Neuralterapia

terapia alternativa
Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

La neuralterapia è una tecnica di medicina complementare usata nel trattamento del dolore, cronico e acuto, e di diverse patologie[1]. Essa consiste nell'iniezione di anestetici locali (quali procaina, lidocaina o altri più recenti) dentro o sotto la pelle, in muscoli, nervi o plessi nervosi, articolazioni, in altri organi o in altri punti nevralgici (come cicatrici), allo scopo di eliminare centri di irritazione o di riattivare circuiti di regolazione disturbati[2].

Non esiste alcuna prova scientifica che tale terapia sia efficace[3], e può comportare rischi per la salute, in particolare quando si effettuano le infiltrazioni più invasive[4][5][6].

Descrizione

modifica
 
Ferdinand Huneke
 
Walter Huneke

L'idea sottesa alla neuralterapia è che esistano dei campi perturbanti (Störfelder), la cui localizzazione interesserebbe qualsiasi parte del corpo, e che tali campi emettano degli impulsi nervosi anomali in grado di causare disturbi cronici[4]: possono essere eliminati da una o più iniezioni di anestetico locale consentendo così, secondo i propugnatori della teoria, la sparizione del o dei disturbi accusati[7].

La neuralterapia nasce nel 1925 quando il medico tedesco Ferdinand Huneke utilizzò un nuovo farmaco antidolorifico, l'Atophanyl, contenente anche un farmaco anestetico denominato procaina allo scopo di alleviare il dolore dell'iniezione intramuscolare, sulla propria sorella che lamentava frequenti incurabili emicranie. Tuttavia, anziché usare il farmaco per via intramuscolare, così come raccomandato, erroneamente la utilizzò mediante endovenosa provocando l'immediata sparizione della crisi emicranica[8]. Lui e suo fratello Walter decisero così di usare la Novocaina o l'Impletol (preparati commerciali a base di procaina) per via endovenosa o iniettandoli sottocute mediante ponfi, o in altre strutture somatiche quali nervi, articolazioni ecc. per il trattamento di varie patologie acute o persistenti[1]. Nel 1940 Ferdinand Huneke ottenne la guarigione immediata (cosiddetto "fenomeno del secondo" o "fenomeno di Huneke") di una grave periartrite della spalla, infiltrando con la procaina la cicatrice di un'antica osteomielite alla gamba; nacque così la teoria del campo perturbante (cicatrici ma anche altri organi malati, quali i denti o le tonsille in ordine di frequenza), in grado di provocare disturbi cronici a distanza.[1][4]

Secondo i sostenitori della terapia, l'indicazione terapeutica non riguarda solo i dolori ma anche diverse patologie organiche o, più spesso, funzionali che apparentemente non hanno niente a che fare con il campo di disturbo individuato. L'effetto curativo si afferma che talvolta sia immediato ("fenomeno del secondo" o "di Huneke") quando con l'infiltrazione neuralterapeutica del cosiddetto "campo perturbante" si riesce a neutralizzare la zona dalla quale partono gli impulsi nervosi patologici[9], o più graduale con la cosiddetta "terapia segmentale", cioè mediante stimoli riflessi nel "segmento" adiacente alla zona da trattare.

Diffusione, efficacia e sicurezza

modifica

La neuralterapia è per lo più praticata nei paesi di lingua tedesca e nei paesi di lingua spagnola[3]. Un'inchiesta del 2007 tra i medici di famiglia in Germania ha rilevato che la neuralterapia era tra le tecniche di medicina alternativa quella più utilizzata: il 64% dei medici intervistati ha dichiarato di farne un uso molto frequente, mentre l'86% la usa saltuariamente[10].

I medici che praticano la neuralterapia sono organizzati in numerose Associazioni nazionali, riunite nella IFMANT (International Federation of Medical Association of Neural Therapy)[11].

L'Associazione italiana è Neuralia (Associazione Italiana di Terapia Neurale), con Presidente Giorgio Romani[12].

Il sito Quackwatch, curato da Stephen Barrett, inserisce la neuralterapia nel suo Index of Questionable Treatments ("Indice dei trattamenti discutibili"), come tutte le cosiddette CAM (Complementary and Alternative Medicine), quali l'agopuntura e l'omeopatia[13]. Quackwatch definisce la neuralterapia «un bizzarro approccio che afferma di curare dolori e altre patologie iniettando anestetici in nervi, cicatrici, ghiandole, ecc.»[14].

