La regina dei barbari

film del 1985 diretto da Héctor Olivera

La regina dei barbari (Barbarian Queen) è un film fantasy del 1985 diretto da Héctor Olivera[1] e prodotto da Roger Corman.[2][3]

La regina dei barbari
Lana Clarkson in una scena del film
Titolo originaleBarbarian Queen
Paese di produzioneArgentina, Stati Uniti d'America
Anno1985
Durata72 min e 71 min
Genereazione, fantastico, avventura
RegiaHéctor Olivera
SoggettoHoward R. Cohen
SceneggiaturaHoward R. Cohen
Produttore
  • Frank Isaac
  • Alejandro Sessa
Produttore esecutivoRoger Corman
Casa di produzioneConcorde Pictures
Fotografia
  • Rodolfo Denevi
  • Rudi Donovan
Montaggio
  • Silvia Ripoll
  • Leslie Rosenthal
Musiche
Interpreti e personaggi

Produzione

modifica

Il film fu uno tra i primi ad essere prodotto dalla nuova compagnia di Corman, la Concorde.[4]

La regina dei barbari fu girato a Don Torcuato in Argentina dal regista Héctor Olivera come parte di un accordo per nove film stipulato tra la Aires Productions di Olivera e la statunitense Concorde-New Horizons di Roger Corman. Corman stava cercando di produrre dei film cappa e spada a basso budget per sfruttare il successo di Conan il barbaro (1982), mentre Olivera sperava di finanziare progetti cinematografici più personali tramite i profitti del suo accordo con Corman.[5] Lana Clarkson, che era apparsa in un ruolo secondario come guerriera amazzone nella precedente co-produzione Aires-Concorde Deathstalker, fu scritturata per il ruolo della protagonista, Amethea. Clarkson eseguì tutte le sue acrobazie nel film senza l'ausilio di controfigure.[6]

Distribuzione

modifica

La regina dei barbari venne presentato in anteprima negli Stati Uniti ed ebbe una limitata distribuzione nei cinema a partire dal 26 aprile 1985.[7] La Vestron Video distribuì originariamente due versioni del film in videocassetta: la versione censurata uscita nelle sale, ed una integrale che include una versione estesa della scena nel dungeon. Tutte le successive uscite in DVD includono solamente la versione tagliata.[8] La versione della Shout!Factory DVD include le scene tagliate come contenuto extra.

Accoglienza

modifica

Polemiche

modifica

Svariati critici commentarono circa l'ambiguità del presunto femminismo insito nella trama del film contrapposto allo sfruttamento delle sue numerose scene di stupro femminile, nudità e schiavitù sessuale. Variety recensendo il film suggerì che il "concetto di donne guerriere che battono avversari maschi sul campo di battaglia non è convincente per come viene presentato, con le ragazze più efficaci come oggetti sessuali... L'enfasi sullo stupro e sulla tortura è eccessiva."[9] In The Modern Amazons: Warrior Women On-Screen, Dominique Mainon e James Ursini fecero notare che la pellicola segue una "trama di pseudo-emancipazione femminile... Nel corso della ricerca della quale, tuttavia, Amethea viene catturata, ridotta a un paio di mutandine perizoma e legata a un dispositivo di tortura per una parte insolitamente lunga del film."[10] Il fatto che il fulcro del film sia la sequenza estesa della tortura/interrogatorio in topless di Amethea, presumibilmente potenziata, con influenze BDSM ha spinto a leggere il film come "un delicato equilibrio postfemminista di tre elementi discordanti: un timido spettacolo di stupro e schiavitù, un femminismo incoerente e una struttura della trama "molto" patriarcale... un arco narrativo femminista motiva apparentemente l'immaginario dello stupro."[11]

Rikke Schubart suggerì che il culmine della sequenza del dungeon – in cui Amethea stritola letteralmente il pene del torturatore con i suoi muscoli pelvici – rappresenta una vera e propria "dislocazione femminista" dei codici di genere, che prende le immagini "della donna vittima di stupro come debole e indifesa e le ricolloca... nell'atto dello stupro - la vittima è pericolosa e letale." Tuttavia, la discussione di Schubart implica anche che il femminismo è almeno parzialmente mitigato dall'uso erotizzato delle immagini bondage nella sequenza e dalla presentazione oggettivata della nudità di Clarkson: "Gli uomini non hanno problemi a identificarsi con gli uomini come vittime e le donne come castratrici se ciò avviene in un contesto erotico in cui è evidente che la donna è lì per essere guardata."[12]

  1. ^ New York Times
  2. ^ Emma Bernstein, Stream This: 'Arbitrage,' 'And While We Were Here,' Gary Oldman In 'State Of Grace' & More On VOD This Week, in Indiewire, 16 agosto 2013. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  3. ^ Screen Beauty Lana Clarkson has been taken from us..., in Ain't It Cool News, 4 febbraio 2003. URL consultato il 22 gennaio 2016.
  4. ^ HANDICAPPING THE OSCAR FIELD: [Home Edition] London, Michael. Los Angeles Times 22 marzo 1985: 1.
  5. ^ Falicov, Tamara L. "U.S.-Argentine Co-productions, 1982-1990: Roger Corman, Aries Productions, 'Schlockbuster' Movies, and the International Market" Film & History 2004 Vol.34, Iss. 1; pg. 31-38.
  6. ^ Report: Spector Spoke of Shooting. CBS News, 7 maggio 2004.
  7. ^ Variety, Wednesday, 3 aprile 1985, p. 7.
  8. ^ Manion, Dominique and James Ursini. The Modern Amazons: Warrior Women On-Screen. Pompton Plains: Amadeus Press, 2006, pg. 342.
  9. ^ Film Review: Barbarian Queen. Variety, Wednesday, 18 dicembre 1985, p. 16.
  10. ^ Mainon and Ursini, p. 342
  11. ^ Andrews, David. Soft in the Middle: The Contemporary Softcore Feature in its Contexts. Columbus: Ohio State University Press, 2006, pg. 101.
  12. ^ Schubart, Rikke. Super Bitches and Action Babes: The Female Hero in Popular Cinema, 1970-2006. Jefferson: McFarland, 2007, pg. 228-229.

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema