Mario Costadone

politico e insegnante italiano

Mario Costadone (1940[1]Novara, 16 novembre 1981[2]) è stato un politico e insegnante italiano. Membro attivo della Democrazia Cristiana novarese, è ricordato per gli interventi a favore dei piccoli comuni in ambito locale e regionale[3].

Mario Costadone
Mario Costadone nel 1972

Consigliere dell'Unione Provinciale delle Cooperative e Mutue di Novara
Durata mandato1970-1971

Durata mandato1971-1972

Durata mandato1972-1973

Membro del comitato per i piccoli comuni del Comprensorio 7 (Novara)
Durata mandato1976-1981

Durata mandato1981

Membro del comitato di gestione dell'U.S.L. 51 (Novara)
Durata mandato1981

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioperito elettrotecnico
Professioneinsegnante

Biografia modifica

Al di fuori della vita pubblica, le notizie sulla vita di Mario Costadone a Garbagna Novarese sono esigue. Sappiamo che aveva una sorella, viveva presso il Palazzo Caroelli (proprietà della sua famiglia), da giovane giocava a calcio nella squadra del paese, studiò da perito elettrotecnico ed era insegnante alla scuola media statale "Pier Lombardo" di Novara[4][5][6][2][7].

Sindaco modifica

Formatosi politicamente nell'ambiente della Democrazia Cristiana novarese, si candidò per lo scudo crociato e fu eletto sindaco di Garbagna Novarese nel 1970, appena trentenne[8][1][9].

In quegli anni l'industrializzazione stava arrestando lo spopolamento di vari paesi della Bassa, tra cui Garbagna. L'amministrazione Costadone investì molte risorse in lavori pubblici che favorissero nuovi insediamenti: potenziamento del sistema fognario, ampliamento dell'acquedotto mediante l'escavazione di un nuovo pozzo, costruzione di nuovi alloggi lungo la statale, nella forma sia di condomini che di singole villette[10][11].

Al tempo stesso l'amministrazione Costadone fu molto attenta alla questione dello sport, attività dagli innumerevoli vantaggi fisici e sociali. In più occasioni fu supportata la locale squadra di calcio, sia a livello finanziario che strutturale, ad esempio mettendo a disposizione locali del Comune ad uso di sede o spogliatoio[1][12].

Coniugando l'attenzione per lo sport e l'esperienza acquisita grazie alla professione di insegnante, nel 1975 il Costadone avviò un'iniziativa mirata alle decine di bambini in età scolare primaria. Conscio degli enormi vantaggi psicologici e fisici derivanti dalla pratica sportiva in tenera età, prese accordi col direttore didattico di Vespolate, gli insegnanti locali e l'amministrazione comunale per istituire un corso propedeutico alla ginnastica, che prese il nome di "Centro Olimpia". Il corso fu tenuto da due istruttori federali di ginnastica artistica della Società Ginnastica "Libertas" di Novara, seguiva il calendario scolastico chiudendo con un saggio e fu finanziato in buona parte dallo stesso Comune (ai partecipanti era richiesta una minima quota di iscrizione). La partecipazione dei giovani garbagnesi fu pressoché totale e per alcuni di essi l'esperienza aprì la strada dell'agonismo presso la stessa società "Libertas". Sulla scorta del successo ottenuto, il corso fu riproposto per diversi anni[13].

Nel 1975, anno della riconferma a sindaco, in ambito scolastico lo si vide candidato nella lista I per i rappresentanti degli insegnanti nella scuola media statale "Pier Lombardo" di Novara. A tale lista apparteneva Margherita Castano, futuro membro e dirigente del club novarese della Soroptimist International e del comitato di Novara della Croce Rossa Italiana nonché moglie dell'industriale Gianfredo Comazzi, la cui azienda aveva sede proprio a Garbagna[9][7][14][15][16].

Nel 1980 fu nuovamente eletto sindaco, per la prima volta fronteggiante un gruppo di minoranza[9].

Nei primissimi anni '80 il Costadone trattò l'acquisizione da parte del Comune di una grande area della tenuta Borghetto, per creare un grande impianto sportivo polivalente. Data l'inattesa disponibilità della proprietaria Carmen Magni Gregotti, figlia dell'ex podestà del paese, Francesco Magni, in breve tempo ne fu avviata la costruzione, tuttavia Costadone non ebbe opportunità di vederlo ultimato (vedi sez. Morte)[17].

Esponente della D.C. modifica

Parallelamente all'attività municipale, Costadone si spese in contesti ben più ampi, sempre nelle file della D.C..

Lo stesso anno dell'elezione a sindaco offrì il proprio contributo a livello provinciale, entrando nel consiglio di amministrazione dell'Unione Provinciale delle Cooperative e Mutue. L'elezione, avvenuta in chiusura del decimo congresso dell'associazione, vide nel consiglio anche il conte Alessandro Cicogna Mozzoni, tra gli altri[18]. Nei due anni successivi, sempre in occasione dei congressi dell'associazione, fu riconfermato[19].

