I millefanti sono un tipo di pasta fresca di piccola dimensione, a base di semola di grano duro, uova, formaggio e prezzemolo. Sono tradizionalmente prodotti nel Sud Italia durante il periodo pasquale.[1]

Millefanti
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioniBasilicata
Molise
Puglia
Zona di produzioneItalia meridionale
Dettagli
Categoriaprimo piatto
Settorepasta

Caratteristiche modifica

I millefanti sono prodotti unendo la farina di grano duro, le uova, il prezzemolo ed il formaggio, creando una pasta friabile che va poi sgretolata in piccoli frammenti irregolari. Dopo essersi asciugati vengono generalmente aggiunti al brodo.[1]
Secondo ricette più antiche, come quella di Bartolomeo Scappi (1570), va usato solo il tuorlo d'uovo ed al posto del prezzemolo, comparso solo in ricette più tarde,[2] c'è il pangrattato, lo zafferano ed il pepe. La tecnica di produzione inoltre presenta delle dissomiglianze: dopo aver unito pepe macinato, farina e pangrattato ed aver steso il composto, esso va spruzzato con un insieme di acqua, tuorli d'uovo e zafferano. A questo punto bisogna, con un coltello o un altro arnese, mescolare pian piano la farina, creando delle piccole strutture sferiche che vanno poi asciugate.[3]

Etimologia modifica

Mentre per gli Accademici Filopatridi deriverebbe dal latino millium infantium,[4] secondo Giuseppe Gioeni sarebbe la trasposizione del greco μυλήφατος,[5] ossia "schiacciato dalla macina".[6] G. Alessio, che ne ha parlato nell'articolo "Storia linguistica di un antico cibo rituale: I maccheroni", afferma che ci potrebbe essere una derivazione dal latino bonifatus, passato al toscano manifatoli/bonifatoli, fino alle modificazioni dialettali del sud Italia.[7]
Al Sud il nome cambia da zona a zona: melinfàndə a Taranto[8], mellinfante a Napoli,[4] milinfanti in Sicilia[5][9], malembànde a Manfredonia[10][11], bilbande a Trivigno e Campomaggiore,[12], 'mbilembande a Conversano[13], triddhi nella Grecia salentina[14]

Note modifica

  1. ^ a b Millefanti sul desco pasquale, su fondazioneterradotranto.it, 8 aprile 2012. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  2. ^ M. F., La cucina casereccia per istruzione di chi ama unire al gusto la economia con cinque utili trattati delle frutte, de' vini, de' gelati, dei rosolj, e della manifattura de' dolci, sesta edizione accresciuta dal modo di trinciare li Quadrupedi i Volatili, ed i Pesci, Napoli, dai Torchi di Saverio Giordano, 1817, pagg. 33-34.
  3. ^ Bartolomeo Scappi, Opera di M. Bartolomeo Scappi, cuoco secreto di Papa Pio Quinto, divisa in sei libri, Venezia, Tramezzino, 1570, pag. 50 Archiviato il 6 febbraio 2016 in Internet Archive. (libro II, cap. 171).
  4. ^ a b Accademici Filopatridi, Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano, con alcune ricerche etimologiche sulle medesime, tomo I, Napoli, 1789, pag. 233.
  5. ^ a b Giuseppe Gioeni, Saggio di etimologie siciliane in Archivio storico siciliano. Pubblicazione periodica della Società siciliana per la storia patria, nuova serie-anno XIII, fascicolo 1, Palermo, Tipografia dello "Statuto" 1888, pag. 180.
  6. ^ μυλήφατος, su perseus.tufts.edu..
  7. ^ Oretta Zanini De Vita, Encyclopedia of Pasta, University of California Press, 2009, pag. 182.
  8. ^ Nicola Gigante, Dizionario della parlata tarantina, Manduria, 2002, pag. 500.
  9. ^ Marina Castiglione, Tradizione, identità, tipicità nella cultura alimentare siciliana. Lo sguardo dell'Atlante Linguistico della Sicilia, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 2011, pag. 13, n. 7.
  10. ^ Malembante o minestra dei “Mille Fanti”, su manfredonianews.it, 22 gennaio 2016. URL consultato il 29 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2016).
  11. ^ Malembànde [collegamento interrotto], su parlamanfredoniano.com. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  12. ^ Gastronomia, su comune.campomaggiore.pz.it. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  13. ^ Oretta Zanini De Vita, I millefanti, su pastaria.it, 11 novembre 2009. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  14. ^ Grecia Salentina: la cultura gastronomica, ricerca e redazione a cura di Carla Barbano, Giancarlo Greco, Piero Manni, Lecce, Manni, 2006, pag. 26.

Collegamenti esterni modifica

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