Lorenzo Lorenzetti

Lorenzo Renato Lorenzetti (Corgnolo di Porpetto, 1893Barcellona, 3 febbraio 1939) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Lorenzo Renato Lorenzetti
NascitaCorgnolo di Porpetto, 1893
MorteBarcellona, 3 febbraio 1939
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaCavalleria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
RepartoIV gruppo cannoni 65/17
Divisione "Frecce Verdi"
Anni di servizio1915 - 1939
GradoCenturione
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Decorazionivedi qui
Studi militariScuola Militare di Modena
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Corgnolo di Porpetto nel 1893, figlio di Giovanni e Angela Toffoletti.[2] Studente universitario presso la facoltà di ingegneria nel Politecnico di Milano, fu chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito all'atto della mobilitazione generale nel giugno 1915.[3] Ammesso a frequentare il corso allievi ufficiale di complemento nella Scuola Militare di Modena, fu nominato sottotenente nell'arma di cavalleria nel settembre 1915, assegnato al Reggimento "Lancieri di Milano" (7º), con il quale partecipò alle operazioni belliche sul fronte italiano.[4] Divenuto tenente nell'ottobre 1916, prese parte alla battaglia del solstizio nel giugno 1918, distinguendosi particolarmente a Monastir, e venne poi aviolanciato nelle retrovie austriache del Friuli invaso, fornendo all'esercito utili informazioni sul nemico.[4] Posto in congedo nel 1919, decorato con una medaglia d'argento al valor militare, due croci di guerra e l'elogio del comandante della 3ª Armata, riprese gli studi e si laureò in ingegneria nel 1922 e nella vita civile fu amministratore per l'Ente agrario del Vipacco (Gorizia), nonché capo di quella Amministrazione comunale.[3] Promosso capitano di complemento nel marzo 1935, venne mobilitato con il grado di centurione nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale nell'agosto 1937. Lasciata Trieste dove viveva,[5] salpò poi dal porto di La Spezia sbarcando a Cadice il 22 settembre stesso anno ed assunse il comando della 4ª Compagnia del 738º Battaglione dell’8º Reggimento.[3] Successivamente assunto il comando di una batteria del IV Gruppo cannoni anticarro, rimase gravemente ferito il 30 gennaio 1939 a Llinas del Vailes[5] e decedette presso l'ospedale militare di Barcellona il 3 febbraio successivo.[3] Fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[5]

Onorificenze modifica

«Audace e valoroso combattente, comandante di compagnia cannoni anticarro, ha portato generoso e valido contributo al conseguimento della vittoria. In più combattimenti, coscientemente e serenamente sfidando le più intense offese, ha preceduto con i suoi cannoni reparti più avanzati di fanteria, entusiasmando e trascinando questi e i propri dipendenti. Nella dura giornata del 30 gennaio, mentre davanti a tutti, neutralizzava autoblinde e carri armati che si opponevano tenacemente all’avanzata delle divisioni, veniva mortalmente colpito: unico suo rammarico quello di abbandonare la lotta. (O.M.S.) Llinas del Vailes, 30 gennaio 1939'.[6]»
— Regio Decreto 16 novembre 1940.[7]
«Offertosi per un'audacissima, importante missione, riusciva con intelligente ardimento, a salvare sé e i compagni, conseguendo notevoli risultati. E poiché ostacoli imprevedibili e insormontabili impedivano la piena esecuzione del mandato, dimostrava così tenace volontà e così puro spirito di sacrificio, da non dolersi di averli affrontati, ma da ambire solo di poter cimentarsi nuovamente con pieno successo. Piave, agosto 1918
«Comandante di sezione ciclisti mitraglieri, sotto il fuoco nemico, dava prova di fermezza e ardimento. Cervignano, 4 novembre 1918

Note modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 363.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.35 del 10 febbraio 1941, pag.662.
  3. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  4. ^ a b Puletti, Saccomandi, Cerbo 1971, p. 154.
  5. ^ a b c Puletti, Saccomandi, Cerbo 1971, p. 155.
  6. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  7. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 10 dicembre 1940, registro 45 guerra, foglio 463.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 363.
  • Rodolfo Paletti, Dante Saccomandi e Dario Cerbo, I Lancieri di Aosta dal 1774 al 1970: cenni storici, Udine, Arti grafiche friulane, 1970.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica