La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa

libro di Christopher Hitchens
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La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa è un libro di Christopher Hitchens sulla vita e le opere di Madre Teresa.

La posizione della missionaria.
Teoria e pratica di Madre Teresa
Titolo originaleThe Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice
Ritratto di Madre Teresa, la cui immagine appare anche sulla copertina del libro
AutoreChristopher Hitchens
1ª ed. originale1995
1ª ed. italiana1997
Generesaggio
Sottogenerebiografico, critico
Lingua originaleinglese
ProtagonistiMadre Teresa di Calcutta
Preceduto daFor The Sake Of Argument (1993)
Seguito daThe Parthenon Marbles: The Case for Reunification (1997)

In merito all'allusione sessuale insita nel titolo, Hitchens ha dichiarato: "Poteva essere quello oppure La Vacca Sacra, e ho pensato che La Vacca Sacra fosse di cattivo gusto."[1]. È stato tratto da un documentario dal titolo Hell's Angel (L'angelo dell'inferno), mandato in onda su Channel 4 il giorno 8 novembre 1994.[2][3]

Sommario modifica

Il libro descrive Madre Teresa non come una benefattrice ma come un'opportunista dal punto di vista politico, che adottò le apparenze di una santa per raccogliere fondi per la diffusione di una ideologia religiosa intollerante, grazie al costante appoggio di molti partiti di destra come i teocon statunitensi, il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier e il pregiudicato banchiere statunitense Charles Keating.[4]

Hitchens si sofferma ampiamente su quella che definisce manipolazione mediatica messa in atto a favore di Madre Teresa, che le avrebbe consentito di diventare la donna più celebre e più influente del mondo: questa sua fama planetaria le avrebbe permesso di propagandare meglio le sue idee religiose fortemente integraliste contrarie all'aborto, al divorzio, ai rapporti pre-matrimoniali e all'uso dei preservativi contro le malattie sessualmente trasmissibili, mentre invece si dichiarò sempre convinta del potere salvifico della sofferenza umana come espiazione dei peccati; su queste basi Hitchens argomenta che Madre Teresa fu strumentale alla Chiesa cattolica per il perseguimento dei suoi obiettivi politici e teologici.

Hitchens critica Madre Teresa affermando che avrebbe usato i contributi in denaro ricevuti per aprire conventi in 150 paesi piuttosto che per la fondazione degli ospedali, per i quali le donazioni erano state effettuate. Egli sostiene anche che non fosse amica dei poveri, e anzi si opponesse a misure strutturali per porre fine alla povertà, in particolare quella che avrebbe elevato la condizione sociale e culturale delle donne. A questo proposito cita una conferenza stampa del 1981, quando a Madre Teresa fu chiesto se insegnasse ai poveri ad accettare il proprio destino e costei rispose:

(EN)

«I think the world is being much helped by the suffering of the poor people.»

(IT)

«Penso che il mondo tragga molto giovamento dalla sofferenza della povera gente.»

Ricezione critica modifica

 
Il Presidente della repubblica Sandro Pertini con Madre Teresa di Calcutta (1978-1985)

Sul London Review of Books l'accademico indiano Amit Chaudhuri ha lodato il libro, affermando: "Le indagini di Hitchens sono state un tentativo solitario e coraggioso. Il libro è molto ben scritto, con assennatezza ed empatia che tempera la sua ironia." Tuttavia ha anche commentato che il ritratto "corre il rischio di assumere l'unidimensionalità della Madre Teresa proposta dai suoi ammiratori" e che l'autore ha concluso il libro senza fornire un'idea del carattere e delle motivazioni di Madre Teresa.[6]

Il San Francisco Bay Guardian riporta: "Chiunque con sentimenti ambivalenti sull'influenza del dogma cattolico (soprattutto per quanto riguarda il sesso e la procreazione), sulla manifattura artificiosa delle immagini da parte dei mass media, o di quello che si può, si deve o non si deve fare per i meno fortunati, dovrebbe leggere questo libro."[7] Nel 1996, il New York Times ha pubblicato una recensione favorevole dello scrittore Bruno Maddox dove afferma: "Mr Hitchens, un columnist di Vanity Fair e di The Nation, è alquanto convincente" e "Hitchens sostiene il suo caso con stile impeccabile".[8] La stampa italiana: "Il celebre saggista statunitense ci propone un'insolita analisi della figura di Madre Teresa di Calcutta, rafforzata dalle testimonianze affidabili e ben documentate di alcune ex infermiere della missionaria di origine albanese, nonché di un autorevole medico: Hitchens sottopone all'attenzione del lettore gli aspetti più contraddittori dell'attività della religiosa e mette in discussione, in maniera coraggiosa e politicamente scorretta, l'etica della sofferenza che ne è alla base."

