L'isola di Lambay (Reachrainn in gaelico irlandese[2]) è un'isola del mare d'Irlanda situata circa 4 chilometri al largo della costa Irlandese. Fa parte della contea di Fingal ed è il punto più orientale della Repubblica d'Irlanda.

Lambay
(GA) Reachrainn
Geografia fisica
LocalizzazioneMare d'Irlanda
Coordinate53°29′27″N 6°01′01″W / 53.490833°N 6.016944°W53.490833; -6.016944
Superficie2,5 km²
Geografia politica
StatoBandiera dell'Irlanda Irlanda
Provincia  Leinster
Contea  Fingal
Demografia
Abitanti6 (2011)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Irlanda
Lambay
Lambay

[1]

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Toponimo modifica

Il nome dell'isola deriva dal norreno Lamb-ey, che significa isola dell'agnello. Il toponimo deriva probabilmente dalla pratica medioevale di portare agnellini in primavera sull'isola sfruttando in questo modo un ambiente libero dai predatori. Il nome gaelico dell'isola ha anche originato quello del vicino centro costiero di Portrane, in gaelico Port Reachrann (ovvero luogo di attracco dell'isola di Reachrainn).

Descrizione modifica

L'isola di Lambay è collocata a nord-est di Dublino nei pressi della cittadina costiera di Portrane. Il suo punto più alto raggiunge una quota di 127 metri sul livello del mare e la superficie è di 2,5 km quadrati. La costa è relativamente bassa verso ovest mentre si presenta alta e rocciosa a nord, est e sud. A livello geologico predominano rocce di origine ignea. Sull'isola sono presenti alcuni pozzi e vari ruscelli.

Storia modifica

L'isola di Lambay fu abitata fin dai tempi del neolitico, dove veniva sfruttata come cava di andesite. Si tratta dell'unico sito irlandese di estrazione di pietra per asce, un'attività della quale gli archeologi hanno documentato tutte le fasi, dall'estrazione della pietra fino alla lucidatura finale.

Lambay fu oggetto della prima incursione documentata da parte dei Vichinghi, che avvenne nel 795. Nel medioevo il re Sigtrygg Barba di Seta donò l'isola alla cattedrale di Dublino e nel 1181 Giovanni d'Inghilterra confermò la sua appartenenza all'arcidiocesi di Dublino. Nel periodo della riforma protestante l'isola passò a John Challoner, primo segretario di stato del Regno d'Irlanda, il quale ci costruì numerosi edifici e iniziò lo sfruttamento di miniere di argento e di rame, oltre ad organizzare un allevamento di falchi da caccia. Nel 1611, nel periodo elisabettiano, l'isola passò a Sir William Ussher e ai suoi eredi. James Ussher, che divenne arcivescovo anglicano di Dublino, visse sull'isola nella prima metà del XVII secolo. Lambay fu durante la Guerra guglielmita un campo di prigionia per più di mille soldati irlandesi catturati nella battaglia di Aughrim (1691), alcuni dei quali morirono di fame e di stenti. Nel 1805 l'isola fu ereditata da Sir William Wolseley, e nel 1814 passò alla famiglia Talbot di Malahide; nel 1860 i coltivatori locali furono rimpiazzati da mezzadri di origine inglese e scozzese. Anche nel corso del XX secolo Lambay conobbe alcuni passaggi di proprietà; parte dell'isola fu destinata a riserva di caccia.

Nei pressi di Lambay sono avvenuti alcuni naufragi tra i quali, il 19 gennaio 1854 quello di uno dei più grandi mercantili dell'epoca, la RMS Tayleur. Nel disastro delle 650 persone a bordo persero la vita in 250, tanto che in seguito l'incidente venne descritto come il primo Titanic.[3]

Demografia modifica

La popolazione residente, che nel 1851 era di 75 persone, verso la fine del XX secolo è scesa sotto le 10 unità.

La tabella che segue riporta dati sulla popolazione dell'isola tratti dal libro Discover the Islands of Ireland (Alex Ritsema, Collins Press, 1999) e dai censimenti irlandesi. I dati censuari in Irlanda prima del 1841 non sono considerati completi e/o sufficientemente affidabili.[4]

1841 1851 1901 1951 1996 2002 2006 2011
89 75 28 21 8 6 6 6

Edifici di rilievo modifica

 
Il giardino del castello di Lambay
  • Castello di Lambay: fu ampliato e trasformato in un castello in stile medioevale dall'architetto Edwin Lutyens a partire dai resti di un forte del XVI secolo. La proprietà comprende anche un giardino recintato e l'accesso al mare raccordato al castello tramite terrazzamenti che richiamano le architetture barocche del vecchio porto di Ripetta (Roma).

Fauna modifica

Lambay ospita una delle più grandi colonie irlandesi di uccelli marini, con più di 50.000 esemplari di uria comune, 5.000 di gabbiano tridattilo, 3.500 di alca torda, 2.500 coppie di gabbiano reale nordico, oltre che popolazioni numericamente minori di pulcinella di mare, berta minore atlantica, fulmaro, oca selvatica e altre specie.

Tra i mammiferi dell'isola, oltre ad una mandria di bovini, è da segnalare la sola colonia di foca grigia presente nella costa orientale irlandese e un popolamento di wallaby dal collo rosso (Macropus rufogriseus)[5][6] e un branco di circa 200 daini, anch'essi introdotti nell'isola in tempi relativamente recenti. L'isola di Lambay è uno dei migliori luoghi nella contea di Dublino per osservare le focene.[7]

Note modifica

  1. ^ (EN) Islands - Change in Population 1841 - 2011, pagina su irishislands.info (accesso: 25 marzo 2015)
  2. ^ (EN) Lambay Island Placenames Database of Ireland. Accesso: 25 marzo 2015.
  3. ^ (EN) Stephen Guy, Wreck of the Tayleur, su blog.liverpoolmuseums.org.uk, National Museums Liverpool, 2010. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  4. ^ (EN) John Chambers, Islands - Change in Population 1841 - 2011, su irishislands.info. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  5. ^ (EN) What the Heck Are Wallabies Doing in Ireland?, su smithsonianmag.com, Smithsonian, 12 novembre 2014. URL consultato il 25 marzo 2015.
  6. ^ (EN) Archaeological Wallabies on Lambay Island, su seandalaiocht.com, Seandálaíocht - Irish for Archaeology, 8 luglio 2010. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2014).
  7. ^ (EN) Hoyt Erich, The Best Whale Watching in Europe (PDF), su wwf.de, The Best Whale Watching in Europe A guide to seeing whales, dolphins and porpoises in all European waters by Erich Hoyt WDCS, the Whale and Dolphin Conservation Society. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2015).

Bibliografia modifica

  • (EN) Cooney, G. (1993). "Lambay: an island on the horizon." Archaeology Ireland, 7 (4), 24–8.
  • (EN) MacAlister, R. A. S. (1929). "On some antiquities discovered upon Lambay island." Proceedings of the Royal Irish Academy, 38c, 240–246.
  • (EN) Merne, O. J. & Madden, B. (1999). "Breeding Seabirds of Lambay, County Dublin." Irish Birds, 6, 345–358.
  • (EN) Rynne, E. (1976) "The La Tène and Roman Finds from Lambay, Co. Dublin: a re-assessment." Proceedings of the Royal Irish Academy, 76c, 231–44.
  • (EN) Stillman, C. (1994) "Lambay, an ancient volcanic island in Ireland." Geology Today, 62, 62–67.

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