Louis Vuitton Trophy Auckland

Il Louis Vuitton Trophy Auckland fu il secondo atto del Louis Vuitton Trophy, tenutosi nella baia di Auckland, Nuova Zelanda, dal 9 al 21 marzo 2010. Fu organizzato da Emirates Team New Zealand e ha visto la partecipazione di otto sindacati.

Fu vinto dai padroni di casa neozelandesi, che batterono in finale gli italiani di Mascalzone Latino.

Formato modifica

Il torneo era strutturato in due fasi: all'inizio un round-robin in cui tutti i partecipanti si affrontano tra loro una sola volta e la cui classifica determina gli accoppiamenti per la successiva fase a eliminazione diretta, svolta adottando il sistema dei playoff con ripescaggi concepito da McIntyre.

Partecipanti modifica

Rispetto al precedente evento, svoltosi a Nizza nel novembre 2009, vi è stata la sostituzione di BMW Oracle, nel frattempo impegnati nella vittoriosa sfida per l'America's Cup, con Mascalzone Latino, nuovo Challenger of Record scelto proprio dagli americani.

Sindacato Skipper
Emirates Team New Zealand Dean Barker
Aleph Bertrand Pacé
ALL4ONE Challenge Sébastien Col
Team Artemis Paul Cayard
Azzurra Francesco Bruni
Mascalzone Latino Gavin Brady
Team Origin Ben Ainslie
Team Synergy Karol Jabłoński

Barche modifica

In questo evento furono impiegate le due barche costruite da Emirates Team New Zealand per la Louis Vuitton Cup e l'America's Cup 2007, ovvero NZL-84 e NZL-92 (quest'ultima arrivò a contendere, senza successo, la Coppa a SUI-100 di Alinghi). USA-87 è stata invece fornita da BMW Oracle come barca di riserva.

Regate modifica

Round Robin modifica

Le regate si sono svolte dal 9 al 16 marzo ogni giorno, a eccezione del 12 marzo in cui sono state rinviate a causa del vento forte.

Pos Squadra G V P Pt NZL MLA A4O AZZ ART ORI ALE SYN
1 Emirates Team New Zealand (H) 7 6 1 6 1–0
(–4:43)
1–0
(–0:26)
1–0
(–0:42)
1–0
(–1:40)
1–0
(r)
0–1
(+0:38)
1–0
(–1:00)
2 Mascalzone Latino 7 5 2 5 0–1
(+4:43)
0–1
(+0:44)
1–0
(–0:13)
1–0
(–1:03)
1–0
(–0:06)
1–0
(+0:55)
1–0
(–0:19)
3 ALL4ONE Challenge 7 4 3 4 0–1
(+0:26)
1–0
(–0:44)
1–0
(–0:46)
0–1
(+0:22)
0–1
(+1:33)
1–0
(–1:06)
1–0
4 Azzurra 7 4 3 4 0–1
(+0:42)
0–1
(+0:13)
0–1
(+0:46)
1–0
(r)
1–0
(–0:53)
1–0
(–1:39)
1–0
(–0:41)
5 Team Artemis 7 4 3 4 0–1
(+1:40)
0–1
(+1:03)
1–0
(–0:22)
0–1
(r)
1–0 1–0
(–1:21)
1–0
(–0:41)
6 Team Origin 7 3 4 3 0–1
(r)
0–1
(+0:06)
1–0
(–1:33)
0–1
(+0:53)
0–1 1–0
(–2:11)
1–0
(–1:18)
7 Aleph[N 1] 7 2 5 1 1–0
(–0:38)
0–1
(+0:55)
0–1
(+1:06)
0–1
(+1:39)
0–1
(+1:21)
0–1
(+2:11)
1–0
(–3:26)
8 Team Synergy 7 0 7 0 0–1
(+1:00)
0–1
(+0:19)
0–1 0–1
(+0:41)
0–1
(+0:41)
0–1
(+1:18)
0–1
(+3:26)
(H) Ospitante
Note:
  1. ^ 1 punto di penalità per un contatto fra imbarcazioni prima della regata con Team Origin.

Fase a eliminazione diretta modifica

A differenza del consueto playoff a eliminazione diretta, in questo caso tra i quarti di finale e le semifinali è collocato un turno di ripescaggio, in cui si affrontano i due vincitori dei quarti peggio classificati e le due imbarcazioni sconfitte meglio piazzate nel round robin. Le due vincitrici del ripescaggio avrebbero avuto accesso alla finale, mentre le due sconfitte sarebbero state definitivamente eliminate.

I quarti di finale erano previsti in gara unica per il 17 marzo, mentre ripescaggi e semifinali erano strutturati al meglio di tre regate. La finale sarebbe stata al meglio di sette regate. Tuttavia, a causa delle condizioni meteo sfavorevoli, i ripescaggi furono ridotti a gara unica, mentre la finale fu portata al meglio di tre regate come le semifinali.

Voci correlate modifica

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