Nicola Misasi

scrittore italiano

«Le Calabrie ebbero il loro pittore in Nicola Misasi , che continuò nei suoi racconti e nei suoi quadri il costume del romanticismo calabrese.»

(Benedetto Croce)

Nicola Misasi (Cosenza, 4 maggio 1850Roma, 23 novembre 1923) è stato uno scrittore e giornalista italiano.

BiografiaModifica

Si dedicò abbastanza precocemente all'attività letteraria, con pubblicazione da autodidatta di opere letterarie di poco conto.
Nel 1880 si trasferì a Napoli, ed ebbe contatti con Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio e Salvatore di Giacomo. Nel 1881 pubblicò la raccolta di novelle Racconti Calabresi, delle novelle di ispirazione verghiana che conservano tuttavia, per la ricerca eccessiva di effetti patetici e di colore locale, i toni romantici della letteratura della prima metà dell'Ottocento.
Nel 1882 si recò a Roma, su invito dell'editore Angelo Sommaruga e collaborò alle riviste "Cronaca bizantina" e il Fanfulla della Domenica, entrando in contatto con Carducci, D'Annunzio, Fogazzaro, Capuana e Verga. L'anno successivo pubblicò la raccolta di novelle In Magna Sila, e il romanzo Marito e sacerdote.
Nel 1884 iniziò la carriera di insegnante di lettere in licei della Calabria, dapprima a Monteleone, e dal 1892 a Cosenza. Iniziò una imponente attività pubblicistica, pubblicando romanzi e racconti a puntate, resoconti di viaggi e studi di carattere socioeconomico e storico sulla Calabria. Dal 1915 si ritirò in un piccolo paese, San Fili.

OpereModifica

  • Notti stellate, Cosenza 1873.
  • Il postiglione, Cosenza 1874.
  • A re Vittorio, Cosenza 1878.
  • Leggende e liriche, Cosenza 1879.
  • Racconti calabresi, Napoli 1881.
     
    Devastatrice, Napoli, Detken & Rocholl, 1907 - - - (coll. Angelo Bastone)
  • In magna Sila, Roma 1883.
  • Marito e sacerdote, Roma 1883.
  • Commemorazione di Francesco Fiorentino, Monteleone 1885.
  • Femminilità, Napoli 1887.
  • Anima rerum, Cosenza 1889.
  • Senza dimani, Napoli 1891.
  • Frate Angelico, Napoli 1892.
  • Fuga, Napoli 1892.
  • La caccia al marito, Napoli 1892.
  • Mastro Giorgio, Napoli 1892.
  • O rapire o morire, Napoli 1892.
  • Resurrezione, Milano 1892.
  • Cronache del brigantaggio, Napoli 1893.
  • Il castello di Corigliano, Napoli 1893.
  • La poetica erotica di Vincenzo Padula, Cosenza 1893.
  • L'assedio di Amantea, Napoli 1893.
  • Storia d'amore, Napoli 1893.
  • Sacrificio d'amore, Napoli 1894.
  • In provincia, Napoli 1896.
  • Carmela, Napoli 1899.
  • Massoni e carbonari, Napoli 1899.
  • Il gran bosco d'Italia, Palermo 1900.
  • La badia di Montenegro, Napoli 1902.
  • Il romanzo della rivoluzione, Napoli 1904.
  • Il tenente Giorgio, Napoli 1904.
  • Briganteide (2 voll.), Napoli 1906.
  • Devastatrice, Napoli 1907.
  • Capitan Riccardo, Milano 1911.
  • S.M. la Regina, Milano 1911.
  • Sola contro tutti, Milano 1911.
  • Il dottor Andrea, Milano 1921.

CriticaModifica

Sebbene le opere di Misasi non rientrino a pieno titolo nella narrativa verista, Nicola Misasi è considerato il rappresentante verista della Calabria. Le sue storie, popolate da contadini, pastori e briganti calabresi e accomunati da un senso alquanto primitivo della giustizia e dell'onore, ottennero un giudizio positivo da Benedetto Croce[1] e Francesco Flora[2], mentre a giudizio di Giulio Cattaneo, le trame macchinose e le forti accentuazioni nelle opere di Misasi spesso scadono nel convenzionale e non di rado generano monotonia[3].

CinemaModifica

Nel 1952 Raffaello Matarazzo portò sullo schermo un suo romanzo su sceneggiatura di Aldo De Benedetti, Il tenente Giorgio.

NoteModifica

  1. ^ Benedetto Croce, La letteratura della nuova Italia, Vol. V, Bari: Laterza, 1974, pp. 189 segg
  2. ^ Francesco Flora, Storia della letteratura italiana, Vol. V: Il secondo Ottocento e il Novecento, Milano: Mondadori, III ed. economica, 1967, pp. 524 segg.
  3. ^ Giulio Cattaneo, «Prosatori e critici dalla Scapigliatura al Verismo». In: Emilio Cecchi e Natalino Sapegno (a cura di), Storia della letteratura italiana, Vol. VIII, Milano: Garzanti, 1984, pp. 378 segg

BibliografiaModifica

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