Monastero di Siloe

edificio religioso di Poggi del Sasso, Cinigiano

Il monastero dell'Incarnazione della Comunità di Siloe, o più semplicemente monastero di Siloe, è un edificio religioso italiano del XXI secolo, sede della comunità monastica di Siloe che vive secondo la regola di san Benedetto. Si trova poco distante dall'abitato di Poggi del Sasso, nel territorio comunale di Cinigiano, in provincia di Grosseto.

Monastero dell'Incarnazione della Comunità di Siloe
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPoggi del Sasso (Cinigiano)
Coordinate42°55′07.45″N 11°19′13.22″E / 42.918737°N 11.320338°E42.918737; 11.320338
Religionecattolica di rito romano
DiocesiGrosseto
Consacrazione8 settembre 2001
ArchitettoEdoardo Milesi
Stile architettonicocontemporaneo
Inizio costruzione2001
Completamentoin corso
Sito webwww.monasterodisiloe.it/

Il complesso del monastero, il cui progetto è ispirato alle suggestioni dell'architettura cistercense, è indicato come un valido esempio contemporaneo di architettura religiosa eco-sostenibile.[1][2][3]

Storia modifica

Nel 1996 un piccolo gruppo di monaci benedettini, arrivati in Maremma da diverse località del centro-nord Italia, decisero di fondare una nuova comunità monastica.[4] Il 16 dicembre dell'anno successivo, il vescovo di Grosseto Giacomo Babini riconobbe ufficialmente la comunità come «un'associazione pubblica di fedeli» che vive secondo la regola del santo di Norcia, pur senza appartenere formalmente all'ordine di San Benedetto.[5][6]

Nella diocesi di Grosseto non c'erano monasteri attivi né presenze antiche da recuperare, così, in accordo con il vescovo, la nuova comunità decise di costruire un edificio completamente nuovo su un colle che domina la valle dell'Ombrone.[7] Questo terreno, adibito al pascolo delle pecore e donato alla comunità da un privato, era chiamato "Le Piscine" perché conteneva una sorgente d'acqua, da cui il nome "Siloe", come la piscina dove Gesù invia il cieco per essere risanato nel Vangelo di Giovanni.[4][7]

I primi sopralluoghi ebbero inizio alla fine del 1999, con l'avvio della fase di progetto per la trasformazione di un vecchio ovile posto di fianco a una quercia secolare in una cappella dedicata alla Santissima Trinità.[4] Il luogo di culto venne consacrato dal vescovo Giacomo Babini l'8 settembre 2001, giorno della posa della prima pietra del monastero.[8] Nel 2005 vennero inaugurati il lato est con le celle per i monaci, la sala capitolare, la cucina e il refettorio, mentre nel 2012 si conclusero i lavori di costruzione dell'ala sud comprendente la biblioteca, una sala conferenze, un luogo di accoglienza per gruppi e l'agorà esterna.[9] Nel 2017 venne ultimato l'eremo dei Santi.[10]

L'11 luglio 2021, nel venticinquesimo anniversario dell'arrivo dei monaci, ha avuto luogo la cerimonia della benedizione e posa della prima pietra della erigenda chiesa del monastero dedicata a Dio Padre Creatore, sussidiaria della chiesa parrocchiale di Santa Margherita a Poggi del Sasso, presieduta da Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto.[11] La costruzione della chiesa e delle strutture annesse dell'ala ovest completeranno il complesso monastico.

Descrizione modifica

La progettazione del nuovo edificio monastico viene affidata nel 1999 all'architetto bergamasco Edoardo Milesi. Il progetto si ispira all'architettura cistercense del XII secolo, come per esempio nella pianta quadrangolare, nel chiostro su cui s'affaccia la sala capitolare più bassa a ricordare la vasca battesimale, e nell'orientamento della chiesa che favorisce l'esposizione solare, ma integrandola con forme contemporanee e tecniche e materiali della bioarchitettura (pietre locali, legno, rame e ferro).[12][13]

Il monastero si estende su una trama di percorsi collinari per una superficie di 38000 mq. L'edificio si articola sulla figura di un quadrato con i lati di circa 40 metri, distinguendo al suo interno l'area per il culto, le attività ricettive associate ai servizi e la residenza dei monaci appartenenti alla comunità. Al centro il chiostro a pianta quadrata di 14 metri sul quale si attestano le ale sud, est e ovest del monastero, mentre sul lato nord il volume della chiesa. Completano il complesso la cappella della Santissima Trinità, la cappella della Luce e l'eremo dei Santi.[14]