Il Sunday Times scrive: "Uno sporco lavoro, ma qualcuno lo doveva pur fare. Alla fine di questo pezzo di polemica, scritto elegantemente e brillantemente argomentato, si capisce che le cose non vanno troppo bene per Madre Teresa."[7] Sempre nel 1996, una recensione critica del libro è stata scritta da William Donohue, presidente della Lega Cattolica, che commenta: "Se questo [libro] sembra una sciocchezza, beh, lo è."[9]

Rispondendo a una recensione positiva del libro sul New York Review of Books del giornalista Murray Kempton, il gesuita James Martin offre una difesa di Madre Teresa contro le critiche che le sono state rivolte. Constatando le difficoltà che s'incontrano nell'offrire aiuto agli indigenti nel mondo in via di sviluppo, ha concluso scrivendo: "In merito ai 'più poveri tra i poveri', coloro che oggi muoiono abbandonati, sembrerebbe ci siano due scelte. Una è quella di tentennare la testa, scocciati che tale gruppo di persone debba persino esistere. L'altra è quella di agire: fornire conforto e sollievo a queste persone mentre affrontano la morte. Mr Kempton sceglie la prima. Madre Teresa, con tutti i suoi difetti, sceglie la seconda."[10] In un'altra lettera della stessa edizione, il critico letterario e sinologo Simon Leys ha criticato il ritratto di Madre Teresa fornito da Hitchens, affermando: "Maltrattare una suora anziana sotto un titolo osceno non mi sembra essere una cosa particolarmente coraggiosa o elegante. Inoltre, pare che gli attacchi rivolti a Madre Teresa si riducano tutti a un unico reato: ella s'impegna a essere una cristiana, nel senso più letterale della parola, che è (ed è sempre stato e sempre sarà) un impegno altamente improprio e inaccettabile in questo mondo."[10] Hitchens ebbe a rispondere alla lettera di Leys in un'edizione successiva:[10]

«[...] Nel mio libro... fornisco la prova che Madre Teresa consolava e sosteneva i ricchi ed i potenti, permettendo loro ogni sorta di lassismo, mentre predicava l'obbedienza e la rassegnazione ai poveri. In un classico esempio recente di ciò che intendo, [Madre Teresa] ha detto al giornale Ladies' Home Journal dell'aprile 1996 che la sua nuova amica Principessa Diana sarebbe stata molto meglio una volta liberatasi dal suo matrimonio...[11] Disse questo dopo aver appena finito di consigliare agli elettori irlandesi di votare "No" in un referendum nazionale sul diritto al divorzio e al nuovo matrimonio civile. (Questo voto, a prescindere dalla sua importanza nella separazione tra Chiesa e Stato nella Repubblica d'Irlanda, ha avuto un effetto evidente sulla discussione vitale tra irlandesi cattolici e protestanti e a chi debba promulgare leggi in una possibile e futura isola cooperativa che è sempre minacciata da due tipi di fondamentalismo cristiano.) [...] Prove e argomentazioni di questo tipo, come vedo, non fanno differenza per persone come Mr Leys.[...] Su altri miei punti correlati — che Madre Teresa non si sia per nulla impegnata a fornire il soccorso medico o sociale richiesto dai suoi benefattori, convogliando invece i loro fondi a costruire chiese e conventi, e che la sua missione sia unicamente religiosa e propagandistica, con l'aggiunta di battesimi surrettizi ai non credenti - ho notato che Mr Leys non controbatte seriamente. [...] Ma Mr Leys deve comunque darsi una mossa e prendere una decisione: ad un certo punto dice che l'uomo chiamato Gesù "ha scioccato tutti gli Hitchens del suo tempo" - pensiero davvero scioccante per un polemista ateo e semi-semitico come me, che non riesce a trovare nessuna autorità del Nuovo Testamento che registri l'esistenza del suo analogo in quello periodo. Più tardi però dice, non meno fiducioso, che "a Gesù è stato sputato addosso, ma non da giornalisti, che non ce n'erano a quel tempo." È forse in questa luce confusa che dobbiamo giudicare la sua affermazione che il tentativo di essere un cristiano "è (ed è sempre stato, e sempre sarà)" qualcosa di "improprio e inaccettabile." La carriera pubblica di Madre Teresa è stata quasi immune da scrutini o critiche, con grande tripudio dei rispettivi agiografi - cosa che ho enfatizzato sin dall'inizio. Rappresentarla come una donna insozzata dallo sputo per i suoi atti o credenze è - per impiegare una volta tanto il termine in maniera rigorosa - veramente incredibile. Tuttavia si accorda con l'autocommiserazione dei cristiani che dobbiamo sopportare da tante parti in questi giorni. Altre fedi stanno mettendosi in fila con loro, per affermare che ogni critica è abusiva, blasfema e diffamatoria per definizione. [...]
Infine, faccio notare che [Leys] descrive il titolo del mio libro come "osceno" e lamenta che attacca una persona che è "anziana". Mi potrebbe gentilmente dire dove si trova l'oscenità? Inoltre, dato che ho criticato Madre Teresa sin da quando era di mezza età (e ho denunciato pubblicamente il senile Khomeini nel suo rimbambimento omicida), mi potrebbe consigliare i limiti d'età in cui i fedeli possano considerare ammissibile la critica laica? Persino l'attuale inquilino della Santa Sede non ha cercato protezione dal dissenso adducendo l'Anno Domini.[12]»

