Cinnamomum verum

specie di pianta
(Reindirizzamento da Laurus cassia)
Disambiguazione – "Cannella" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Cannella (disambigua).

La cannella o, raramente, cinnamomo (Cinnamomum verum, Presl) è un albero sempreverde della famiglia delle Lauracee, originario dello Sri Lanka,[1] dal quale si ricava l'omonima spezia.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cannella
Cinnamomum verum
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Magnoliidi
OrdineLaurales
FamigliaLauraceae
GenereCinnamomum
SpecieC. verum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineLaurales
FamigliaLauraceae
GenereCinnamomum
SpecieC. verum
Nomenclatura binomiale
Cinnamomum verum
J.Presl
Sinonimi

Cinnamomum zeylanicum
Blume
Laurus cinnamomum
L.
Laurus cassia
L.

Vengono chiamate ugualmente cannella anche altre piante, tra le quali la cannella cinese (Cinnamomum aromaticum).

La cannella vanta una storia millenaria: era già citata nella Bibbia, nel libro dell'Esodo, era usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino. Importata in occidente con le carovane durante il Medioevo. Nella prima metà del 1600 gli olandesi impiantarono un traffico stabile con lo Sri Lanka per divenirne i principali importatori d'Europa.

Descrizione

modifica
 
Ramoscello di cannella

La cannella è un albero sempreverde alto circa 10–15 m.

Le foglie sono opposte, di forma ovale e allungata, possono raggiungere i 18 cm di lunghezza e i 5 cm di larghezza.

I fiori, bianchi, sono riuniti in infiorescenze.

Il frutto è una drupa che contiene un seme privo di albume.

Distribuzione e habitat

modifica

La pianta è nativa dello Sri Lanka ed è stata introdotta in diversi paesi tropicali, quali il Madagascar, Malaysia e Antille. Viene prodotta anche in Indonesia.

Gastronomia

modifica
 
Cannella in stecca

A differenza di altre droghe da cucina, la spezia non si ricava dal seme o dal frutto bensì dal fusto e dai ramoscelli che assumono il classico aspetto di una piccola pergamena color nocciola, una volta liberati del sughero esterno e trattati. La cannella può essere venduta in questa forma e sbriciolata al momento dell'uso, oppure essere venduta in polvere.

Ha un aroma secco e pungente che ricorda quello dei chiodi di garofano con una nota pepata.

La spezia che si ricava da Cinnamomum verum è la più fine e costosa. La cannella cinese (Cinnamomum aromaticum), anch'essa della famiglia delle Lauraceae, è detta anche cassia ed ha un aroma più aspro, ma è meno costosa, per cui è frequente.

È usata in molti modi differenti da secoli. La tradizione occidentale la preferisce impiegata nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di caramelle e praline, come aroma in creme, nella panna montata, nella meringa, nei gelati e in numerosi liquori. La tradizione orientale e creola la usa anche nel salato, in accompagnamento di carni affumicate e non. Entrambe l'amano come aromatizzante del tè.

I bastoncini di cannella conservano il loro aroma se riposti in barattoli di vetro ben chiusi e lontani da fonti di calore e dalla luce. Anche la polvere di cannella si conserva allo stesso modo, sebbene perda molto delle sue caratteristiche e del suo aroma.

Usi medici

modifica
  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Esiste anche un tipo di cannella ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina e successivamente distillandola. Il liquido ambrato che se ne ricava contiene aldeide cinnamica per circa il 90% ed è usato più frequentemente come principio medicamentoso che come spezia di cucina.

Questa spezia ha un potere antiossidante (ORAC) tra i più elevati, con un indice di valore 267536[2], circa 62 volte quello della mela, considerata per parte sua un ottimo antiossidante e che contiene tannini, aldeide cinnamica nell'olio essenziale, eugenolo (oltre 50 composti aromatici e terpenici), canfora.

Usata tradizionalmente contro le infreddature e come antibatterico, antimicrobico, antifungino e antivirale,[3] insetticida , acaricida, antinfiammatorio e analgesico,[4][5] in particolare, esplica il suo potere antimicrobico contro i microorganismi più comuni che causano carie dentale, lesioni endodontiche e parodontali e candidosi.[6]

Inoltre , è un antispastico, le viene oggi riconosciuta scientificamente la capacità di abbassare il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, contribuendo ad alleviare i disturbi dell'ipertensione; inoltre esercita una funzione antisettica sui disturbi dell'apparato respiratorio.[7]

Secondo alcune ricerche contribuirebbe a regolare la glicemia postprandiale sia nei pazienti obesi che in quelli normopeso;[8][9] due metanalisi, di cui una molto recente, mostrerebbero numerosi effetti benefici della spezia sui pazienti diabetici,[10][11] anche se altri studi non hanno confermato questi risultati.[12][13]

La medicina ayurvedica e quella cinese la usano per i problemi mestruali, nel trattamento delle febbri, in alcuni disturbi intestinali (contribuisce a rallentare le attività di fermentazione e di lievitazione intestinale che provocano gonfiore, flatulenza e cattiva digestione) e per i problemi legati al freddo, in quanto ha un effetto riscaldante. L'olio essenziale di cannella ha una forte attività antimicotica e favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.

A fine giugno 2011, alcuni ricercatori dell'Università di Tel Aviv avrebbero rilevato che una somministrazione nel tempo di estratto di cannella su modelli animali (una popolazione di topi), in presenza di altre determinate condizioni patologiche preesistenti, può contribuire in alcuni individui predisposti ad un parziale rallentamento nello sviluppo della malattia di Alzheimer. Lo studio, non eseguito in vitro o su una popolazione di esseri umani, è stato pubblicato dal Dipartimento di Zoologia dell'UTA.[14] L'estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati.[15]

La cannella inoltre potrebbe aiutare a rallentare la progressione della malattia di Parkinson. A renderlo noto sarebbero stati i membri del Rush University Medical Centre, i quali hanno condotto una nuova ricerca, basata su un campione di topi con malattia di Parkinson. Dalla ricerca sarebbe emerso che i composti contenuti nella cannella potrebbero effettivamente attenuare alcuni cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello di chi soffre della malattia di Parkinson.[16]

Da qualche tempo presso gli adolescenti USA si sta diffondendo la gara della Cinnamon Challenge, che consiste nell'ingoiare un cucchiaio di polvere di cannella. Questa pratica può danneggiare la salute[17] in quanto nella cannella è presente una sostanza caustica che nell'apparato respiratorio potrebbe dare seri problemi.

Leggenda

modifica

Secondo alcuni storici greci e romani, il cinnamologo era un uccello che si serviva di stecche di cannella per costruire i propri nidi.

  1. ^ (EN) Cinnamomum verum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  2. ^ List of ORAC values of food items
  3. ^ Amandine Brochot, Angèle Guilbot e Laïla Haddioui, Antibacterial, antifungal, and antiviral effects of three essential oil blends, in MicrobiologyOpen, vol. 6, n. 4, 2017-08, pp. e00459, DOI:10.1002/mbo3.459. URL consultato il 5 giugno 2024.
  4. ^ Jun Wang, Benzheng Su e Haiqiang Jiang, Traditional uses, phytochemistry and pharmacological activities of the genus Cinnamomum (Lauraceae): A review, in Fitoterapia, vol. 146, 1º ottobre 2020, pp. 104675, DOI:10.1016/j.fitote.2020.104675. URL consultato il 5 giugno 2024.
  5. ^ Shanshan Xiao, Hang Yu e Yunfei Xie, Evaluation of the analgesic potential and safety of Cinnamomum camphora chvar. Borneol essential oil, in Bioengineered, vol. 12, n. 2, 2021-12, pp. 9860–9871, DOI:10.1080/21655979.2021.1996149. URL consultato il 5 giugno 2024.
  6. ^ Spartak Yanakiev, Effects of Cinnamon (Cinnamomum spp.) in Dentistry: A Review, in Molecules (Basel, Switzerland), vol. 25, n. 18, 12 settembre 2020, pp. 4184, DOI:10.3390/molecules25184184. URL consultato il 5 giugno 2024.
  7. ^ Chiara Verlato, Spezie, "Sapere & Salute", anno 10, dic. 2005, n. 56, pag. X-XI
  8. ^ Santos HO, da Silva GAR, To what extent does cinnamon administration improve the glycemic and lipid profiles?, in Clin Nutr ESPEN, vol. 27, 2018, pp. 1-9, DOI:10.1016/j.clnesp.2018.07.011, PMID 30144878.
  9. ^ A. Magistrelli, JC. Chezem, Effect of ground cinnamon on postprandial blood glucose concentration in normal-weight and obese adults., in J Acad Nutr Diet, vol. 112, n. 11, novembre 2012, pp. 1806-9, DOI:10.1016/j.jand.2012.07.037, PMID 23102179.
  10. ^ P. Ranasinghe, R. Jayawardana; P. Galappaththy; GR. Constantine; N. de Vas Gunawardana; P. Katulanda, Efficacy and safety of 'true' cinnamon (Cinnamomum zeylanicum) as a pharmaceutical agent in diabetes: a systematic review and meta-analysis., in Diabet Med, vol. 29, n. 12, dicembre 2012, pp. 1480-92, DOI:10.1111/j.1464-5491.2012.03718.x, PMID 22671971.
  11. ^ Allen RW, Schwartzman E, Baker WL, Coleman CI, Phung OJ, Cinnamon use in type 2 diabetes: an updated systematic review and meta-analysis., in Ann Fam Med, vol. 11, n. 5, 2013, pp. 452-9, DOI:10.1370/afm.1517, PMC PMC3767714, PMID 24019277.
  12. ^ MJ. Leach, S. Kumar, Cinnamon for diabetes mellitus., in Cochrane Database Syst Rev, vol. 9, 2012, pp. CD007170, DOI:10.1002/14651858.CD007170.pub2, PMID 22972104.
  13. ^ Hasanzade F, Toliat M, Emami SA, Emamimoghaadam Z, The Effect of Cinnamon on Glucose of Type II Diabetes Patients, in J Tradit Complement Med, vol. 3, n. 3, luglio 2013, pp. 171–4, DOI:10.4103/2225-4110.114900, PMC 3924990, PMID 24716174.
  14. ^ A. Frydman-Marom, A. Levin; D. Farfara; T. Benromano; R. Scherzer-Attali; S. Peled; R. Vassar; D. Segal; E. Gazit; D. Frenkel; M. Ovadia, Orally administrated cinnamon extract reduces β-amyloid oligomerization and corrects cognitive impairment in Alzheimer's disease animal models., in PLoS One, vol. 6, n. 1, 2011, pp. e16564, DOI:10.1371/journal.pone.0016564, PMID 21305046.
  15. ^ Articolo di La Stampa 30 giugno 2011, su www3.lastampa.it. URL consultato il 30 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2011).
  16. ^ (EN) Cinnamon May Help Halt Parkinson’s Disease Progression, su rush.edu. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  17. ^ 'Cinnamon Challenge': The Risky Game Sending Teens to the Hospital | Healthland | TIME.com

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 40342 · LCCN (ENsh85026033 · J9U (ENHE987007286433205171