Lina Diligenti

attrice italiana

Lina Diligenti (Torino, 1861Bologna, 1910) è stata un'attrice italiana.

Biografia

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Era figlia degli attori Angelo Diligenti e Anna Pedretti.[1] Dopo aver studiato recitazione con suo padre e con Giacinta Pezzana divenne subito prima donna per sostituire la defunta Amalia Checchi Bozzo, dimostrando di saper ben interpretare i principali ruoli shakespeariani come Ofelia, Desdemona, Francesca da Rimini e Lady Macbeth. La sua carriera artistica sarebbe stata strettamente legata alle compagnie di Tommaso Salvini, Giacinta Pezzana e Adelaide Tessero. Dopo aver viaggiato in Sud America e in Egitto, approdò a Siena presso il palcoscenico dell'Accademia dei Rozzi con la Drammatica Compagnia Italiana fondata da suo padre.[2]

Il 16 febbraio 1890 sposò l'attore Gennaro Marquez.[3] I due si esibirono insieme ne Il padre prodigo di Alexandre Dumas nel 1888.[4] Presso il Teatro dei Rozzi raccolsero il plauso del pubblico con Il romanzo di un giovane povero, Carcere preventivo e La moglie ideale di Marco Praga. Dopo il 1891 la compagnia si recò in Egitto, per poi ritornare a Siena in qualità di neocostituita Compagnia Diligenti Marques.[3] Si fece apprezzare in La principessa Giorgio di Dumas figlio e in Spettri di Henrik Ibsen. Vedova dopo appena due anni, lasciò il teatro per sposarsi in seconde nozze con un senese, tuttavia il matrimonio non si celebrò e i Diligenti dovettero affrontare una spiacevole situazione economica. Dopo essersi esibito in spettacoli minori per sostenere la figlia, Angelo Diligenti morì nel 1895.[5]

Dopo la nascita di suo figlio Angelo Mario nel 1893, Lina Diligenti riprese la sua attività di teatro. Dopo una serie di performance mediocri, nel 1897 a Nizza riuscì a conquistare nuovamente il suo pubblico.[5] Restò nella città francese fino al 1901 esibendosi in ruoli minori.[6]

  1. ^ Marchis 2014, p. 15.
  2. ^ Marchis 2014, p. 16.
  3. ^ a b Marchis 2014, p. 17.
  4. ^ Teatro Minerva, in La Patria del Friuli, 19 novembre 1888.
  5. ^ a b Marchis 2014, p. 18.
  6. ^ Marchis 2014, p. 19.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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