Lucinda Banister Chandler

Lucinda Banister Chandler (Potsdam, 1º aprile 18281911) è stata una scrittrice statunitense. Fu una dei leader del movimento per la purezza sociale, affiliata con Elizabeth Boynton Harbert.[1]

Lucinda Banister Chandler

Vita e formazione modifica

Lucinda Banister nacque a Potsdam, New York, il 1º aprile 1828. I suoi genitori erano Silas Banister ed Eliza Smith, entrambi nati nel New England da famiglie del luogo.[2]

Chandler subì una lesione alla colonna vertebrale nella prima infanzia a causa di una caduta, che gli causò uno stato di invalidità e sofferenza estrema per tutta la vita. Da bambina amava i libri e lo studio, e quando a nove anni entrò all'Accademia St. Lawrence (ora Università Statale di New York a Potsdam ), la sua insegnante la registrò come due anni più grande, a causa del suo rapido avanzamento negli studi e della sua maturità intellettuale. All'età di 13 anni arrivò la sua prima grande delusione, quando dovette sospendere per sempre il proprio percorso scolastico a causa del grave sviluppo della sua malattia alla colonna vertebrale. Per diversi anni le fu negata anche la semplice lettura.[2]

Carriera modifica

Nell'inverno tra il 1870 e il 1871 scrisse "Motherhood, Its Power Over Human Destiny" ("Maternità: il suo potere sul destino umano"), mentre si stava riprendendo da una lunga malattia; il volume fu accolto così calorosamente a Vineland, nel New Jersey, che fu successivamente pubblicato sotto forma di opuscolo. Ciò la fece conoscere a molte intellettuali di Boston, dove nei due anni seguenti tenne riunioni nei salotto cittadini e si organizzò con un gruppo di altre donne per la promuovere una genitorialità illuminata e per il raggiungimento di un elevato e paritario standard di purezza per entrambi i sessi. Nacque così la Società di Educazione Morale di Boston.

Società simili furono formate a New York City, Filadelfia e Washington, DC, grazie agli sforzi di Chandler e con la collaborazione di altre intellettuali di spicco. Si trattò del primo lavoro negli Stati Uniti sugli standard educativi per l’elevazione e la purezza delle relazioni tra uomini e donne, sia all’interno che all’esterno del matrimonio. In seguito pubblicò i saggi "A Mother's Aid", "Children's Rights" e "The Divineness of Marriage", con i quali contribuì alla creazione di una letteratura utile all'emergere di problematiche che in seguito furono ampiamente discusse nella società americana.[2]

Durante uno dei lunghi periodi di prostrazione e reclusione nella sua stanza a cui fu soggetta, la Chandler iniziò a studiare i principi di economia politica per intrattenersi e contribuire al proprio recupero psicofisico. Dopo essersi ripresa, scrisse ampiamente in merito a una riforma finanziaria, sulla questione fondiaria e sui problemi industriali. A Chicago nel 1880, fu fondata la Margaret Fuller Society, per promuovere anche presso le donne questi argomenti e introdurle ai principi dell'americanismo.[2]

Sostenitrice per tutta la vita del principio dell'astinenza totale dall'alcool, la Chandler fu vicepresidentessa della Woman's Christian Temperance Alliance dell'Illinois . Fu anche la prima presidentessa della Chicago Moral Educational Society, fondata nel 1882. La Chandler fu una sostenitrice del socialismo cristiano e credeva fermamente nel trionfo finale dell'idea cristiana della fratellanza umana come principio pratico e di controllo nei sistemi commerciali e industriali.[2]

Vita privata modifica

All'età di 20 anni sposò John H. Chandler, carpentiere e falegname di Potsdam.[2] Il marito fu anche un insegnante di musica. La coppia ebbe un unico figlio,John Nelson, che annegò all'età di quattro anni.[3] Il suo matrimonio con John Chandler fu felice, e il supporto del marito permise alla Chandler di interessarsi a tematiche pubbliche durante l'età adulta. Morì nel 1911.

Opere modifica

  • Motherhood, Its Power Over Human Destiny
  • A Mother's Aid
  • Children's Rights
  • Divineness of Marriage
  • Liberty and the Ballot for Women

Note modifica

  1. ^ Satter 2001, p. 195.
  2. ^ a b c d e f Willard & Livermore 1893, p. 165.
  3. ^ Chandler 1883, p. 945.

Bibliografia modifica