Museo delle icone
Il Museo delle Icone è un museo specializzato in arte sacra di Venezia gestito dall'Istituto ellenico di studi bizantini e post bizantini.
Museo delle Icone | |
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Istituto Ellenico di Studi Bizantini e post Bizantini | |
Una sala del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Venezia |
Indirizzo | Castello, 3412 |
Coordinate | 45°26′07.5″N 12°20′38.7″E / 45.435418°N 12.344083°E |
Caratteristiche | |
Collezioni | Icone e arte sacra |
Periodo storico collezioni | 1400-1700 |
Istituzione | 1959 |
Apertura | 1959 |
Sito web | |
La sede modifica
Il Museo delle Icone è situato al primo piano di uno storico palazzo di Venezia progettato da Baldassare Longhena, conosciuto come Scoletta[1], adiacente alla chiesa di San Giorgio dei Greci cristiana ortodossa, sita nel sestiere di Castello.[2]
Descrizione modifica
Nella Repubblica marinara di Venezia risiedeva la più importante comunità greca dell'Europa occidentale che come in uso all'epoca era riconosciuta nella confraternita dei greci ortodossi.[3]
Nei secoli la comunità greca ha raccolto un'importante collezione di preziose opere d'arte religiose che comprende icone bizantine e post bizantine, manoscritti, oggetti di valore accumulati durante la lunga storia dei greci residenti a Venezia.
In particolare, il museo comprende delle pregevoli icone bizantine portate a Venezia da Costantinopoli nel XV secolo da Anna Notara.
L'arte post-bizantina qui esposta appartiene invece alla scuola pittorica cretese che si è evoluta dal XV al XVII secolo, con decine di quadri di noti pittori dell'epoca tra i quali: Giovanni Apakà, Tommaso Batha, Michele Damasceno, Benedetto Emporio, Frangia Kavertza, Giorgio Klontza, Emmanuel Lampardo, Giovanni Mosco, Teodoro Poulaki, Constantino e Emmanuel Tzanes, Emmanuele Tzanfournari.
Tra i tanti manoscritti, in particolare il museo espone anche un prezioso Vangelo in pergamena del XIII secolo illustrato da 250 miniature con didascalie in scrittura paleo-ottomana e un papiro risalente al periodo di Giustiniano proveniente da Ravenna.
Tra i vari cimeli composti da oggetti rituali religiosi e paramenti sacri usati dai patriarchi ortodossi tutti decorati in oro e argento, è esposto anche un vangelo stampato del XVIII secolo rilegato in velluto con placche in argento fuso.
Dal 1678 fino all'inizio del XX secolo l'edificio che ora ospita il museo fungeva anche da ospedale per curare i membri della confraternita greca ortodossa veneziana.
L’Istituto Ellenico di studi Bizantini e post Bizantini di Venezia ha ereditato la notevole collezione d'arte dalla comunità greca ed ha inaugurato nel 1959 il Museo delle Icone, ristrutturandolo nel 1999.
Galleria d'immagini modifica
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Emmanuel Tzanes, Cristo guarisce il cieco
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Theodoros Poulakis, San Nicola in trono
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Fragias Kavertzas, Giudizio finale, 1640-41
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Konstantinos Tzanes, Maria Maddalena
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Documento con sigillo del patriarca di Constantinopoli Giovanni II
Note modifica
- ^ Vio Gastone e Filomena Calabrese, Le Scuole Piccole nella Venezia dei Dogi. Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane, in Confraternitas, vol. 21, n. 2, 1º luglio 2010, pp. 53–54, DOI:10.33137/confrat.v21i2.14714. URL consultato il 21 maggio 2023.
- ^ Museo delle Icone, su istitutoellenico.org. URL consultato il 24 maggio 2023.
- ^ Maria Kazanaki-Lappa, Arte bizantina e postbizantina a Venezia: Museo di icone dell'Istituto ellenico di studi bizantini e postbizantini di Venezia, Istituto ellenico di studi bizantini e posbizantini di Venezia, 2009, ISBN 978-88-95516-07-3. URL consultato il 21 maggio 2023.
Bibliografia modifica
- Maria Cristina Bandera Viani, Museo delle Icone Bizantine e post Bizantine e Chiesa di San Giorgio dei Greci, Calderini, 1988.
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo di icone
Collegamenti esterni modifica
- Sito ufficiale, su istitutoellenico.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147280740 · ISNI (EN) 0000 0001 2179 9980 · LCCN (EN) nr90017705 · GND (DE) 5009195-5 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr90017705 |
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