Nasîhat

genere letterario

Il nasîhat[1] o nasîhatnâme[2] (in turco ottomano: نصيحت نامه, Naṣīḥat-nāme, trad. Libro dei consigli)[3] fu un genere letterario di guida per i sultani ottomani, simile allo specchio per i principi.[4] Si basa su una varietà di fonti storiche e religiose e fu influenzato dai governi degli imperi precedenti come i turchi selgiuchidi o i mongoli, nonché dalla storia musulmana antica e dagli eventi dell'epoca.

Storia modifica

Il nasîhatnâme divenne comune nel XVI secolo ma si sviluppò su opere precedenti come il Kutadgu Bilig (Scienza che dispensa la felicità o Scienza dei re)[5], scritto nel 1070 da Yusuf Has Hacip. Le prime influenze includono la letteratura inşa dell'epoca abbaside.[6] Alcuni fanno riferimento ad Alessandro Magno.[7]

Tuttavia, i nasîhatnâme sono diversi dai Chronographia bizantini ed erano scritti per un pubblico differente.[8]

I nasîhatnâme furono persino commissionati da aspiranti al governo ottomano, incluso, in un caso, dal fanariota Alexandros Skarlatou Kallimaki, il probabile padre di Skarlatos Voyvodas Alexandrou Kallimaki.[9]

Nel XVII secolo, un'idea di declino imperiale iniziò a influenzare il contenuto di questi testi; tuttavia più che sostenere un ritorno a un'età dell'oro (quella di Solimano il Magnifico) evidenziavano i problemi sistemici specifici nell'impero, inclusi il nepotismo, le rivolte, le sconfitte militari e i giannizzeri corrotti.[7]

Contenuto modifica

I nasîhatnâme in genere affermano una chiara ragione morale per cui vengono scritti e presentati ai leader indipendentemente che fossero la pietà, la moralità, o la realpolitik.[10]

Esempi modifica

Precursori modifica

  • Nasihat al-Muluk (نصيحةالملوك) (letteralmente "consigli per i governanti") di al-Ghazali
  • Kabusnama, (قابوسنامه) di Keykavus bin İskender
  • Siyasetname (سياستنامه) (Libro del Governo), di Nizam al-Mulk, scritto per ordine dell'imperatore selgiuchide Malik Shah I.
  • Ahlak-ı Nasıri (اخلاق ناصرى) (Etica di Nasir) di Nasiruddin Tusi
  • Çahar Makala (Quattro discorsi) di Nizamuddin Arudi
  • Kitab Nasihat al-Mulk, di Al-Mawardi
  • Aklhaq i Muhsini di Hussain Vaiz Kashifi (composto in persiano AH 900/AD 1495), (Pregi della beneficenza)[11]
  • Al-Muqaddimah, di ibn Khaldun
  • Le biografie di uomini illustri di ibn Zafar as-Siqilli

Testi Nasîhatnâme modifica

  • Tarih-i Ebü'l-Feth (Storia del padre della conquista), di Tursun Bey[12]
  • Destan ve Tevarih-i Müluk-i Al-i Osman Archiviato il 17 maggio 2017 in Internet Archive., di Ahmedi[13]
  • L'Asafname ("Specchio per i governanti"), di Lütfi Pasha
  • Selatin di Nushatü (Consigli ai sultani), di Gelibolulu Mustafa Ali
  • Ravżatu'l-Ḥüseyn fī ḫulāṣati aḫbāri'l-ḫāfiḳeyn, di Mustafa Naima
  • Hirzü'l-Mülûk (Incantesimi dei sultani), scritto in forma anonima
  • Usûlü'l-hikem fi Nizâmi'l-âlem (I principi di saggezza per l'ordine del mondo), di Hasan Kâfî el-Akhisarî
  • Habnâme (Libro dei sogni), di Veysi.[7]
  • Kitâb-i Müstetâb (Bel libro), anonimo.
  • Risale, Koci Bey
  • Veliyüddin Telhisleri
  • Kanûnnâme-i sultânî li Aziz Efendi ; l'identità dell'autore, Aziz Efendi, non è chiara.
  • Kitâbu mesâlihi'l-müslimîn ve menâfi'i'l-müminîn, anonimo.
  • Düsturü'l-Amel li-Islahi'l-Halel, di Katip Çelebi
  • Telhisü'l-beyan fi kavanin-i al-i Osman, di Hezarfan Hüseyin Efendi, che scrisse anche il libro di storia Tenkîh-i Tevârih-i Mülûk

Note modifica

  1. ^ Giovan Battista Montalbano e Luciano Rocchi, I repertori lessicali turco-ottomani di Giovan Battista Montalbano (1630 ca.), EUT, 2014, p. 152, ISBN 978-88-8303-546-3. URL consultato il 29 aprile 2022.
  2. ^ Rivista degli studi orientali, vol. 74, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2001, p. 230. URL consultato il 29 aprile 2022.
  3. ^ Giulia Farina, Enciclopedia della letteratura Garzanti, Garzanti, 1997, p. 526, ISBN 978-88-11-50472-6. URL consultato il 29 aprile 2022.
  4. ^ Heath W. Lowry, Ralph S. Hattox e Institute of Turkish Studies, IIIrd Congress on the Social and Economic History of Turkey : Princeton University, 24-26 August 1983, Isis Press, 1990, ISBN 0-941469-01-8, OCLC 37725233. URL consultato il 29 aprile 2022.
  5. ^ Enciclopedia degli autori, delle opere e delle letterature, Editrice Italiana di Cultura, 1982, p. 3464. URL consultato il 29 aprile 2022.
  6. ^ (EN) Adrian Gully, Culture of Letter-Writing in Pre-Modern Islamic Society, Edinburgh University Press, 7 febbraio 2008, ISBN 978-0-7486-3374-6. URL consultato il 29 aprile 2022.
  7. ^ a b c İnan, Kenan. "Remembering the Good Old Days: the Ottoman Nasihatname [Advice Letters] Literature of the 17th Century". Ideology, Society and Values.
  8. ^ Fikret Adanır e Suraiya Faroqhi, The Ottomans and the Balkans : a discussion of historiography, Brill, 2002, p. 199, ISBN 1-4175-3665-9, OCLC 56480377. URL consultato il 29 aprile 2022.
  9. ^ Christine May Philliou, Biography of an empire : governing Ottomans in an age of revolution, University of California Press, 2011, p. 30, ISBN 978-0-520-94775-7, OCLC 697174387. URL consultato il 29 aprile 2022.
  10. ^ "Comité international d'études pré-ottomanes et ottomanes, VIth Symposium". Varia Turcica. 4: 191. 1987.
  11. ^ Italo Pizzi, Storia della poesia persiana ..., Unione tipografico-editrice, 1894, p. 336. URL consultato il 29 aprile 2022.
  12. ^ "Tursun Beg, Historian of Mehmed the Conqueror's Time". Wiener Zeitschrift für die Kunde des Morgenlandes. 69: 55–71. 1977.
  13. ^ Heath W. Lowry, The nature of the early Ottoman state, State University of New York Press, 2003, p. 17, ISBN 1-4175-2407-3, OCLC 55896257. URL consultato il 29 aprile 2022.

Voci correlate modifica

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