L'American Cancer Society rileva come gli studi scientifici disponibili non mostrano alcuna prova di efficacia della neuralterapia nella cura del cancro o di altre malattie[3].

Sono segnalati, per la neuralterapia, effetti collaterali anche gravi, in particolare usando le tecniche più invasive[5][6].

  1. ^ a b c (EN) WJ Diamond, The Clinical Practice of Complementary, Alternative, and Western Medicine, CRC Press, 2000, p. 229, ISBN 978-1-4200-4021-0.
  2. ^ Barop H, Manuale e Atlante di Terapia Neurale secondo Huneke, a cura di C. Corti, Edizione italiana, Milano, Edi-ermes, 2003 [1996], ISBN 88-7051-231-2.
  3. ^ a b c (EN) Neural therapy, su cancer.org, American Cancer Society. URL consultato il 1º novembre 2008 (archiviato il 6 febbraio 2012).
  4. ^ a b c (EN) Ernst E., Pittler M.H. e Wider B., Neuraltherapy, in Complementary Therapies for Pain Management. An Evidence-Based Approach, Complementary Therapies for Pain Management: An Evidence-based Approach, Amsterdam, Elsevier, 2007, pp. 148-9, ISBN 978-0-7234-3400-9. URL consultato il 26.10.2014.
  5. ^ a b (DE) Mattig W, Buchholz W, Schulz HJ, Severe iatrogenic lesions caused by Huneke's neural therapy (abstract), in Z Gesamte Inn Med, vol. 34, n. 5, marzo 1979, pp. 143–147. URL consultato il 25 febbraio 2016.
  6. ^ a b (DE) Heyll U, Ziegenhagen DJ, Subarachnoid hemorrhage as life-threatening complication of neural therapy. Case report (abstract), in Versicherungsmedizin, vol. 52, n. 1, 2000, pp. 33–36. URL consultato il 25 febbraio 2016.
  7. ^ (EN) F Mantle e D Tiran, Neural Therapy, collana A-Z of Complementary and Alternative Medicine: A guide for health professionals, Churchill Livingstone, 2009, p. 167, ISBN 0-7020-4999-9.
  8. ^ Huneke F, Huneke W, Unbekannte Fernwirkungen der Lokalanästhesie, in Med Welt, vol. 27, 1928, pp. 1013-4.
  9. ^ Huneke G, Das Sekundenphenomen, Stuttgart, Georg Fischer Verlag, 1954.
  10. ^ (EN) S Joos, B Musselmann e J Szecsenyi, Integration of Complementary and Alternative Medicine into Family Practices in Germany: Results of a National Survey, in Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, vol. 2011, 2011, p. 1, DOI:10.1093/ecam/nep019.
  11. ^ IFMANT (International Federation of Medical Association of Neural Therapy), su ifmant.at.
  12. ^ Neuralia (Associazione Italiana di Terapia Neurale), su neuralia.eu.
  13. ^ (EN) Index of Questionable Treatments, su quackwatch.com, Quackwatch, 20 novembre 2013. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato il 2 febbraio 2014).
  14. ^ (EN) Stay Away from "Holistic" and "Biological" Dentists, su quackwatch.com, Quackwatch, 28 dicembre 2012. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato il 2 febbraio 2014).

Bibliografia

modifica
  • Barop H.: Manuale e Atlante di Terapia Neurale secondo Huneke. Edi-ermes, Milano 2003, pag. 349, ISBN 88-7051-231-2.
  • Cataldi P.: Neuralterapia. RED Remainders, Como 2004, pag. 126, ISBN 9788874471942.
  • (DE) Dosch M.:Bildatlas der Neuraltherapie mit Lokalanästhetika; Praxis und Technik. Haug Verlag, Stuttgart 2004, 6. Aufl., pag. 214, ISBN 978-3830472131.
  • (DE) Dosch P.: Lehrbuch der Neuraltherapie nach Huneke: (Regulationstherapie mit Lokalanästhetika). Haug Verlag, Heidelberg 1995, pag. 571 ISBN 3-7760-1451-2.
  • (DE) Fischer L.: Neuraltherapie. Haug Verlag, Stuttgart 2014, 4.Aufl., pag. 210, ISBN 978-3-8304-7492-0.
  • (DE) Weinshenk S.: Handbuch Neuraltherapie: Diagnostik und Therapie mit Lokalanästhetika. Elsevier Urban & Fischer, München 2010, pag. 1106, ISBN 978-3-437-58210-3.

Altri progetti

modifica
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina