La Neat Records è stata un'etichetta discografica indipendente con base a Wallsend[1], una piccola città dell'Inghilterra poco distante da Newcastle.

Neat Records
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Fondazione1979
Fondata daDave Wood
Chiusura1995
Sede principaleNewcastle upon Tyne
SettoreMusicale
ProdottiHeavy metal
Hard rock

Venne fondata nel 1979 da Dave Wood e iniziò l'attività con il lancio del singolo Don't Touch Me There dei Tygers of Pan Tang[1][2]. La Neat rivestì una fondamentale importanza per la diffusione della NWOBHM[2][3], occupandosi di molti gruppi emergenti di quel periodo, tra cui Venom[4] e Raven. L'etichetta pubblicò anche i primi dischi del gruppo thrash metal danese Artillery.

Nel 1992 Jess Cox, l'ex cantante dei Tygers of Pan Tang, ne divenne co-titolare e tre anni dopo creò il marchio indipendente Neat Metal, che si specializzò nelle ristampe in CD[5]; lo stesso anno la Neat Records, a causa di problemi finanziari, venne acquistata dalla Sanctuary Records[5]. Nel 2002 Cox cedette anche il suo marchio alla stessa Sanctuary[6].

La storia della casa discografica è raccontata nel libro Neat & Tidy – The Story Of Neat Records, pubblicato nel 2015 dal giornalista John Tucker.

Principali artisti pubblicati

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  1. ^ a b (EN) Celebrating the NWOBHM legacy of Neat Records, su teamrock.com. URL consultato il 28 novembre 2015.
  2. ^ a b (EN) Neat & Tidy – The Story Of Neat Records, su johntuckeronline.co.uk. URL consultato il 28 novembre 2015.
  3. ^ (EN) THE CORROSEUM - Neat Records discography, su thecorroseum.org. URL consultato il 28 novembre 2015.
  4. ^ Alexandre Guudrath, Anthologie du Black Metal. In girum imus et consumimur igni, Camion Blanc, 2012, ISBN 978-2-357791-86-2.
  5. ^ a b (EN) Neat Records - MayoNoise, su mayobat.wordpress.com, 2 marzo 2015. URL consultato il 28 novembre 2015.
  6. ^ (EN) Ex Tygers Of Pan Tang Singer Sells Neat Records To Sanctuary, su blabbermouth.net, 5 giugno 2002. URL consultato il 28 novembre 2015.

Bibliografia

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  • Alexandre Guudrath, Anthologie du Black Metal. In girum imus et consumimur igni, Camion Blanc, 2012, ISBN 978-2-357791-86-2.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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