Monte Savino

Montagna delle Alpi Liguri

Il monte Savino è un rilevo delle Alpi Liguri alta 1088 metri s.l.m.[2] che si trova nel territorio del comune di Pamparato, nei pressi del confine con Torre Mondovì (CN).

Monte Savino
Il monte visto dalla Conca delle Turbiglie
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Cuneo
Altezza1 088 m s.l.m.
Prominenza135 m
CatenaAlpi
Coordinate44°17′52.46″N 7°54′34.72″E / 44.297907°N 7.909643°E44.297907; 7.909643
Altri nomi e significatiBricco Savino[1]
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Savino
Monte Savino
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Savino
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Liguri
SottosezioneAlpi del Marguareis
SupergruppoCatena Marguareis-Mongioie
GruppoGruppo Pizzo d'Ormea-Monte Antoroto
SottogruppoContrafforte del Monte Baussetti
CodiceI/A-1.II-B.5.b

Descrizione modifica

 
La sommità del monte

La montagna è collocata sullo spartiacque tra la Val Casotto (a est) e la valle del torrente Roburentello. Si trova nei pressi di Case Cattini, un gruppo di case del comune di Pamparato, non lontano dal comune di Torre Mondovì.[2] Domina da nord la conca carsica delle Turbiglie.

A inizio Novecento il monte veniva descritto così[3]:

«Il Savino è un bricco aridissimo, vicino ma rapido. Ci si innalza su con una certa violenza in mezzo a massi colossali»

Geologia modifica

La zona del Monte Savino è nota ai geologi per la presenza di quarziti micacee o cloritiche glubulari risalenti al triassico inferiore.[4] La zona ospita numerose cavità naturali e forme carsiche superficiali. Dà il nome all'"Area carsica del Monte Savino".[5]

Storia modifica

Alla fine del Settecento l'avanguardia dell'esercito francese che stava occupando la zona di Pamparato utilizzò la zona del Monte Savino per accamparsi.[1] L'area attorno alla montagna era nota in passato perché vi transitava l'antica via di comunicazione tra Pamparato e Torre Mondovì. Le caverne e le varie cavità naturali presenti in zona erano considerate come residui di una antica attività vulcanica.[6]

Accesso alla vetta modifica

La cima della montagna è raggiungibile a piedi senza particolari difficoltà, ma a causa della vegetazione arborea presente non offre ampi panorami.[7]

Note modifica

  1. ^ a b AA.VV., Dizionario corografico dell'Italia, Amato Amati (a cura di), Vallardi, 1871, p. 420. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  2. ^ a b Fraternali, carta 1:25.000.
  3. ^ AA.VV., Strenna a beneficio del pio istituto dei rachitici, 1904, p. 34. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  4. ^ AA.VV., Memorie, L'Accademia, 1950, p. 51. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  5. ^ Atlante delle aree carsiche piemontesi (PDF), vol. 1, Torino, Associazione gruppi speleologici piemontesi, 2020, p. 382. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  6. ^ G. Odoardo Ferrua - Clerico, Pamparato. Polimetro., Tipografia di Agostino Fracchia, 1871, p. 132. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  7. ^ klaus58, Nero (Bric) e Monte Savino da Roburent, 14 maggio 2021. URL consultato il 22 dicembre 2023.

Bibliografia modifica

Cartografia

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