Mar-a-Lago è una villa situata a Palm Beach, in Florida. Considerata National Historic Landmark nel 1980, è stata costruita negli anni venti del XX secolo da Marjorie Merriweather Post, che alla morte la designò come residenza invernale per i presidenti degli Stati Uniti[1]. Decorata da Joseph Urban, dopo la morte della Post, avvenuta nel 1973, venne affittata al governo degli USA fino al 1981. Nel dicembre del 1985 venne acquistata dall'imprenditore Donald Trump[2][3].

Mar-a-Lago
Mar-a-Lago nel 1967
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federatoFlorida
LocalitàPalm Beach
Indirizzo1100 South Ocean Blvd, Palm Beach, FL
Coordinate26°40′37.36″N 80°02′13.66″W / 26.677044°N 80.037128°W26.677044; -80.037128
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1924-1927
Inaugurazione1927
Realizzazione
ArchitettoMarion Sims Wyeth e Joseph Urban
ProprietarioDonald Trump

Il nome della tenuta significa in spagnolo "dal mare al lago"[4], in riferimento al fatto che la proprietà si estende da Palm Beach, sull'Oceano Atlantico, fino alla laguna di Lake Worth.

Storia modifica

 
Un salotto di Mar-a-Lago nel 1967.

Costruzione modifica

L'ereditiera Marjorie Merriweather Post finanziò la costruzione del complesso insieme al marito Edward F. Hutton. Il progetto fu affidato a Marion Sims Wyeth e Joseph Urban[5][6]; i lavori costarono 7 milioni di dollari e furono conclusi nel 1927.[7]

Il complesso dispone di 58 camere da letto, 33 servizi igienici, una sala da pranzo con un tavolo in pietre dure lungo 8 metri, 12 caminetti e 3 rifugi antiaerei.[8] La tenuta si estende su 17 acri.

Il 18 aprile 2012 la sezione della Florida dell'American Institute of Architects ha posizionato Mar-a-Lago al quinto posto nella classifica dei 100 edifici storici più significativi dello Stato.[9]

Utilizzo modifica

Marjorie Post, nelle sue ultime volontà, lasciò la tenuta in eredità al governo federale, così che potesse servire da residenza invernale (Winter White House) per il presidente degli Stati Uniti e per i suoi ospiti.[10] Il primo presidente a poterne beneficiare fu Richard Nixon, che però preferì utilizzare la propria residenza di Key Biscayne; i suoi successori Gerald Ford e Jimmy Carter analogamente decisero di non soggiornarvi. Gli imponenti costi di manutenzione della tenuta (ivi compresi i servizi di sicurezza)[11] ben presto indussero l'amministrazione a rinunciare al lascito, restituendo la proprietà alla Post Foundation, che la mise in vendita per 20 milioni di dollari.[12] In mancanza di manifestazioni d'interesse per l'acquisto, gli eredi della costruttrice pianificarono anche di demolire parzialmente il complesso.[13]

Il passaggio a Donald Trump modifica

 
Il cancello d'ingresso nel 2014

A sventare i propositi di demolizione intervenne Donald Trump, che offrì di comprare la tenuta per 15 milioni di dollari, cifra che gli eredi Post rifiutarono. Trump pertanto comprò la striscia di terra tra Mar-a-Lago e l'oceano per 2 milioni di dollari,[14] minacciando di costruirvi un palazzo, che avrebbe tolto a Mar-a-Lago la vista sul mare. I proprietari infine cedettero e nel 1985 il magnate newyorkese si aggiudicò tutta la tenuta una cifra stimata tra 7 [15] e 10 milioni di dollari[16][17][18][19], più altri 8 milioni per gli arredi interni.[20]

Trump intestò la proprietà all'allora moglie Ivana e vi effettuò una corposa ristrutturazione, ricavando una sala da ballo da 20.000 m², cinque campi da tennis e una piscina vista mare.[21]

Nei primi anni 1990, Trump ebbe problemi finanziari e per reperire fondi propose di lottizzare Mar-a-Lago, ricavandovi piccole proprietà da poter poi vendere o affittare; la proposta fu però bocciata dal city council di Palm Beach. L'imprenditore pertanto optò per trasformare la tenuta in un club[22] aperto a facoltosi clienti.[23][24]

