Mulino del bagno e vasca termale di Fontanafredda

edificio storico a Cinto Euganeo

Il Mulino del Bagno e la Vasca termale, denominata Bagno, sono due architetture storiche situate nel comune di Cinto Euganeo in provincia di Padova, in località Fontanafredda, la quale deve l'origine del suo toponimo alla presenza di una sorgente di acqua fredda contrapposta a quella della limitrofa fonte termale[1]. Si tratta degli unici edifici che si conservano dell'antico centro artigianale della famiglia Contarini.

Mulino del bagno e Vasca termale di Fontanafredda
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Veneto
LocalitàCinto Euganeo
Coordinate45°17′13.96″N 11°38′50.71″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1300 ca
Ricostruzione2011-2014
UsoAgricolo

Il mulino e la vasca hanno subito un importante restauro tra il 2011 e il 2014 che li rende visibili all'interno di una proprietà privata[2].

Mulini dei Colli Euganei

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Fin dal IX secolo le carte padovane mostrano la presenza di mulini ad acqua[3]. Specificatamente nell'area dei Colli Euganei si trovavano mulini galleggianti e mulini terragni, la cui principale differenza è che gli ultimi erano fabbricati esclusivamente in pietra e sorgevano su rive di canali minori.

Caratteristici mulini dei pendii dei rilievi euganei erano i mulini a coppedello - noti anche con le storpiature a copello, copeello e coppiello - ovvero una tipologia di mulini ascrivibile a quella dei mulini terragni che si caratterizzava per una ruota di diametro superiore ai quattro metri dotata sui bordi di cassette o coppelle, la quale veniva messa in movimento dalla spinta idraulica delle acque raccolte[4].

Mulino del Bagno

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Mulino del Bagno

Il Mulino del Bagno venne costruito nel XIV secolo di fronte ad una sorgente d'acqua termale racchiusa entro una vasca denominata "Bagno"[5].

Nel 1488 il mulino divenne di proprietà della famiglia veneziana Contarini a seguito dell'acquisto delle coppelle del mulino di Fontanafredda. A causa di problemi contabili non si sono conservate notizie relative a chi fossero gli originali proprietari del mulino.

La famiglia Contarini utilizzò il mulino e la millenaria pozza termale lì vicino per consolidare un piccolo centro produttivo e artigianale dedito a macinare il grano, tinteggiare i panni e macerare la canapa. Nel tempo il complesso Contarini perse la sua funzione agricola con un conseguente abbandono del mulino e della vasca termale[6].

Il complesso subì in seguito dei periodi di iniziale recupero e successivo abbandono testimoniati dalla presenza nei pressi del complesso di macine, mazale e attrezzi del mulino fino al tardo Novecento[7]. Il declino del complesso si registrò tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. A causa del continuo flusso d'acqua nella sorgente l'area divenne parzialmente interrata e si riempì di piante infestanti[8].

L'edificio del mulino divenne un rudere e nel 1976 l'autore don Olivo Casarin lo considera scomparso[9]:

«Fra i cipressi secolari della villa Rodella, si incontra a sinistra una piccola polla di acqua calda sorgiva, "i bagni", un tempo utilizzati anche dal vescovo di Padova Sinibaldo nel 1106; un minuscolo laghetto non privo di bellezza, specie al tramonto, è di proprietà del dott. Dormal. Accanto c'era un molino; ora scomparso; la ruota spumeggiava allegra, macinando il grano di Dio, a bene di tutti, briganti compresi; molinara era la bella Rosina»

Il complesso rimase in uno stato di completo abbandono fino ai lavori di restauro intrapresi nel 2011, i quali hanno permesso al mulino e alla vasca termale di recuperare il suo originale aspetto. I restauri hanno comportato un primo lavoro di pulizia delle rovine e di recupero dei materiali, un successivo lavoro sulle fondazioni e murature e infine un intervento sul tetto. Successivamente nella primavera del 2013 sono stati intrapresi i lavori per la costruzione della ruota del mulino e nel giugno dello stesso anno è stata realizzata un'area - sul lato nord della torretta - per ospitare la ruota[10].

Cartografia storica

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Descrizione

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Fonte termale presso Fontana Fredda.