Sensibile al tema dell'istruzione, coerentemente col proprio impiego lavorativo, a maggio 1971 partecipò al convegno nazionale della D.C. a Roma, La scuola democratica, incentrato sul problema dell'attesa riforma della scuola secondaria superiore. Il convegno intendeva affrontare i problemi che rendevano l'iter legislativo lungo e irto di ostacoli, auspicando che il rapporto finale fosse poi utilizzato da Oddo Biasini, sottosegretario alla Pubblica Istruzione del governo Colombo, per concretizzare la sospirata riforma[20][21][22].

L'impegno a livello provinciale si intensificò a febbraio 1972: durante il congresso della D.C. novarese fu chiamato a far parte della dirigenza, membro della corrente Centralità Democratica, a quel tempo maggioritaria. Alla stessa compagine apparteneva Ezio Leonardi, sindaco di Novara[23]. L'anno seguente il comitato provinciale democristiano gli affidò la direzione dell'Ufficio Enti Locali[24]. A fine anno, in occasione delle dimissioni del segretario provinciale, fu riconfermato l'incarico nella direzione[25].

A febbraio 1976 portò l'esperienza di amministratore locale in sede regionale. Con la relazione sulla situazione del piccolo comune di Garbagna, partecipò al convegno di Torino indetto dal Consiglio Regionale del Piemonte, La Regione e gli Enti locali di fronte ai problemi della partecipazione e del decentramento, volto a promuovere il dibattito tra enti locali, forze politiche e sociali e consigli di quartiere nel contesto piemontese[26]. In tale occasione la sua presa di posizione fu perentoria: «Le varie proposte di legge non tengono conto dei piccoli Comuni, specie quelli al di sotto dei 5000 abitanti»[3].

A dicembre 1976 si candidò nuovamente alla direzione provinciale democristiana per la corrente dell'ex maggioranza scalfariana, ma non fu eletto. Fu tuttavia chiamato nel comitato responsabile dei piccoli comuni del Comprensorio novarese[27].

A maggio 1980 fu elaborato il piano comprensoriale per il riequilibrio del territorio. D.C. e P.L.I., all'opposizione nel consiglio comprensoriale, espressero voto negativo. Costadone, che al tempo era presidente della II commissione (bilancio e programmazione), fu portavoce del gruppo del dissenso, affermando che il piano rispecchiava i punti deboli della legge regionale di istituzione dei comprensori: pur mirando a incoraggiare le autonomie locali, la Regione ne aveva invece frenato la capacità gestionale, a causa dei principi programmatici del piano di sviluppo da cui non ci si volle discostare[28].

A gennaio 1981 fu riconfermato nel comitato comprensoriale di Novara per i piccoli comuni e nel comitato di gestione dell'U.S.L. 51 di Novara, sempre nell'ambito dei piccoli comuni[29].

Morte modifica

Nella notte tra 28 e 29 ottobre 1981 si sentì male, chiamò la guardia medica descrivendo dolori allo stomaco, gli fu consigliata una camomilla. Non passando il malessere, richiamò, al che gli fu prescritto il bicarbonato. La mattina seguente fu visitato dal medico condotto di Garbagna, Giacomo Perolini, il quale diagnosticò un infarto e dispose il ricovero d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Novara. Dopo dieci giorni in unità coronarica si riprese e fu dimesso, in attesa del ricovero al centro di riabilitazione di Veruno. Al contempo scoppiò la polemica per il mancato soccorso, mettendo in discussione il funzionamento del servizio di guardia medica, fu aperta un'indagine interna e i risultati inviati all'Ordine dei Medici, alla Regione Piemonte e segnalati alla Procura della Repubblica. Il 16 novembre, mentre era a casa con l'anziana madre e assistito dalla sorella, ebbe un secondo attacco, a cui non sopravvisse. Aveva 41 anni[2]. I funerali, celebrati il 19 novembre, videro una grande partecipazione di popolazione della Bassa Novarese, tanta era la stima di cui godeva[30].

La questione fu portata in seguito all'attenzione nazionale, con due interrogazioni parlamentari. La prima il 24 novembre 1981 al Ministro della Sanità sulla vicenda della morte, da parte del deputato Michele Zolla[31]. La seconda l'11 gennaio 1983 ai Ministri dell'Interno, di Grazia e Giustizia e della Sanità da parte del deputato Giuseppe Costamagna, per avere aggiornamenti sulle inchieste e, nel caso, sapere quali provvedimenti fossero stati presi[32].

