Katiuscia (film 1923)

film del 1923 diretto da Silvio Laurenti Rosa

Katiuscia è un film del 1923 diretto da Silvio Laurenti Rosa.

Katiuscia
Paese di produzioneItalia
Anno1923
Durata1136 metri
Dati tecniciB/N
film muto
Generedrammatico
RegiaSilvio Laurenti Rosa
SoggettoSilvio Laurenti Rosa
SceneggiaturaSilvio Laurenti Rosa
Casa di produzioneNuova Italia
FotografiaSilvio Laurenti Rosa e Giulio Rufini
Interpreti e personaggi

Trama modifica

Il giovane ufficiale Vassili viene spedito in un fortino in Siberia come punizione per aver criticato Rasputin; il luogo è spesso oggetto di attacchi dei ribelli tartari, e durante uno di questi salva Katiuscia, figlia del comandante. Quando scoppia la rivoluzione, l'ambizioso generale Ivan, in combutta coi bolscevichi, uccide il comandante e tenta di usare violenza contro Katiuscia. Vassili la salva ancora, e i due fuggono attraverso la steppa, inseguiti da Ivan. Ridotti allo stremo, i tre si ritrovano in un campo di profughi che vivono di stenti. Qui, Vassili e Ivan, stringendosi la mano, dimenticano l'odio passato.

Produzione modifica

L'Unione cinematografica italiana spedì il regista Laurenti Rosa in Unione Sovietica col compito di riallacciare i rapporti cinematografici con un Paese che sino alla rivoluzione russa aveva rappresentato un mercato importante per la cinematografia italiana. Durante il suo soggiorno, Laurenti Rosa girò di nascosto un migliaio di metri di pellicola riprendendo scene di povertà, paesaggi desolati e sfondi naturali innevati. Tornato in Italia, terminò le riprese in una vecchia abitazione di sua proprietà a Viterbo con l'utilizzo di attori di secondo piano, inframezzando poi queste riprese a quelle in terra sovietica.

Distribuzione modifica

Il film venne presentato come "cinedramma antibolscevico". A Roma, nei cinematografi Corso e Olimpia, si informava che «il film riproduce tutto lo strazio di un popolo affamato e rovinato»; A Napoli, al cinema Modernissimo, veniva distribuito un volantino in cui si esortava: «Napoletani! Non perdete l'occasione di vedere da vicino tutto il disastro della Rivoluzione russa! Vi sentirete più italiani e compirete un'opera di beneficenza, essendo le proiezioni pro-orfani di guerra!».

Il film ebbe comunque uno scarsissimo successo di pubblico, non andando oltre le prime visioni. I cinema parrocchiali preferirono non proiettare il film sui loro schermi.[1]

Critica modifica

«[...] Lavoro modestissimo − senza pretese − interpretazione mediocre − fotografia qualche volta passabile. Per dare al pubblico italiano solo una pallida e lontana idea delle sofferenze di quel disgraziato popolo russo, ci voleva ben altro, e mi sembra perciò azzardatissima l'idea di sceneggiare e infarcire alla meglio gli scherzi della fantasia. Il pubblico che paga mi sembra che non debba essere preso in giro.»

«[...] Drammatico zibaldone d'ambiente russo del famigerato Silvio Laurenti-Rosa, rappresentante dei "soviet" in Italia, con relativa carta intestata fino al mese di gennaio ultimo scorso, ed ora fascista d'occasione. Stendiamo un velo su questa pietosa istoria...»

«[...] Katuscia è un film che vorrebbe mettere in rilievo gli effetti del bolscevismo in Russia, ma l'argomento di così grande importanza sociale è stato reso in modo talmente meschino da non meritare il prezzo del biglietto ed il tempo per assistervi. Con una dozzina o due di scene dal vero e una tenue, insignificante storia passionale, si è creduto di allestire un film degno di essere visto; invece ne è uscito una cosa insulsa, slegata, senza finalità.»

Note modifica

  1. ^ Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano. I film degli anni venti / 1923-1931, pag. 63-64
  2. ^ Cfr. Il cinema muto italiano. I film degli anni venti / 1923-1931, pag. 62
  3. ^ a b Cfr. Il cinema muto italiano. I film degli anni venti / 1923-1931, pag. 63

Collegamenti esterni modifica

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