Mel Brown (chitarrista)

chitarrista statunitense

Mel Brown (Jackson, 7 ottobre 1939Kitchener, 20 marzo 2009) è stato un chitarrista statunitense ricordato per aver suonato al fianco di Bobby Bland[1].

Mel Brown
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereBlues
Blues rock
Rhythm and blues
Periodo di attività musicaleanni 1950 – anni 2000
EtichettaABC, Impulse, Electro-Fi
Sito ufficiale

Biografia modifica

Brown nacque a Jackson (Mississippi), e gli venne regalata la prima chitarra all'età di quattordici anni, quando si ammalò di meningite. A partire dal 1955, Brown suonò assieme a Sonny Boy Williamson II, Jimmy Beasley, e iniziò una collaborazione con Johnny Otis perdurata due anni. Queste prime esperienze lo portarono a diventare un suppporter di Etta James; durante una tournée con quest'ultima, il chitarrista sostituì la sua Gibson Les Paul con una Gibson ES-175, il cui suono più ricco e pieno, contribuì a distinguerlo dai suoi contemporanei.[1]

Lo stress causato dalle tante tournée spinse Brown a trasferirsi a Los Angeles, ove ricominciò a lavorare con Otis e dove trascorse molto tempo al Club Sands. Brown divenne anche un richiesto session man, come confermano i suoi contributi per Bobby Darin, Bill Cosby e T-Bone Walker, con cui registrò l'album Funky Town. Quando il produttore Bob Thiele concesse a Walker la possibilità di pubblicare musica per l'etichetta ABC primo album di Walker, il chitarrista di Jackson pubblicò il suo primo album solista Chicken Fat, uscito nel 1967.[1] Sebbene fosse principalmente un musicista blues, Brown passò anche ai generi jazz e soul jazz a seguito della sua associazione con Bob Thiele: Walker ebbe infatti un ruolo di primo piano all'interno del complesso jazz Oliver Nelson Big Band, e appare nei crediti di Live from Los Angeles (1967), pubblicato dalla Impulse!.[2]

Uno dei momenti più celebri della discografia di Brown è l'assolo di chitarra di oltre undici minuti che si può ascoltare in Eighteen Pounds of Unclean Chitlings, contenuta in I'd Rather Suck My Thumb (1970).[3] e in un'omonima raccolta della BluesWay Records uscita nel 1973, di cui è anche la traccia principale. Per un lungo periodo compreso fra gli anni ottanta e novanta, Brown fu membro di spicco della house band di Austin Antone's Night Club.[1]

Brown ricevette due nomination ai Juno Award nel 2001 e nel 2002.

Brown morì all'età di 69 anni, il 20 marzo 2009, a Kitchener, per complicazioni dovute a un enfisema.[4][5]

A Brown è dedicato il documentario Love Lost & Found: The Story of Mel Brown, diretto da Sean Jasmins, e uscito nelle sale nel 2014.[6]

Discografia parziale modifica

  • 1967 – Chicken Fat
  • 1968 – The Wizard
  • 1969 – Blues for We
  • 1969 – I'd Rather Suck My Thumb
  • 1971 – Mel Brown's Fifth
  • 1973 – Big Foot Country Girl
  • 1973 – Eighteen Pounds of Unclean Chitlins and Other Greasy Blues Specialties
  • 1998 – Can't Stop Blowin'
  • 1999 – Neck Bones & Caviar

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Mel Brown, su allmusic.com. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  2. ^ (EN) Oliver Nelson - Live from Los Angeles, su allmusic.com. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  3. ^ (EN) I'd Rather Suck My Thumb - Mel Brown, su allmusic.com. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  4. ^ (EN) "Consummate bluesman" is gone, su news.therecord.com. URL consultato il 24 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2009).
  5. ^ (EN) Delta bluesman Mel Brown dies in adopted hometown of Kitchener, Ont, su cbc.ca. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  6. ^ (EN) Love Lost & Found: The Story of Mel Brown, su lovelostandfoundmovie.com. URL consultato il 24 febbraio 2022.

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Collegamenti esterni modifica

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