Marroneto
Marroneto è una frazione del comune italiano di Santa Fiora, nella provincia di Grosseto, in Toscana.
Marroneto frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Grosseto |
Comune | Santa Fiora |
Territorio | |
Coordinate | 42°50′17″N 11°35′58″E |
Altitudine | 690 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 58037 |
Prefisso | 0564 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | marronetaio, marronetai[1] |
Cartografia | |
Storia
modificaIl toponimo deriva dai marroni, in quanto la località si trova immersa nei boschi di castagni.[2] Marroneto è composto da un nucleo più antico, il rione Renaiolo, con abitazioni in sasso peperino – qui era in funzione la cava di peperino più grande del comune – e altri sette rioni nati via via intorno ad alcune fonti: Case Baciacchi, Case Bigi, Case Raspini, Case Tonini, Gretini, Mormoraio e Soana.[2]
Nell'ultimo decennio, Marroneto si è allargato fino a divenire l'appendice orientale del capoluogo comunale, tant'è che pur essendo una frazione viene considerata come un quartiere di Santa Fiora.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaNei pressi del paese si trovano i resti delle mura della vecchia polveriera utilizzata come deposito di esplosivi per le miniere di mercurio, oltre che delle strutture d'estrazione legate alla grande cava di peperino qui situata.[3]
Nei pressi di Marroneto, prima di arrivare in paese giungendo da Santa Fiora, si trova la chiesa di San Rocco, piccolo edificio di culto immerso nei castagni, risalente al 1529.[4]
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaQuella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Marroneto. In seguito al censimento del 1991, gli abitanti della frazione vengono conteggiati da Istat in quelli di Santa Fiora.
Anno | Abitanti | |
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Frazione | Centro abitato | |
1931 | 520 | — |
1936[5] | 543 | 358 |
1961 | 407 | 252 |
1981 | 338 | 267 |
Tradizioni e folclore
modificaNonostante la piccola estensione del paese, Marroneto è uno dei pochi in provincia di Grosseto in cui si sono mantenute pressoché intatte le proprie usanze e tradizioni, tanto da vantare tre importanti ricorrenze nel corso dell'anno:
- Canti di questua della Befana: festa che si svolge ogni 5 gennaio, è un'antica ricorrenza legata al ritorno dei dicioccatori dalla Maremma subito dopo la castagnatura.[2][6]
- Carnevale morto: originale manifestazione carnevalesca in cui gli uomini di Marroneto si divertono a creare una piccola rappresentazione che si tramanda da generazioni, dove si dà il saluto al "Carnevale" che viene ucciso dalla "Quaresima".[2][7] Come afferma l'antropologo Roberto Ferretti, si tratta dell'unica rappresentazione popolare che gioca sul tema della morte e del macabro come auto-liberazione che sia sopravvissuta fino ad oggi in Maremma.[8]
Note
modifica- ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 308.
- ^ a b c d e Michele Arezzini, Santa Fiora e il suo territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2016, pp. 26–27.
- ^ Lucio Niccolai, Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2009, pp. 87-89.
- ^ Parco degli Etruschi - La chiesa di San Rocco[collegamento interrotto]
- ^ VIII censimento generale della popolazione 21 aprile 1936-XIV (PDF), II: Province - Fascicolo 46: Provincia di Grosseto, Roma, Tipografia Ippolito Failli, 1937, p. 10.
- ^ Niccolai, op. cit., pp. 104-105.
- ^ Niccolai, op. cit., pp. 105-107.
- ^ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana - Il Carnevale Morto di Marroneto, su tradizioni.chelliana.it. URL consultato il 16 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
- ^ Niccolai, op. cit., p. 109.
Bibliografia
modifica- Michele Arezzini, Santa Fiora e il suo territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2016.
- Lucio Niccolai, Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2009.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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