Il Mulino del Bagno è un mulino ad acqua a coppedello attualmente non funzionante. La struttura del mulino è dotata di una scala ad arco in Laterizio - ricostruita durante i lavori di restauro del 2014 - che permetteva al proprietario di accedere al condotto dell'acqua e regolarne il flusso.[11]

La fonte termale del Bagno è racchiusa entro una vasca di piccole dimensioni dotata di 5 bocchettoni per riempirla. Il suo utilizzo più antico risale all'anno Mille. La vasca non era conosciuta solo dagli abitanti del luogo, ma anche da personalità di spicco, infatti lo stesso vescovo di Padova Sinibaldo (1106-1127) era solito era solito immergersi nell'acqua termale, in quanto avente poteri medicamentosi.[12]

L'attuale forma della vasca - che differisce rispetto all'antica conformazione arrotondata - risale alle modifiche della seconda metà dell'Ottocento e primo Novecento. Attualmente lo scarico dell'acqua (di fattura metà novecentesca) della vasca si trova all'angolo con la strada in cui si trova il fabbricato, mentre lo squeretto è posto in direzione sud-ovest a protezione del vecchio condotto di scarico[13]. La temperatura dell'acqua ha una temperatura costante di 27 gradi, la quale ha subito un brusco abbassamento a seguito del terremoto del Friuli Venezia Giulia del 1976.[14]

  1. ^ Antonio Mazzetti, I nomi della terra : toponomastica dei Colli Euganei, Sommacampagna : Cierre, 1999, pp. 244-250.
  2. ^ Angelo Cimarosti, L’antica vasca termale di Fontanafredda, una sorpresa medievale ai piedi dei Colli Euganei, su archaeoreporter.com, 2 febbraio 2022. URL consultato il 13 maggio 2024.
  3. ^ Grandis 2001, p 11.
  4. ^ Grandis 2001, pp 24-26.
  5. ^ Bagno: Antica vasca termale e Mulino, su fondoambiente.it.
  6. ^ Grandis 2001, p 113.
  7. ^ Grandis 2001, p 114.
  8. ^ Vasca termale del Bagno, su anticavascatermale.jimdofree.com. URL consultato l'11 maggio 2024.
  9. ^ Don Olivo Casarin, La storia di Cinto e del suo territorio, 1976, p. 191.
    «Fra i cipressi secolari della villa Rodella, si incontra a sinistra una piccola polla di acqua calda sorgiva, "i bagni", un tempo utilizzati anche dal vescovo di Padova Sinibaldo nel 1106; un minuscolo laghetto non privo di bellezza, specie al tramonto, è di proprietà del dott. Dormal. Accanto c'era un molino; ora scomparso; la ruota spumeggiava allegra, macinando il grano di Dio, a bene di tutti, briganti compresi; molinara era la bella Rosina.»
  10. ^ I lavori di restauro, su anticavascatermale.jimdofree.com. URL consultato l'11 maggio 2024.
  11. ^ Il restauro della scala esterna, su anticavascatermale.jimdofree.com. URL consultato il 10 maggio 2024.
  12. ^ Don Olivo Casarin, La storia di Cinto e del suo territorio, Veneta stampa, 1976, p. 313.
  13. ^ Antica vasca termale del Bagno, su anticavascatermale.jimdofree.com. URL consultato il 12 maggio 2024.
  14. ^ Angelo Cimarosti, L’antica vasca termale di Fontanafredda, una sorpresa medievale ai piedi dei Colli Euganei, su archaeoreporter.com. URL consultato il 13 maggio 2024.

Bibliografia

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  • Olivo Casarin, Storia di Cinto e del suo territorio: Cornoleda, Faedo, Fontanafredda, Valnogaredo, Galliera Veneta: Veneta stampa, 1976, 1976, SBN IT\ICCU\SBL\0022761.
  • Pellegrino Donazzolo, Cinto Euganeo: il paese e la sua chiesa: cenni storici, Padova : Tip. del Messaggiero, 1913, SBN IT\ICCU\CUB\0246677.
  • Claudio Grandis, I mulini ad acqua dei Colli Euganei, Este: Parco Regionale dei Colli Euganei, 2001, SBN IT\ICCU\PUV\0768724.
  • Pro Loco Euganeo, Mosaico Padovano: percorsi storici, culturali, naturalistici ed enogastronomici, 3, Mira : Publileo, 2008, SBN IT\ICCU\BRI\0447616.
  • Antonio Mazzetti, I nomi della terra: toponomastica dei Colli Euganei, Sommacampagna: Cierre, 1999, SBN IT\ICCU\VIA\0075740.
  • Giuseppe Pasqualigo, Memorie storiche dell'antico comune di Cinto Euganeo, Montagnana: Tip. Longo, 1885, SBN IT\ICCU\PUV\1012046.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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