Con il termine ioduri si indicano genericamente i sali dello iodio, come ad esempio lo ioduro di potassio (largamente impiegato in farmacologia) e lo ioduro d'argento (componente fondamentale delle pellicole e delle carte sensibili per fotografia).

Nel linguaggio comune, si utilizza lo stesso termine (in maniera impropria) per indicare lo ione ioduro (I-), il radicale ioduro (I•), o il gruppo funzionale ioduro (I-).

Negli ioduri l'atomo di iodio presenta numero di ossidazione -1.[1]

Lo ioduro[quale ioduro precisamente, ione ioduro, ioduro di sodio o altro?] è lo ione negativo di un composto salino, imposto da molti governi per evitare la carenza di iodio, che ogni anno colpisce circa due miliardi di persone causando disabilità intellettive.[2]

Ione ioduro modifica

Ione Ioduro [3]
 
 
Caratteristiche generali
Massa molecolare (u)126.90 g mol−1
Proprietà termochimiche
S0m(J·K−1mol−1)169.26 J K−1 mol−1
Indicazioni di sicurezza

Lo ione ioduro è uno dei più grandi anioni monoatomici. Ha un raggio di circa 206 picometri. Gli ioni di alogenuri più leggeri sono molto più piccoli in confronto: lo ione bromuro ha un raggio di 196 pm, lo ione cloruro di 181 pm e lo ione fluoruro di 133 pm. A causa delle sue dimensioni, lo ione ioduro forma legami relativamente deboli con la maggior parte dei cationi di altri elementi.

Struttura e caratteristiche degli ioduri inorganici modifica

La maggior parte degli ioduri sono solubili in acqua, spesso meno dei cloruri e dei bromuri correlati. Gli ioduri, contenendo l'anione I-, che è piuttosto grande, sono meno idrofili rispetto ai sali contenenti anioni più piccoli, come i fluoruri.[senza fonte]Per questo lo ioduro di sodio è molto solubile in acetone, mentre il cloruro di sodio non lo è.[Manca il nesso con quanto detto prima] La bassa solubilità in soluzioni acquose[non chiaro] dello ioduro d'argento e dello ioduro di piombo riflette il carattere covalente di questi ioduri metallici.

Un test per verificare la presenza di ioni ioduro in soluzione acquose[non chiaro] è quello della formazione di precipitati gialli dopo trattamento con una soluzione di nitrato d'argento o nitrato di piombo (II).[1]

Ossidoriduzioni e proprietà antiossidanti modifica

I sali di ioduro sono lievi agenti riducenti; molti reagiscono con l'ossigeno per dare iodio. Un agente riducente è anche un antiossidante. Le proprietà antiossidanti dello ioduro possono essere espresse come potenziale redox.

I12 I2 + e E° = −0.54 volts

Poiché lo ioduro si ossida facilmente, alcuni enzimi lo convertono in agenti iodurati elettrofili, per esempio durante la biosintesi di prodotti naturali contenenti ioduro.

Lo ioduro può funzionare come antiossidante, riducendo le specie reattive dell'ossigeno come il perossido di idrogeno.[4]

2 I + perossidasi + H2O2 + tirosina, istidina, lipidi, etc. → composti dello iodio + H2O + 2 e

Ioduri principali modifica

Composto Formula Aspetto Uso
Ioduro di potassio KI cristalli bianchi componente del sale iodato
Ioduro di idrogeno HI gas incolore acido minerale forte
Ioduro di argento AgI polvere gialla che si scurisce a contatto con la luce componente fotoattivo del film fotografico a base d'argento
Tiroxina(3,5,3′,5′-tetraiodotironina) C15H11I4NO4 solido giallo pallido ormone essenziale per la salute umana

Presenza in natura modifica

La iodargirite - ioduro d'argento naturale e cristallino - è il minerale contenente ioduro più conosciuto attualmente. Talvolta si possono trovare anche anioni di ioduro combinati con mercurio, rame e piombo, anche se tali minerali sono abbastanza rari.

Ossianioni modifica

Lo iodio può assumere numeri di ossidazione di -1, +1, +3, +5 o +7. Sono anche noti ossidi di iodio neutri.

Stato di ossidazione dello iodio −1 +1 +3 +5 +7
Nome ioduro Ipoiodito iodito iodato periodato
Formula I IO IO2 IO3 IO4 o IO5−6

Note modifica

  1. ^ a b N.N. Greenwood, A. Earnshaw, Chimica degli elementi. 1, Piccin, 1991, ISBN 88-299-1022-8, OCLC 886397146.
  2. ^ (EN) Donald G. McNeil Jr, In Raising the World’s I.Q., the Secret’s in the Salt, in The New York Times, 16 dicembre 2006. URL consultato il 7 marzo 2018.
  3. ^ Iodide Ion - PubChem Public Chemical Database, in The PubChem Project, USA, National Center for Biotechnology Information.
  4. ^ Frithjof C. Küpper, Lucy J. Carpenter e Gordon B. McFiggans, Iodide accumulation provides kelp with an inorganic antioxidant impacting atmospheric chemistry, in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 105, n. 19, 13 maggio 2008, pp. 6954–6958, DOI:10.1073/pnas.0709959105, PMID 18458346. URL consultato il 7 marzo 2018.

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