La Galite

Arcipelago della Tunisia; rappresentano l'estremità settentrionale del continente africano

La Galite (in italiano La Galita, in arabo Jazirat Jalitah)[1] è un arcipelago di isole rocciose, d'origine vulcanica, formato da cinque isole principali ed alcuni scogli. Tali isole sono situate a circa 80 km a nord-ovest della città tunisina di Tabarca e a 150 km a sud di Capo Spartivento, in Sardegna. Il punto di terraferma più vicino alle isole è Cap Serrat, 38 km a sud, dal quale l'arcipelago è separato tramite il Canale di Galitone o Canal de La Galite.

La Galite
جالطة
Mappa topografica delle Isole La Galite.
Geografia fisica
LocalizzazioneMar Mediterraneo
Coordinate37°31′37″N 8°55′43″E / 37.526944°N 8.928611°E37.526944; 8.928611
Superficie8,08 km²
Numero isole6
Isole principaliLa Galite, Le Galiton e La Fauchelle
Altitudine massima391 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera della Tunisia Tunisia
GovernatoratoBiserta
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Tunisia
La Galite
La Galite
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La Galite modifica

L'isola principale (che dà il nome all'intero arcipelago), è La Galita, situata al centro dell'arcipelago e con forma di lettera T[2], che misura 5,4 km di lunghezza da est a ovest ed al massimo 2,9 km di larghezza (nella parte orientale), per una superficie di 7,52 km². Circondata da falesie rocciose alte fino a 200 m, l'isola può essere raggiunta solo attraverso la baia dello Scoglio di Pasqua, nella parte meridionale dell'isola. Il punto più alto dell'isola è la Cima grande (Bout de Sommeo Grand sommet), a 391 m d'altezza, che è sormontato da una torre d'avvistamento gialla, alla quale si accede percorrendo un sentiero roccioso che è l'unica via di comunicazione dell'isola. Tale sentiero attraversa zone coperte di macchia mediterranea, dove nonostante la scarsità di terra a disposizione crescono alberi di fico, ulivi, cactus, vite e cereali, che provvedono al sostentamento delle poche famiglie di pescatori che abitano l'isola. Per il resto, l'isola è prevalentemente rocciosa e pianeggiante, eccetto la cima grande ed il Piton de l'Est, una cresta rocciosa conica alta 361 m, nel sud-est dell'isola.[3]

Nel 1872 i fratelli D'Arco, originari di Ponza, tentarono di stabilirsi sull'isola ma la loro permanenza durò solamente un anno ed il governo tunisino corrispose un indennizzo richiedendo come controparte l'allontanamento dall'isola.[4]

Recentemente, la scoperta di brocche cartaginesi e di monete romane ha indicato che l'isola era popolata già nell'antichità, ma solo saltuariamente il territorio conobbe insediamenti stabili. Il più recente fu quello, nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi del Novecento, di una comunità di ponzesi e tabarchini che vi praticavano la pesca delle aragoste, in un regime di tolleranza, da parte delle autorità coloniali francesi, che venne messo in crisi dalla politica di rivendicazione del fascismo sulla Tunisia.

Le isole minori modifica

Oltre all'isola principale, vi sono altri due gruppi di isolotti, rocciosi, aspri e scoscesi, senza approdi protetti, quindi di accesso pericoloso.

  • i galitoni dell'ovest, situati 3 km a sud-ovest dell'isola principale, che comprendono secondo la nomenclatura italiana Galitone-Le Galiton (158 m) e Aguglia-La Fauchelle (137 m), ossia la seconda e la terza isola dell'arcipelago per estensione. Sulla cresta di Galitone è situato un faro di 14 m d'altezza. Nel 1980, Galitone fu dichiarata riserva naturale integrale per preservare il sito di riproduzione della foca monaca.
  • i galitoni dell'est, soprannominati anche i cani (les chiens), sono situati da 1 a 2 km a nord-est dell'isola principale. Questo gruppo è composto da tre isolotti rocciosi detti il Gallo, la Gallina e il Pollastro. Il più grande dei tre è il Gallo, che misura 119 m d'altezza.

In quest'isola morì, il 14 dicembre 1942 il capitano di corvetta Salvatore Todaro (decorato di Medaglia d'oro al valore militare alla memoria).[5]

Il capo del movimento indipendentista tunisino Habib Bourguiba fu esiliato dal governo coloniale francese sull'isola principale dal 1952 al 1954, periodo durante il quale visse in un fortino abbandonato.

Note modifica

  1. ^ ALGERIA AND TUNISIA—CAP MATIFOU TO CAP SERRAT (PDF), su permanent.access.gpo.gov.
  2. ^ BirdLife Data Zone, su datazone.birdlife.org. URL consultato il 18 marzo 2024.
  3. ^ Archipel de la Galite Recueil de Notes naturalistes (PDF), su initiative-pim.org.
  4. ^ Checco Tornielli, La Galite: Microcosmo Ponzese In Terra D'Africa - InsideMagazine, su insidemagazine.it, 25 febbraio 2021. URL consultato il 18 marzo 2024.
  5. ^ Salvatore TODARO - Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria, su marina.difesa.it.

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