Leva navale di Kalmar

La cosiddetta leva navale di Kalmar (in norvegese Kalmar-leidang; in norreno Kalmarnar leiðangr; in svedese Kalmare ledung) o guerra di Kalmar fu una spedizione pianificata dal re Niels di Danimarca con l'intenzione di convertire i numerosi abitanti pagani dello Småland, una regione facente parte della regione di Danimarca.

Leva navale di Kalmar
Il porto di Kalmar, in Svezia, visto dal mare
Data1123 (forse anche 1124)[1]
LuogoKalmar
Casus bellispedizione per convertire la regione dello Småland
Esitolo Småland viene razziato e gli abitanti forse convertiti al cristianesimo
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
ignoti
Perdite
pochenumerose, anche tra i civili
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In cerca di supporto, il sovrano danese si rivolse al suo omologo norvegese Sigurd I di Norvegia, che si era guadagnato una grande fama dopo aver condotto la crociata norvegese del 1107-1110. Tuttavia, i due eserciti non si coordinarono efficacemente e quando i danesi non trovarono i norvegesi nel punto di incontro concordato, lo stretto dell'Øresund, decisero di ritirarsi. Quando in seguito i norvegesi raggiunsero la località, essi decisero comunque di assaltare la regione e causarono grande devastazione nello Småland, razziando numerosi villaggi e convertendo forse i superstiti al cristianesimo, malgrado non vi siano prove.

La spedizione è narrata essenzialmente da Snorri Sturluson, un poeta islandese autore di varie saghe, e alcuni l'hanno addirittura ascritta al novero delle crociate per i suoi fini di conversione.

Contesto storico

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Il viaggio di andata e ritorno compiuto nell'ambito della crociata norvegese

Tra il 1107 e il 1110, re Sigurd I di Norvegia aveva condotto una grande spedizione nota con il nome di crociata norvegese in direzione della Terra santa, assediando con successo Sidone nel 1110. Snorri Sturluson, autore islandese di una raccolta di saghe note con il nome di Heimskringla, affermò che mai una spedizione più onorevole era fino ad allora partita dalla Norvegia.[2] Durante la sua impresa, Sigurd aveva avuto il privilegio di incontrare diversi sovrani europei, malgrado non sia noto se effettivamente conobbe tutti quelli citati dalle saghe.[3] In un'ottica più ampia, il suo viaggio ebbe conseguenze molto importanti per la Norvegia, la quale venne definitivamente associata nell'immaginario collettivo al mondo della cristianità.[3] A compiere quest'associazione furono anche autori di testi scritti di origine non norrena, come nel caso del francese Pietro il Venerabile, che risulta la fonte scritta più cronologicamente vicina alle vicende di Sigurd, in quanto egli completò le proprie opere nel 1123, due anni prima rispetto al Liber maiorichinus.[4]

La spedizione

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Pare che fu proprio per questa fama che, nel 1123, re Niels di Danimarca, il quale già nel 1111 lo aveva incontrato di persona mentre era sulla strada del ritorno dalla Terra santa, si rivolse a Sigurd in cerca di supporto militare.[5] Come afferma Snorri Sturluson:[6]

«[Re Niels] inviò un messaggio a re Sigurðr Jórsalafari [ovvero Sigurd I di Norvegia] chiedendogli che andasse in suo aiuto, dal suo regno, con un esercito, e che si recasse con lui a est lungo la costa svedese fino allo Småland, e ne convertisse la popolazione, poiché coloro che vi vivevano non si erano ancora convertiti, benché alcuni avessero abbracciato il cristianesimo. A quel tempo in Svezia vi erano molti uomini ancora pagani, e molti che erano a malapena cristiani, poiché vi erano stati alcuni re che avevano rinnegato il cristianesimo e avevano ripreso i sacrifici pagani»

Lo scopo formale appariva dunque quello di convertire i numerosi abitanti pagani della regione, che costituivano ancora la maggioranza della popolazione.[5] Niels radunò però troppo presto le sue truppe rispetto a Sigurd e ne attese invano l'arrivo al luogo convenuto, lo stretto dell'Øresund, circostanza che portò alla smobilitazione dei guerrieri danesi e al loro ritiro.[5] Quando il re norvegese infine giunse, criticò a sua volta il comportamento della controparte, riunendo così un consiglio di guerra. Fu lì che venne pianificata la spedizione nello Småland, così descritta da Snorri Sturluson:[7]

«[Durante l'assemblea con i comandanti militari, Sigurd] parlò loro delle ingannevoli parole di re Niels, e per questo essi decisero di compiere dei saccheggi nella sua terra. Essi razziarono il villaggio chiamato Tumaþorp, che si trova non lontano da Lund, poi mossero a est verso la città mercantile chiamata Kalmar, la saccheggiarono e lo stesso fecero nello Småland, e riscossero un tributo in cibo dallo Småland, mille e cinquecento capi di bestiame, e gli abitanti dello Småland accettarono il cristianesimo. Dopo di ciò, re Sigurðr tornò indietro con il suo esercito e rientrò nel suo regno con molti preziosi oggetti, e con un grande bottino che aveva conquistato in quel viaggio, e quella spedizione divenne nota come "leva di Kalmar".»

Conseguenze

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A dispetto di quanto riferito dalle fonti, è incerto se gli abitanti del posto vennero effettivamente convertiti, poiché le conseguenze della campagna di Sigurd non vengono sviscerate approfonditamente.[8] Le opere coeve svedesi attestano comunque di scontri avvenuti nella parte sud-orientale dello Småland e sull'isola di Öland. La narrazione di questo episodio, se da una parte testimonia ancora una volta l'atavico istinto predatorio nordico di qualche secolo prima, dall'altro consente di affermare con sicurezza che Pietro il Venerabile giudicò l'evento alla stregua di un conflitto contro i «nemici della croce di Cristo».[5]

  1. ^ Aavitsland e Bonde (2021), p. 163.
  2. ^ Jones (2022), p. 135.
  3. ^ a b D'Angelo (2021), p. 125.
  4. ^ D'Angelo (2021), p. 126.
  5. ^ a b c d D'Angelo (2021), p. 127.
  6. ^ Snorri Sturluson, cap. 24, p. 263.
  7. ^ Snorri Sturluson, cap. 24, p. 264.
  8. ^ Boyesen (2020), p. 216.

Bibliografia

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Fonti primarie

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Fonti secondarie

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