Lingua sicana

lingua estinta parlata in Sicilia

La lingua sicana è una lingua estinta, parlata dal popolo dei Sicani in Sicilia.

Sicano
Parlato inSicilia (Sicania)
PeriodoSicilia preellenica-Sicilia romana (?)
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
Scritturaalfabeto greco (?)
Codici di classificazione
ISO 639-3sxc (EN)
Glottologsica1234 (EN)

Mappa della Sicilia preellenica con i relativi popoli

Distribuzione geografica modifica

Il sicano veniva parlato nell'isola di Sicilia. Inizialmente esteso a tutta l'isola, in epoca successiva alla venuta dei Siculi si restrinse in quella zona della Sicilia compresa tra l'Himera e l'Halykos che costituì la Sicania classica[1].

Corpus di iscrizioni sicane modifica

Alla lingua sicana appartengono dei graffiti rinvenuti sulla montagna di Marzo, nel territorio di Piazza Armerina e alcune tavolette, talora in caratteri greci, rinvenute nel resto dell'area sicana, tra cui quella di montagna dei Cavalli (identificata con l'antica Hippana), nel territorio di Prizzi[2].

In totale, i testi sicani sono solamente 6: 4 testi brevi e 2 di una certa consistenza rinvenuti a Montagna di Marzo, di cui un'iscrizione su un'anfora a decorazione geometrica[3].

Storia modifica

Alcune brevi iscrizioni che utilizzano l' alfabeto greco sono state trovate nella lingua sicana estinta. Fatta eccezione per i nomi, non sono stati tradotti e la lingua non è classificata per mancanza di dati. Suffissi ricorrenti come - ina , - ana , - ara , - ssus e - ssa si trovano spesso nei toponimi sicani (es. Camarina, Telmissus e Cimissa), e si propongono quindi come buon punto di partenza per identificare le città sicane. Alla tendenza di ritenere sicano tutto ciò che si mostra chiaramente come preindoeuropeo, si contrappone l'ipotesi per cui i Sicani rappresentassero uno strato di invasori indoeuropei più recenti dei Siculi[4][5]

La tesi per cui la toponomastica indicherebbe una certa connessione tra i Sicani e i Liguri (ad esempio, a Segesta corrisponderebbe Segesta Tigulliorum, l'odierna Sestri Levante; a Erice, il ligure portus Erycis, Lerici; a Entella l'omonimo fiume della Liguria[6]) sarebbe piuttosto labile, in quanto gli accostamenti avanzati sarebbero spiegabili altrimenti e non mostrerebbero nulla sulla lingua sicana e su un suo eventuale rapporto con il ligure[7].

Note modifica

  1. ^ Anello, 2005, 150.
  2. ^ Gabba-Vallet, 1980, 44.
  3. ^ De Simone, 1999, 501.
  4. ^ Varvaro, 1981, 23.
  5. ^ Olga Tribulato, Language and Linguistic Contact in Ancient Sicily, Cambridge University Press, 29 novembre 2012, p. 165-166, ISBN 9781139851930.
  6. ^ Varvaro, 1981, 24.
  7. ^ Varvaro, 1981, 24: «Del resto già Schmoll (1958, pp. 50-1) osservava che il porto di Erice in Liguria, presso il quale troviamo Portovenere, toponimo già antico (Schmoll 1961, p. 113), proverà semmai il culto di Venere ericina anche sulle coste liguri, e Alessio (1970, pp. 71-2) trae il nome di Lérici dal latino īlex o ēlex 'leccio'. Né del resto i nomi di Erice e Segesta, città elime, non sicane, potrebbero dir molto sulla lingua dei Sicani».

Bibliografia modifica

  • Pietrina Anello, I Sicani nel IV secolo a.C., in Atti del convegno di studi su Diodoro Siculo e la Sicilia indigena, n. 2005, pp. 150-157.
  • Filippo Cassola, Conclusioni degli Atti dell'VIII congresso internazionale di studi sulla Sicilia antica (Palermo, 18-23 aprile 1993), in Kokalos, XXXIX-XL, n. 1993-1994, pp. 695-712.
  • Carlo De Simone, L'epigrafia sicana e sicula, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia: Quaderni, n. 1999, pp. 499-507.
  • Emilio Gabba; Georges Vallet (a cura di), La Sicilia antica, 1,1. Indigeni, Fenici-Punici e Greci, Palermo, Società editrice Storia di Napoli, del Mezzogiorno continentale e della Sicilia, 1980.ISBN non esistente
  • Alberto Varvaro, Lingua e storia in Sicilia. Dalle guerre puniche alla conquista normanna, Palermo, Sellerio editore, 1981.ISBN non esistente

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Proel.org - Sicano, su proel.org.
  • Linguistlist, su linguistlist.org. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2012).