Complesso monastico modifica

L'ala est del monastero, quella dedicata strettamente alla vita monastica, è stata la prima a essere costruita dell'intero complesso e ultimata nel 2005. Le murature perimetrali esterne sono per lo più in pietra locale a vista, mentre le parti in legno, sia degli infissi sia dei rivestimenti di facciata, sono al naturale. La pianta quadrata, originata dal grande cavedio centrale che ha il forte significato previsto dalla regola benedettina, è funzionale a una distribuzione degli spazi organizzata sulla vita della comunità. La compattezza e la linearità del monastero è bilanciata da una discontinuità delle linee, dettata anche dai dislivelli del terreno. Questo primo blocco, posto a oriente, il più alto e il più imponente, contiene le residenze dei monaci e al piano terra la sala capitolare, il refettorio e la cucina, in un continuo rincorrersi della luce che, penetrando dagli sguinci orientati delle finestre e da bucature zenitali, scandisce le ore del giorno.[15]

La posa della prima pietra dell'ala sud, la parte più laica costituita dalla biblioteca, le sale polifunzionali e l'anfiteatro, è avvenuta il 19 maggio 2007, con una cerimonia solenne presieduta dal vescovo Franco Agostinelli. Al piano terra si trovano la portineria e la sala polifunzionale; al primo piano la biblioteca e la sala lettura; al piano seminterrato una sala convegni da 140 posti per le iniziative organizzate dal Centro culturale San Benedetto, affacciata su un'ampia agorà da 450 persone. In estate vi è ospitato il Siloe Film Festival, rassegna cinematografica durante la quale vengono proiettati cortometraggi su tematiche ambientali.[16] Ultimata nel 2012, la costruzione è disposta su quattro livelli e chiude il lato sud del chiostro centrale del monastero. La copertura inclinata a unica falda è realizzata con lastre in zinco-titanio, integrate da pannelli fotovoltaici.

Cappella della Santissima Trinità modifica

La cappella della Santissima Trinità, nota anche come cappella del Pellegrino, è stata ricavata dalla trasformazione di un vecchio ovile in pietra posto sul crinale della collina che guarda verso l'Ombrone, ed è stata consacrata nel 2001.[17] L'edificio è stato ristrutturato senza stravolgere l'impianto originario della struttura tramite l'utilizzo del legno e della pietra, al quale è stato addossato il presbiterio, edificato ex-novo. Il campanile è costituito da una torre leggera di lamelle di legno grezzo, mentre la facciata della chiesa è caratterizzato da una porta in ferro, pronao e vestibolo.[17] L'interno, ad aula semplice, conserva un altare costituito da un monolito squadrato proveniente dal monte Amiata.[17]

Nel presbiterio della piccola cappella sono presenti dipinti dell'artista Gianriccardo Piccoli.

Cappella della Luce modifica

Consacrata il 9 maggio 2004 dal vescovo Giacomo Babini, la cappella della Luce è un piccolo edificio interrato sui tre lati che sorge in un campo di ulivi a fianco del monastero. L'ingresso, composto da una vetrata, è delimitato da due muri in pietra locale mentre le pareti interne sono rivestite in pietra dorata proveniente dal vicino monte Amiata.[9] All'interno della cappella è posta una copia della statua della Madonna di Fátima, illuminata da una luce zenitale naturale che filtra da una pietra cava incastonata nel solaio di copertura realizzato in cemento armato e coperto da un giardino.[18]

Eremo dei Santi modifica

L'eremo dei Santi è costituito da cinque cellule abitative adibite a foresteria su progetto dell'architetto Edoardo Milesi, del tutto complementari alla struttura del monastero.[10] Inaugurate nel 2017, sono composte da una camera con bagno, balcone sul fronte nord e loggia a sud; ogni unità abitativa ha una struttura portante e tamponamenti in legno e impiega materiali naturali riciclabili.[10][19]

Le maggiori superfici vetrate sono situate sul lato nord-occidentale, mentre il prospetto sud-orientale è costituito da facciate tamponate con superfici vetrate di minore estensione, protette dallo sporto di gronda. Per favorire l’accorpamento dei piccoli fabbricati e l'economia del suolo e poiché non esistono vedute o luci in affaccio tra i corpi di fabbrica, gli stessi sono stati realizzati a una distanza minima di 5 m, concepiti come facenti parte di un unico fabbricato.[20]

Chiesa di Dio Padre Creatore modifica

La presentazione del progetto per la chiesa del monastero ha avuto luogo in occasione della "Settimana della Bellezza 2018". Il luogo di culto è stato pensato come un edificio a vela, con una doppia fila di colonne in legno con il compito di sostenere la falda, così da dare la percezione di una impennata dal tetto verso il cielo. La copertura assomiglierà, nell'intenzione del progettista, a quella di una foresta da cui filtrano i raggi del sole.[21] I lavori di costruzione sono stati avviati nel 2021.[11]

Opere d'arte modifica

All'interno dell'area monastica sono presenti opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei quali André Beuchat, Mario Caffaro Rore, Piero Casentini, Umberto Mastroianni, Nino Giammarco, Giuseppe Lafavia, Cesare Lucarini, Arnaldo Mazzanti, Nino Mezzaro, Gianriccardo Piccoli, Rino Sgavetta, Alessio Tasca, Silvio Tironi.[22]