Leys a sua volta rispose difendendo la sua posizione iniziale, aggiungendo che il libro di Hitchens conteneva "diversi strafalcioni sugli aspetti basilari del cristianesimo", accusando l'autore di "una completa ignoranza circa la dottrina della Chiesa cattolica su questioni di matrimonio e divorzio" e "una forte antipatia e veemente avversione per Madre Teresa."[13]

Edizioni modifica

  • Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, Minimum Fax, 1997. ISBN 88-86568-36-3
  • Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, Minimum Fax, 2003. ISBN 88-7521-009-8

Note modifica

  1. ^ Christopher Hitchens e Richard Brookhiser part 8/8, al minuto 3 e 10 secondi
  2. ^ Christopher Hitchens On Mother Theresa(Interview), su secularhumanism.org. URL consultato il 24 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
  3. ^ Christopher Hitchens - Miracoli moderni, su internazionale.it, www.internazionale.it. URL consultato il 25 aprile 2012.
  4. ^ Charles Keating, banchiere e agente immobiliare statunitense, fu al centro di uno scandalo finanziario negli anni ottanta e novanta, condannato dai tribunali statunitensi per frode, racket e associazione per delinquere. Cfr. Billard, Mary, The 90's Chain Gang, A la Mother Teresa, in The New York Times, 10 maggio 1992. e Stevenson, Richard W., Keating Is Sentenced to 10 Years For Defrauding S.& L. Customers, in The New York Times, 11 aprile 1992..
  5. ^ Introduction Google books.
  6. ^ Amit Chaudhuri, Why Calcutta?, su lrb.co.uk, London Review of Books. URL consultato il 13 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2012).
  7. ^ a b "The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice," Verso Books, su versobooks.com (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2009).
  8. ^ Bruno Maddox, New York Times book review, su nytimes.com, 14 gennaio 1996. URL consultato il 13 settembre 2013.
  9. ^ William Donohue, Hating Mother Theresa, su catholicleague.org, 19 marzo 1996. URL consultato il 13 settembre 2013.
  10. ^ a b c Christopher Hitchens, Mother Teresa, su nybooks.com. URL consultato il 13 settembre 2013.
  11. ^ Hitchens riferisce che in quel caso Madre Teresa ebbe a dire: "È un bene che sia finita. Nessuno comunque era felice in quella situazione."
  12. ^ Al tempo della pubblicazione di questo scambio di critiche (1996) il pontefice era Giovanni Paolo II: il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).
  13. ^ Simon Leys, On Mother Teresa, su nybooks.com. URL consultato il 13 settembre 2013.

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