L'indagine sulle responsabilità dei due medici di guardia che risposero alle chiamate del Costadone fu seguita dal pretore Paolo Roggero[33]. Durante gli interrogatori i medici dichiararono che il Costadone aveva genericamente parlato di malessere allo stomaco, quindi la chiamata fu interpretata come una richiesta di consiglio, non di intervento. Il pretore ritenne valide le motivazioni degli accusati, che a marzo 1983 furono prosciolti dalle accuse di omissione d'atti d'ufficio e omissione di soccorso[34].

Riconoscimenti modifica

L'impianto sportivo polivalente in zona Borghetto, dal Costadone fortemente voluto e i cui lavori furono avviati col sindaco ancora vivente, fu a lui intitolato[8].

 
Monumento allo sport "Mario Costadone"

Il campo da tennis fu la prima struttura realizzata, il 6 giugno 1982[17], ma l'inaugurazione ufficiale del centro ebbe luogo il 9 settembre 1989. Alla presenza del prefetto Oscar Luigi Scalfaro, del Presidente della Giunta Regionale Vittorio Beltrami, del senatore Ezio Leonardi e del deputato Michele Zolla, fu aperto il Centro Sportivo «Mario Costadone»: una vasta area verde con campo sportivo, pista da pattinaggio e campo da tennis. L'intitolazione al Costadone espresse la gratitudine del paese all'impegno pubblico e sociale del sindaco mancato otto anni prima e gli interventi delle citate autorità celebrarono la memoria dell'amico e compagno di partito[8].

Contestualmente all'inaugurazione fu presentata una scultura raffigurante gli atleti impegnati nello sforzo agonistico. Sul basamento sono due iscrizioni[8][35]:

  • A ricordo di Mario Costadone, il suo tenace impegno e la volontà hanno fatto nascere questo centro sportivo
  • Area donata da Angela Carmen Magni a ricordo del padre Francesco

Opere modifica

L'intervento di Mario Costadone al convegno di Torino del 1976 è pubblicato negli atti del convegno:

  • Consiglio Regionale del Piemonte, La Regione e gli Enti locali di fronte ai problemi della partecipazione e del decentramento, Torino, 14 febbraio 1976. Atti del convegno.