Nel 2011 tre grandi pietre sonore scolpite dell'artista sardo Pinuccio Sciola sono state installate all'esterno dell'ala meridionale del monastero, davanti alla biblioteca nei pressi dell'agorà.[23] Nel 2020 lo scultore Alberto Timossi realizza l'installazione Cinque passi, che consiste di cinque elementi verticali disposti lungo una linea retta poco distanti dal complesso monastico.[24]

Note modifica

  1. ^ Fuccillo 2018, p. 180.
  2. ^ Marco del Francia, Edoardo Milesi. Architetture ecosostenibili (PDF), in Architetti. Idee cultura e progetto, Maggioli Editore, 10 ottobre 2006, pp. 10-11. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  3. ^ Amalia Vivian, Siloe Monastery in Poggi del Sasso, Italy (PDF), in AR Arketipo, n. 63, Il Sole 24 Ore, maggio 2012. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  4. ^ a b c Franco Marcoaldi, Il monastero dei destini incrociati (PDF), la Repubblica, 22 novembre 1999. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  5. ^ Diocesi di Grosseto, Comunità monastica di Siloe, su Diocesi di Grosseto. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  6. ^ Non erano d'accordo sull'organizzazione monastica e hanno deciso di mettersi in proprio aiutati da una sarda. Via dai cistercensi: una storia cominciata due anni fa, Il Tirreno, 12 aprile 1998. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2022).
  7. ^ a b Andrea Fagioli, E la Maremma tornerà ad avere un monastero (PDF), in Toscana Oggi, 1º agosto 2004, p. XII. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  8. ^ Claudio Bottinelli, Un monastero da costruire, Il Tirreno, 8 settembre 2001, p. 13. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2022).
  9. ^ a b Amalia Vivian, Monastero di Siloe, Edoardo Milesi, Poggi del Sasso, su Arketipo, 22 maggio 2012. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  10. ^ a b c Foresteria del Monastero, su Domus, 13 giugno 2017. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  11. ^ a b Domenica 11 luglio posa della prima pietra della chiesa al monastero di Siloe, in Diocesi di Grosseto, 9 luglio 2021. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2022).
  12. ^ Stefano Bucci, Elogio della lentezza. Fra i monaci di Siloe dove riflettere è un obbligo. Legno, vetro e pietra: i monasteri neo minimal, Corriere della Sera, 8 maggio 2010, p. 40.
  13. ^ Ilaria Baretta, Comunità di Siloe. Il monastero dove la fede abbraccia il creato, in Famiglia Cristiana, 8 febbraio 2018. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  14. ^ Edoardo Milesi, Complesso monastico di Siloe, su Archos. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  15. ^ Catalani, Del Francia, Tombari 2011, pp. 65-66.
  16. ^ Siloe Film Festival, su siloefilmfestival.it. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  17. ^ a b c Edoardo Milesi. Cappella dei pellegrini a Cinigiano, Grosseto (PDF), in Almanacco di Casabella. Giovani architetti italiani, Milano, Mondadori, 2003-2004. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  18. ^ La cappella della Luce, su monasterodisiloe.it.
  19. ^ (EN) Lucy Wang, Low-impact monastery huts in Italy are made from 100% recyclable materials, su Inhabitat, 16 giugno 2017. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  20. ^ PAT Premio Architettura Toscana, Foresteria del Pellegrino di Siloe, su premio-architettura-toscana.it, 2019.
  21. ^ Diocesi di Grosseto, Ecco il progetto per la nuova chiesa del monastero di Siloe, su Diocesi di Grosseto, 16 novembre 2018.
  22. ^ Arte, su monasterodisiloe.it. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  23. ^ Irene Blundo, Donate a Siloe tre sculture di Sciola, l'artista delle pietre sonore, La Nazione, 10 settembre 2011.
  24. ^ Roberta Melasecca, Alberto Timossi - Cinque passi. Installazione nell'area del monastero di Siloe, su melaseccapressoffice.it, 16 giugno 2020.

Bibliografia modifica

  • Cristina Bergo, Cristina Fiordimela e Ermes Invernizzi, Tredici complessi monastici. 1953-2013, Firenze, Edifir, 2015.
  • Cristian Carrara e Giulia Anna Milesi, Edoardo Milesi. Abitare il legno, Bergamo, Archos, 2021, pp. 121-129.
  • Barbara Catalani e Marco Del Francia, Architettura contemporanea nel paesaggio toscano, Firenze, Edifir, 2008, pp. 55-58.
  • Barbara Catalani, Marco Del Francia e Giovanni Tombari, Itinerari di architettura contemporanea. Grosseto e provincia, Pisa, ETS, 2011.
  • Marco Del Francia e Leonardo Servadio, Edoardo Milesi. Architettura sensibile, Bergamo, Archos, 2010, pp. 100-117.
  • Antonio Fuccillo, Diritto, religioni, culture. Il fattore religioso nell'esperienza giuridica, Torino, Giappichelli, 2018.
  • Chiara Giacobelli, 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Roma, Newton Compton, 2013.

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