Ingenuo

usurpatore dell'Impero Romano
Disambiguazione – Se stai cercando stato giuridico dei nati liberi, vedi Ingenui.
Disambiguazione – Se stai cercando il nome proprio di persona, vedi Ingenuino (nome).
Disambiguazione – Se stai cercando il modo di poetare diverso da sentimentale, vedi Sulla poesia ingenua e sentimentale.

Ingenuo (in latino Ingenuus; ... – 260 circa) fu un usurpatore contro l'imperatore romano Gallieno. Non vi sono monete coniate a nome di Ingenuo, fatto che testimonia a favore di un regno breve, su di un territorio privo di zecche. La Historia Augusta lo elenca tra i Trenta Tiranni.

Ingenuo
Usurpatore dell'Impero romano
Ritratto di fantasia di Ingenuo, da Guillaume Rouillé in Promptuarii Iconum Insigniorum - 1553
Nome originaleIngenuus
Morte260 circa
Legatus Augusti pro praetoreIn Mesia inferiore o in Pannonia

Governatore della Pannonia o della Mesia,[1] gli fu affidata l'educazione militare del figlio di Gallieno, Cornelio Valeriano, ma quando il ragazzo morì nel 258, la sua posizione si fece difficile. Quando l'imperatore Valeriano fu catturato dai Sasanidi, Ingenuo colse l'occasione (Gallieno era impegnato a tenere assieme il suo impero contro diversi usurpatori) e si proclamò imperatore.[1]

L'imperatore reagì rapidamente, richiamando le truppe dalla Gallia, marciando velocemente incontro a Ingenuo e impegnandolo in battaglia nei pressi di Mursa o Sirmio.[1] L'usurpatore fu ucciso nella battaglia, o si tolse la vita per evitare la cattura.

Note modifica

  1. ^ a b c Zonara, L'epitome delle storie, XII, 24.

Bibliografia modifica

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