Monumento a Shelley

monumento di Oxford, Regno Unito

Il monumento a Shelley è un memoriale dedicato al poeta inglese Percy Bysshe Shelley (1792–1822) siutato nello University College dell'Università di Oxford, in Inghilterra,[1] il college che il poeta frequentò brevemente e da cui fu espulso dopo aver scritto il pamphlet intitolato La necessità dell'ateismo (The Necessity of Atheism).[2][3]

Monumento a Shelley.
AutoreEdward Onslow Ford
Data1892
Materialemarmo
UbicazioneUniversity College, Università di Oxford, Oxford
Coordinate51°45′09.25″N 1°15′08.78″W

Sebbene, come detto, Shelley fosse stato espulso dalla suddetta struttura, egli rimane uno dei più famosi allievi di quel college dove ora è oggetto di tutti i più elevati onori.[4] Nel 2005, proprio per aumentare ancor di più la sua connessione con il poeta, il college ha acquistato all'asta alcune lettere scritte da Shelley.[5]

Struttura e storia

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Il monumento, realizzato da Edward Onslow Ford, facente parte del movimento inglese denominato New Sculpture, è formato da una statua di marmo bianco raffigurante il corpo nudo ed esanime di Shelley riverso sulla spiaggia di Viareggio, in Italia, dove era stato portato dal mare in seguito al naufragio della goletta "Ariel", su cui il poeta si trovava assieme a Edward Ellerker Williams, un ufficiale dell'esercito in pensione, e al marinaio Charles Vivian.[6] La scultura è posta sopra un basamento decorativo e il complesso è situato all'interno di un piccolo duomo di epoca vittoriana progettato da Basil Champneys, dove è circondato da ringhiere ornamentali per difenderlo da eventuali vandali.

La statua fu commissionata dalla nuora di Shelley, Lady Jane Shelley, perché fosse posta nel cimitero acattolico di Roma (già cimitero degli Inglesi, o anche "cimitero dei protestanti"), dove il poeta era stato sepolto, sia per esaltare la memoria del suocero, sia per soddisfare quanto richiesto dall'avventuriero Edward John Trelawney, amico fraterno di Shelley, che desiderava avere un monumento del poeta accanto al proprio; Trelawney, morto a Sompting, in Inghilterra, nel 1881, aveva infatti comprato un posto vicino all'amico nel cimitero romano già dal 1822. Tuttavia, gli eredi dell'avventuriero inglese ritennero che la statua realizzata da Ford fosse troppo ingombrante e quindi non acconsentirono a soddisfare il desiderio del defunto parente. Alla fine, la statua fu donata da Lady Shelley allo University College e l'inaugurazione del monumento ebbe luogo il 14 giugno 1893 con una cerimonia ufficiale a cui presero parte, tra gli altri, la stessa Lady Shelley, Onslow Ford, Champneys e Benjamin Jowett.

Nel corso degli anni il monumento a Shelley è stato vittima sia di numerose critiche, a volte rivolte all'eccessiva femminilità del soggetto e a volte alla sua crudezza, che di numerosi atti di vandalismo.[7] Una volta, lo stesso Edmund John Bowen, don della facoltà di chimica dell'università dovette riupilire la statua dai graffiti, mentre un'altra volta, la stanza che ospita il memoriale fu addirittura allagata e riempita di pesci rossi.

Placca in onore di Boyle e Hooke

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La placca in ricordo di Boyle e Hooke posta all'esterno del monumento a Shelley.

Il monumento a Shelley è ubicato sul luogo in cui gli scienziati Robert Boyle e Robert Hooke portarono a termine diversi esperimenti durante il loro soggiorno ad Oxford, all'interno di quella che, fino all'inizio del diciannovesimo secolo erac conosciuta come Cross Hall. In memoria di questo, sul muro esterno della sala dove è posto il monumento è stata affissa una placca che recita:[8]

(EN) «
In a house on this site

between 1655 and 1668 lived
ROBERT BOYLE
Here he discovered BOYLE'S LAW
and made experiments with an
AIR PUMP designed by his assistant
ROBERT HOOKE
Inventor Scientist and Architect
who made a MICROSCOPE
and thereby first identified

the LIVING CELL
»
(IT) «
In una casa in questo luogo

fra il 1655 e il 1668 visse
ROBERT BOYLE
Qui egli scoprì la LEGGE DI BOYLE
e realizzò esperimenti con una
POMPA PNEUMATICA progettata dal suo assistente
ROBERT HOOKE
Inventore, scienziato ed architetto
che costruì un MICROSCOPIO
e identifico quindi per primo

una CELLULA VIVENTE
»

Curiosità

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  • Nel film del 1997 Il Santo, il monumento è un elemento chiave nell'incontro dei due protagonisti della pellicola interpretati da Val Kilmer ed Elisabeth Shue. La statua appare anche nell'episodio intitolato "And the Moonbeams Kiss the Sea" della serie televisiva britannica Lewis.[9]
  1. ^ R. H. Darwall-Smith, A History of University College, Oxford, Oxford University Press, 2008, pp. 419-421, ISBN 978-0-19-928429-0.
  2. ^ Francis Haskell, The Shelley Memorial, in Oxford Art Journal, vol. 1, 1978, pp. 3-6.
  3. ^ R. H. Darwall-Smith, The Shelley Memorial, in University College Record, vol. 12, n. 4, 2000, pp. 74-87.
  4. ^ Shelley and Univ: 1810–1811, University College, Oxford, 20 giugno 1992.
  5. ^ New Shelley letters acquired by University College and the Bodleian Library, su Culture24, University of Oxford Administration, 17 ottobre 2005. URL consultato il 14 gennaio 2018.
  6. ^ David Getsy, 'Hard realism': The thanatic corporeality of Edward Onslow Ford's Shelley Memorial, in Body Doubles: Sculpture in Britain, 1877–1905, Yale University Press, 2004, pp. 87-118.
  7. ^ Josh Pull, Shelley Memorial All Washed Up, in Cherwell, 22 aprile 2005. URL consultato il 14 gennaio 2018.
  8. ^ Robert Boyle and Robert Hooke, su archive.museophile.org, University College of Oxford. URL consultato il 14 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2007).
  9. ^ Templar Exemplar, su Metroactive Movies, Metro Publishing, aprile 1997. URL consultato il 14 gennaio 2018.

Voci correlate

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