Miguel León-Portilla

antropologo e storico messicano

Miguel León-Portilla (Città del Messico, 22 febbraio 1926Città del Messico, 1º ottobre 2019) è stato un antropologo e storico messicano, considerato attualmente massima autorità del pensiero e della letteratura nahuatl.

Miguel León-Portilla

BiografiaModifica

La sua tesi di laurea sulla "Filosofia nahuatl" fu scritta con l'aiuto di un autorevole nahuatlato (di lingua nahuatl), padre Angel Maria Garibay. Ebbe anche un notevole riconoscimento per la traduzione, l'interpretazione e la pubblicazione di svariate raccolte di opere in nahuatl.

León-Portilla ha dato origine ad un movimento per la comprensione e la rivalutazione della letteratura nahuatl, dall'era pre-colombiana fino alla contemporanea, considerato che il nahuatl continua ad essere parlato da oltre un milione e mezzo di persone.

León-Portilla, oltre ad aver contribuito in prima persona al progetto per un'educazione bilingue nel Messico rurale, ha anche scoperto, per primo, le opere del frate Bernardino de Sahagún, fonte principale di informazioni relative alla civilizzazione azteca e che, polemicamente, dichiarò principale antropologo dei nahua. Sahagún registrò testimonianze della conoscenza dei saggi nahua (tlamatinimê) in lingua originale. Dietro insistenza delle autorità spagnole León-Portilla ne scrisse una versione in castigliano (la Historia general de las cosas de Nueva España), ma l'opera originale, il Codice fiorentino, non fu mai pubblicata. Prima di León-Portilla, il codice era stato tradotto solo una volta, in tedesco, ed anche questa versione era incompleta.

Come storico, León-Portilla ci ha portato alla comprensione della figura di Tlacaelel. Originariamente considerato un personaggio oscuro, oggi Tlacaélel viene considerato l'architetto dell'Impero Azteco.

Opere principaliModifica

  • La Filosofia Nahuatl (La filosofia nahuatl estudiada en sus fuentes) León-Portilla ci spiega che, sebbene gli Aztechi non avessero una loro filosofia vera e propria, così come viene considerata nel mondo contemporaneo, i loro tlamatinimê cercavano di comprendere il mondo, facendo domande e cercando di approfondire le questioni. León-Portilla dichiara che quelli che gli Europei consideravano "divinità", per gli Aztechi erano diverse manifestazioni della dualità Ometeotl/Omecihuatl (nostro signore/nostra signora della dualità). Questa tesi fu da lui ampliata nel Pensiero e cultura azteca: studio della mente antica náhuatl.
  • La visione dei vinti. Questa è la sua opera più popolare e più famosa, tradotta in una decina di lingue. In questo breve libro, León-Portilla riunisce vari frammenti della visione nahua della conquista spagnola, dalle premonizioni di Montezuma fino ai "canti tristi" seguiti alla conquista. Questo libro fu seguito da altre raccolte di fonti inca e maya.

OnorificenzeModifica

  Commendatore dell'Ordine delle Palme Accademiche (Francia)
— 2000
  Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia)
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 2 giugno 1976[1]
  Medalla Belisario Domínguez del Senado de la República
— 7 ottobre 1995
  Gran Croce dell'Ordine Civile di Alfonso X il Saggio (Spagna)
— 1999

NoteModifica

Voci correlateModifica

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Collegamenti esterniModifica

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