Note modifica

  1. ^ a b c Arrigoni, Mambrini e Ramati, 1989Si riprende sul serio, p. 61.
  2. ^ a b c Renato Ambiel, Garbagna: il sindaco stroncato per due infarti in dieci giorni, in La Stampa, n. 271, 19 novembre 1981 (Anno 115), p. 21. URL consultato il 10 aprile 2024.
  3. ^ a b Marisa Pavone, I quartieri: «obbligare» la gente a partecipare, in La Voce del Popolo, n. 7, Torino, 22 febbraio 1976 (Anno 101), p. 2.
  4. ^ Ernesto Colli, Garbagna pecora da tosare, in Garbagna, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro - Spunti di storia per le scuole medie - Le mie memorie, Novara, Tip. San Gaudenzio, 1978, p. 18. URL consultato il 17 luglio 2021. Ospitato su Calameo.
  5. ^ Arrigoni, Mambrini e Ramati, 1989Sfide "strapaesane", pp. 55-57.
  6. ^ Ernesto Colli, Capitolo V - I due asili di Garbagna e Vespolate, in Primo decennio dell'Asilo (1962-1972) - Tradizioni di S. Caterina V. e M., Novara, Tipografia San Gaudenzio dei fratelli Paltrinieri, 1972, p. 36. URL consultato il 18 settembre 2022. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
  7. ^ a b Miti Rossi, Le liste nelle «Medie» cittadine - Come un sasso nello stagno i «Decreti» per le nostre scuole, in L'Azione, n. 6, Novara, 8 febbraio 1975 (Anno 65), p. 5. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  8. ^ a b c d Nicoletta Bazzani, Una serata di sport al nuovo centro "Costadone", in L'Azione, n. 34, Novara, 16 settembre 1989 (Anno 79), p. 24. URL consultato il 10 settembre 2022.
  9. ^ a b c Gianfranco Quaglia, Cambia la carta geopolitica della Bassa, in La Stampa, n. 130, Torino, 15 giugno 1980 (Anno 114), p. I. URL consultato il 15 aprile 2024.
  10. ^ Gianfranco Quaglia, Garbagna ha i numeri per essere il centro pilota di tutta la bassa, in La Stampa, n. 204, Torino, 17 settembre 1972 (Anno 106). URL consultato il 6 ottobre 2022.
  11. ^ Gianfranco Quaglia, Industrie cercansi per salvare un paese che non vuole morire, in La Stampa, n. 56, Torino, 11 marzo 1978 (Anno 112). URL consultato il 6 ottobre 2022.
  12. ^ Arrigoni, Mambrini e Ramati, 1989Campionato 1978-79 "3ª categoria", p. 71.
  13. ^ Arrigoni, Mambrini e Ramati, 1989Scuola, ginnastica e nuoto, pp. 62-64.
  14. ^ Venerdì 07 maggio 1993 - Presidenza Oscar Luigi Scalfaro - Margherita Castano Comazzi, Presidente del Club di Novara del Soroptimist International, con le socie del Club, su Portale storico della Presidenza della Repubblica. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  15. ^ Consiglio Direttivo CRINovara, su Croce Rossa Italiana - Comitato di Novara, 16 febbraio 2020. URL consultato il 26 dicembre 2023.
  16. ^ Liliano Laurenzi, Il cordoglio di Novara al funerale di Comazzi, in La Stampa, n. 233, 27 ottobre 1982 (Anno 116), p. 17.
  17. ^ a b Arrigoni, Mambrini e Ramati, 1989Nuove strutture sportive a Garbagna, pp. 88-90.
  18. ^ Adolfo Mignemi, «La Cooperazione è un'idea» lo slogan dell'Unione Cooperative, in L'Azione, n. 10, Novara, 7 marzo 1970 (Anno 60), p. 6. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  19. ^ L'assemblea dell'Unione Cooperative, in L'Azione, n. 17, Novara, 28 aprile 1973 (Anno 63), p. 6. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  20. ^ Democrazia Cristiana, La scuola democratica, in Tommaso Morlino (a cura di), Programma DC, vol. 6, Roma, Cinque Lune, 1971. URL consultato il 10 aprile 2024.
  21. ^ Rassegna bibliografica, in La civiltà cattolica, vol. 2, Roma, Società Grafica Romana, 1972 (Anno 123), p. 206. URL consultato il 10 aprile 2024.
  22. ^ Convegno nazionale La scuola democratica. Roma 14 - 15 maggio 1971, su 9centRo. URL consultato il 12 aprile 2024.
  23. ^ D.C. novarese «correnti» e risultati, in L'Azione, n. 8, Novara, 19 febbraio 1972 (Anno 62), p. 1. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  24. ^ Nella D.C. - Il cav. Vittorio Merlo segretario provinciale, in L'Azione, n. 7, Novara, 16 febbraio 1973 (Anno 63), p. 4. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  25. ^ Nella D.C. provinciale di Novara Donetti segretario, in L'Azione, n. 47, Novara, 15 dicembre 1973, p. 1. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  26. ^ Convegno a Torino - La Regione e gli Enti Locali, in L'Unione Monregalese, n. 5, Mondovì, 5 febbraio 1976 (Anno 76), p. 4. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  27. ^ C. G., Nuova frontiera per la D.C. novarese? - Gli amministratori dei due Comprensori novaresi, in L'Azione, n. 1, Novara, 1º gennaio 1977 (Anno 67), p. 1. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  28. ^ Novara, una provincia che è cresciuta come se avesse sempre avuto un piano - I partiti pro e contro, in Stampa Sera, n. 138, Torino, 4 giugno 1980 (Anno 112), p. 4. URL consultato il 31 ottobre 2022.
  29. ^ In sordina le elezioni per Comprensori e U.S.L., in L'Azione, n. 2, Novara, 10 gennaio 1981 (Anno 71), pp. 1, 16. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  30. ^ Largo rimpianto a Garbagna per la morte del Sindaco, in L'Azione, n. 44, Novara, 21 novembre 1981 (Anno 71), p. 13. URL consultato il 30 ottobre 2022.
  31. ^ Camera dei deputati, Zolla - Al Ministro della sanità (PDF), in Resoconto stenografico - Seduta di martedì 24 novembre 1981, p. 36540. URL consultato l'11 dicembre 2021.
  32. ^ Camera dei deputati, Costamagna - Ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia e della sanità (PDF), in Resoconto stenografico - Seduta di martedì 11 gennaio 1983, p. 56109. URL consultato l'11 dicembre 2021.
  33. ^ Renato Ambiel, Accusati due sanitari per mancato soccorso all'ex sindaco morto, in La Stampa, n. 27, 3 febbraio 1983 (Anno 117), p. 17. URL consultato il 10 aprile 2024.
  34. ^ Renato Ambiel, Gli curarono il mal di stomaco ma morì d'infarto: prosciolti, in La Stampa, n. 66, 20 marzo 1983 (Anno 117), p. 2. URL consultato il 14 aprile 2024.
  35. ^ Monumento allo Sport "Mario Costadone", su Comune di Garbagna Novarese. URL consultato il 19 aprile 2024.

Bibliografia modifica

  • Enrico Arrigoni, Gabrio Mambrini e Silvano Ramati, Oltre mezzo secolo di sport e di passione calcistica a Garbagna, illustrazioni di Rosella Marchetti, patrocinio del Comune di Garbagna Novarese, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1989.

Voci correlate modifica