Lorenzo Benincasa

brigante e criminale italiano (1777-1810)

Lorenzo Benincasa (Sambiase, 1777Sant'Eufemia Lamezia, 15 marzo 1810) è stato un brigante e criminale italiano.[1][2] Fu un criminale particolarmente efferato (nonché compagno di Parafante) che infestò la Calabria a cavallo tra XVIII e XIX secolo.

Biografia modifica

Nacque a Sambiase intorno all'anno 1777, figlio di un falegname benestante che si procurò di dare un'istruzione a suo figlio, sebbene quest'ultimo desse segno sin dall'inizio di essere predisposto al crimine e alla violenza. La sua prima azione criminale la compì a soli dodici anni, allorché uccise sua sorella con un colpo di pistola e rapì la moglie di un certo Vincenzo Greco.[3]

Nell'anno 1799 si unì al cardinale Ruffo e all'esercito della Santa Fede, con cui saccheggiò e incendiò diversi paesi; finita tale esperienza, ritornò subito alla vita da brigante, dando prova di particolare efferatezza, al pari del brigante Parafante, di cui era compagno e da cui fu soccorso almeno in un'occasione.[4] Come per Parafante, Benincasa spesso uccideva i malcapitati "con orrendissime sevizie", torturava barbaramente e uccideva persino gli animali e portava con sé due cani dai quali si divertiva a far sbranare vivi i malcapitati.[5]

Il 15 marzo 1810 Benincasa e i suoi compagni furono circondati dall'aiutante generale Giuseppe Iannelli e dai suoi uomini nello stretto di Veraldi, nei pressi del fiume Amato e, in tale occasione, Benincasa fu ucciso all'età di trentatré anni.[5]

Note modifica

  1. ^ Mozzillo, pp. 1075-1078.
  2. ^ Tra la leggenda e la storia, su Sambiase. URL consultato il 5 maggio 2023.
  3. ^ Mozzillo, p. 1075.
  4. ^ Mozzillo, p. 1075-1077.
  5. ^ a b Mozzillo, p. 1078.

Bibliografia modifica

  • Attanasio Mozzillo, Croncache della Calabria in guerra, vol. 3, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1972, pp. 1075-1078.

Voci correlate modifica