Legge di Stefan-Boltzmann

La legge di Stefan-Boltzmann, chiamata anche legge di Boltzmann o legge di Stefan, dai due fisici austriaci Ludwig Boltzmann e Josef Stefan, è una equazione di stato per la radiazione elettromagnetica[1] che stabilisce che l'emittanza di un corpo nero è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura assoluta (espressa in kelvin):

dove:

La legge, in questo enunciato, è valida solo per corpi neri ideali.

La legge fu scoperta sperimentalmente da Stefan nel 1879 e spiegata teoricamente per la prima volta da Boltzmann nel 1884. Nella trattazione contemporanea è ricondotta alla legge di Planck, di cui costituisce un integrale. Questo legame permette di ricondurre la costante di Stefan-Boltzmann alle costanti fisiche fondamentali:

.

Per la dimostrazione e la spiegazione dei termini si rimanda al paragrafo derivazione quantistica.

Derivazione termodinamica

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La legge può essere dedotta a partire da considerazioni di natura termodinamica, senza poter accedere però ad alcuna informazione per il valore della costante di Stefan-Boltzmann. Sono note le relazioni:

  e  

dove:

Quindi dalla relazione fondamentale dell'energia interna si ha, integrando sul volume a temperatura costante:

 
 

per le relazioni di Maxwell ciò equivale a:

 
 

dove nell'ultima equazione si sono sostituite le relazioni note all'inizio. Integrando l'equazione differenziale si ottiene:

 

essendo   una costante d'integrazione, incorporata a quattro volte l'inverso di   nel valore di sigma, che veniva ricavata sperimentalmente.

Relazione fondamentale

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La continuità, differenziabilità e monotonicità dell’entropia implicano che la funzione di stato energia interna:

 

può essere invertita rispetto all'entropia:

 

La funzione entropia così ottenuta è continua e differenziabile nei suoi argomenti. Questa relazione è nota come relazione fondamentale: nota questa, tutta l'informazione termodinamica sul sistema è nota e qualunque proprietà termodinamica è da essa deducibile. La forma differenziale della relazione fondamentale è chiamata equazione di Gibbs.

Dal primo principio della termodinamica + secondo principio per sistemi in equilibrio termodinamico segue l'equazione di Gibbs:

 

In generale per le variabili di stato (coordinate generalizzate):  l'equazione di Gibbs è:

 

dove le forze generalizzate sono:

 

mentre le relazioni   sono le equazioni di stato del sistema. Nel caso di cui sopra le forze generalizzate sono:

 
 

Talvolta conviene considerare invece i momenti coniugati   definiti da:

 

La relazione fondamentale della radiazione elettromagnetica, che ne caratterizza completamente le proprietà termodinamiche, è[2]:

 

dove la costante è solo: σ

Per esso:

 
 

ma siccome queste sono le forze generalizzate viste sopra, si ha che:

 
 

Queste sono le due equazioni di stato per la radiazione elettromagnetica. La prima relazione è la legge di Stefan-Boltzmann:

 

ovvero per l'energia interna volumetrica della radiazione vale:

 

quindi il calore specifico isocoro della radiazione è:

 

mentre la seconda equazione di stato è la relazione della pressione di radiazione:

 

Derivazione quantistica

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Ogni corpo a una qualsiasi temperatura emette radiazione elettromagnetica; la quantità e la qualità di radiazione emessa dipende dalla temperatura del corpo e secondariamente dalle sue caratteristiche:

 

dove:

  •   è la frequenza della radiazione elettromagnetica;
  •   è la costante di Planck,
  •   è la temperatura assoluta,
  •   è la densità di energia della radiazione elettromagnetica compresa tra   e  .

Quest'ultima distribuzione dell'energia in funzione delle frequenze non era stata ancora scoperta, solo successivamente Rayleigh e Jeans e più tardi Planck la dedussero quantitativamente. Segue la legge di Planck per la radianza spettrale:

 

dove:

  •   è la costante di Planck
  •   è la costante di Boltzmann
  •   è la velocità della luce nel vuoto
  •   è la temperatura assoluta
  •   è la lunghezza d'onda
  •   è il numero di Eulero

viene integrata su tutto il dominio di lunghezza d'onda:

 

si ottiene che la costante di Stefan-Boltzmann definita classicamente si può riesprimere come:

 .

Corpo radiante reale

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Ovviamente il "corpo nero" è un'idealizzazione e i corpi, anche i più neri, non lo sono mai completamente. Per essere più precisi in fisica per corpo nero si intende un corpo che assorbe tutta la radiazione elettromagnetica incidente; al contrario un corpo di un certo colore (diverso da nero) non lo è perché riflette parte della luce che lo colpisce. I "corpi bianchi" infatti riflettono buona parte della radiazione che li colpisce ma ne assorbono sempre una parte. Le caratteristiche di un corpo in emissione sono duali delle caratteristiche in assorbimento: un corpo nero, assorbitore ideale, è anche emettitore ideale. Nell'applicazione a corpi reali della legge di Stefan-Boltzmann si moltiplica la costante σ per l'emissività ε, che dipende dalla superficie del corpo preso in considerazione oltre che dalla sua temperatura ed è compresa fra 0 (per i corpi idealmente bianchi) e 1 (per i corpi idealmente neri). Per cui per i corpi reali (chiamati anche "corpi grigi") si ha:

 
  1. ^ Nino Zanghi, Appunti di meccanica statistica, Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, Esempio 2.2 (Relazione fondamentale della radiazione elettromagnetica), e $14 - forze generalizzate e equazioni di stato
  2. ^ Nino Zanghi, Appunti di meccanica statistica, Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, Esempio 2.2 (Relazione fondamentale della radiazione elettromagnetica)

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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