L'irruzione dell'FBI del 2022 modifica

L'8 agosto del 2022, una squadra del Federal Bureau of Investigation, fa irruzione nella tenuta per verificare la presenza al suo interno dei documenti riservati (relativi al mandato di Donald Trump come presidente USA) racchiusi in 15 scatole sparite dall'archivio dei documenti federali[25][26]. La perquisizione ha portato al ritrovamento di 300 documenti[27]; Trump ha reagito al blitz dell'FBI dichiarandolo "illegale e incostituzionale" e accusando chi ha dato l'ordine di aver voluto sabotare la sua campagna elettorale che potrebbe portare l'ex presidente come candidato per le elezioni presidenziali che si terranno nel 2024. Successivamente, il 12 agosto, il ministro della Giustizia degli Stati Uniti d'America Merrick Garland, afferma di aver autorizzato il blitz dell'FBI.[28]

Note modifica

  1. ^ Rita Lofano, Una notte a Mar-a-Lago, su agi.it, 25 gennaio 2021. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Mark Seal, How Donald Trump Beat Palm Beach Society and Won the Fight for Mar-a-Lago, su Vanity Fair, 27 dicembre 2016.
  3. ^ La lussuosa residenza Mar-a-Lago di Donald Trump (ispirata anche a Palazzo Chigi), su viaggi.corriere.it. URL consultato il 19 febbraio 2017.
  4. ^ Michael Luongo, The Ironic History of Mar-a-Lago, su SMITHSONIAN MAGAZINE, Smithsonian Institution, novembre 2017. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  5. ^ Mar-a-Lago HABS No. FLA-195 (PDF), su lcweb2.loc.gov.
  6. ^ The History and Memories Behind Mar-a-Lago, in Palm Beach Post, 17 dicembre 2005. URL consultato il 26 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  7. ^ Michael Luongo, The Ironic History of Mar-a-Lago, in Smithsonian, novembre 2017. URL consultato il 27 ottobre 2017.
  8. ^ AssetDetail, su focus.nps.gov. URL consultato il 23 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2016).
  9. ^ Current Standings, in 2015 People's Choice Award (Florida Architecture). URL consultato il 10 marzo 2016.
  10. ^ Lily Rothman, The Mar-a-Lago Club Was a 'Winter White House' Even Before President Trump Got There, in Time, 16 febbraio 2017.
  11. ^ Ronald Kessler, The Season: Inside Palm Beach and America's Richest Society, 1.ª ed., New York, NY, HarperCollinsPublishers, 1999, p. 181, ISBN 0060193913.
  12. ^ Mark Seal, How Donald Trump Beat Palm Beach Society and Won the Fight for Mar-a-Lago, in Vanity Fair, febbraio 2017.
  13. ^ Ian Brown, A look inside Palm Beach, where wealthy Canadians are one degree of separation from Donald Trump, in The Globe and Mail, 31 dicembre 2016.
  14. ^ Business Legend Jack Massey Dies, in The Palm Beach Daily News, 16 febbraio 1990, p. 1. URL consultato il 17 dicembre 2017. Ospitato su Newspapers.com.
  15. ^ Trump Fights Property Taxes, Associated Press, 29 marzo 1988.
  16. ^ Chase Peterson-Withorn, Donald Trump Has Gained More Than $100 Million On Mar-a-Lago, in Forbes, 23 aprile 2018.
  17. ^ Si Liberman, Mar-a-Lago: An insider's view of Trump's Florida estate, in USA Today, 7 marzo 2018. Ospitato su Special for Asbury Park (N.J.) Press.
  18. ^ Go inside the other Trump home, Mar-a-Lago, in App, USA Today Network, 7 marzo 2018.
  19. ^ Florida county considers special tax for Trump's Mar-a-Lago visits, in New York Post, Associated Press, 10 aprile 2017.
  20. ^ Michael Kilian, Ace of Trump, in Chicago Tribune, 22 novembre 1987. URL consultato il 10 agosto 2021.
  21. ^ Michael Shnayerson, Inside Ivana's Role in Donald Trump's Empire, in Vanity Fair, 16 luglio 1988. URL consultato il 24 aprile 2017.
  22. ^ Sam Dangremond e Leena Kim, A History of Mar-a-Lago, Donald Trump's American Castle, in Town & Country, 22 dicembre 2017.
  23. ^ Ronald Kessler, A Roadmap to Trump's Washington, in Washington Times, 3 aprile 2017.
  24. ^ Ronald Kessler, The Anatomy of a Trump Decision, in Washington Times, 26 aprile 2017.
  25. ^ forbes.it, https://forbes.it/2022/08/09/donald-trump-fbi-perquisice-tenuta-mar-a-lago/.
  26. ^ Copia archiviata, su rainews.it. URL consultato il 23 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2022).
  27. ^ fanpage.it, https://www.fanpage.it/esteri/trovati-oltre-300-documenti-segreti-nella-residenza-di-trump-a-mar-a-lago//.
  28. ^ Copia archiviata, su ilmessaggero.it. URL consultato il 23 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2022).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàLCCN (ENsh97005304 · J9U (ENHE987007532671305171