornò ad Atene solo dopo la morte del suo avversario Proeresio, nel 366, per riprendere ad insegnare.

Morì molto anziano, forse dopo il 380,[2] soffrendo di epilessia e cieco. Era un ricco possidente, con proprietà in Armenia e probabilmente in Tracia.

Edizioni e traduzioni

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  1. ^ (EN) Imerio di Prusia, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  2. ^ Se il Flaviano cui dedicò tre orazioni era Nicomaco Flaviano, proconsole d'Asia.

Bibliografia

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  • «Himerius 2», PLRE I, p. 436.
  • Milena Raimondi, Imerio e il suo tempo, L'Erma di Bretschneider, Roma 2012.

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Collegamenti esterni

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