Nicola di Tuscolo

cardinale cattolico

Nicola (o Niccolò) di Tuscolo, noto anche come Nicola de Romanis (... – Roma, 1218), è stato un cardinale e diplomatico italiano.

Nicola di Tuscolo
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricoperti
 
Consacrato vescovo1204
Creato cardinale1204 da papa Innocenzo III
Deceduto1218 a Roma
 

Origini e carriera ecclesiastica modifica

L'anno e il luogo di nascita di Nicola, così come la sua origine familiare, non sono noti. Il cognome de Romanis non è attestato nelle fonti coeve, ma fu usato per la prima volta nel XVI secolo da Ciacconio, il quale non fornì alcuna fonte che lo giustificasse.[1][2]

Probabilmente ex membro del capitolo di una cattedrale e laureato in diritto canonico, Nicola è attestato per la prima volta nel 1204 come suddiacono e cappellano di papa Innocenzo III, del quale era uomo di fiducia e dal quale fu consacrato cardinale vescovo di Frascati nel dicembre dello stesso anno.[1][3] Negli anni successivi, continuò a lavorare all'interno della Curia romana, ricoprendo il ruolo di giudice nelle udienze pontificie.[1]

Legazione in Inghilterra modifica

La questione dell'interdetto modifica

Nel 1207, Innocenzo III pose il regno d'Inghilterra sotto interdetto a seguito delle azioni intraprese da re Giovanni, che si era intromesso nella nomina dell'arcivescovo di Canterbury. L'interdetto sarebbe durato fino al 1213, quando Giovanni accettò finalmente Stephen Langton come nuovo arcivescovo. Nicola fu, insieme a Pandolfo Verraccio, il principale negoziatore di Innocenzo durante la questione dell'interdetto e nel settembre 1213 fu inviato in Inghilterra per stabilirne le condizioni per la revoca.[4][5] Furono gli stessi Nicola e Pandolfo a ricevere il solenne atto di sottomissione del sovrano inglese.[1]

La questione di Oxford modifica

Quando era ancora in vigore l'interdetto, nel 1209, uno studente di Oxford fu accusato di aver violentato e ucciso una donna del luogo. Quando i locali non riuscirono a trovare il responsabile, impiccarono tre dei suoi amici come rappresaglia. L'università di Oxford protestò abbandonando la città e disperdendosi in altre scuole in tutta l'Inghilterra, tra le quali Cambridge, dove diedero inizio alla locale università.[6]

Il 1 ottobre 1213, mentre Nicola stava lavorando alla rimozione dell'interdetto, i cittadini di Oxford gli inviarono una lettera chiedendogli di risolvere i loro problemi con gli studiosi che avevano insegnato nella loro città. Nicola accettò di fare da mediatore, visitando la città nel novembre 1213 e nel maggio 1214. Il 20 giugno 1214 le azioni del cardinale portarono all'emissione dello statuto dell'Università di Oxford.[7]

Tra le altre cose, vi era stabilito: l'impegno da parte dei cittadini ad addebitare tariffe fisse per vitto e alloggio agli studenti, il versamento di un pagamento annuale alla scuola, il diritto dell'università di giudicare chiunque fosse associato alla scuola e la creazione di un Cancelliere a capo dell'istituzione.[7]

Altre attività modifica

Durante la sua permanenza in Inghilterra, Nicola si occupò anche di alcune questioni monastiche, rimuovendo dal loro incarico diversi abati locali: l'abate Roger Norreis di Evesham[8] e Penwortham,[9] l'abate Ralph de Arundel di Westminster e l'abate Ralf de Rand di Bardney.[10] I nuovi abati furono nominati di comune accordo con il re Giovanni.[1]

Tentò inoltre di mediare tra Giovanni e i suoi baroni nella questione degli sceriffi (che porterà alla concessione della Magna Carta),[11] cercando di adempiere al suo mandato pontificio di riportare la calma tra le fazioni del regno.[12]

Le politiche eccessivamente filoregie del cardinale gli attirarono le antipatie del clero inglese, che fece appello al papa affinché difendesse i suoi privilegi. Innocenzo accolse le loro istanze e richiamò in Curia Nicola, che fece ritorno a Roma verso la fine del 1214.[1]

Gli ultimi anni modifica

Rientrato a Roma, Nicola riprese il suo ruolo nel tribunale pontificio, ricevendo la carica di penitenziere maggiore (prima persona a ricoprirla). Con questo titolo firmò numerosi documenti e privilegi papali, anche sotto il successore di Innocenzo, Onorio III.[1]

Morì, probabilmente a Roma, verso la fine del 1218, come si può dedurre dalla data di consacrazione del suo successore alla diocesi tuscolana, Niccolò Chiaramonte, avvenuta il 6 gennaio 1219.[1][13]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h Pietro Silanos, Nicola di Tuscolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 78, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
  2. ^ Maleczek, p. 147.
  3. ^ Maleczek, pp. 61 e 147.
  4. ^ (EN) Excommunication of King John, su btinternet.com. URL consultato il 6 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2012).
  5. ^ (EN) John Clare Moore, Pope Innocent 3rd 1160/61-1216: To Root Up and to Plant, University of Notre Dame Prints, 2009, p. 215, ISBN 978-0268035143.
  6. ^ (EN) Early Records, su cam.ac.uk, University of Cambridge. URL consultato il 30 aprile 2012 (archiviato il 15 aprile 2012).
  7. ^ a b (EN) David L. Sheffler, An Early Oxford Riot: Oseney Abbey, 1238 (PDF), in History of Universities, vol. 21, n. 1, 2006, pp. 1-32 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2011).
  8. ^ (EN) David Knowles, The Monastic Order in England, 2ª ed., Cambridge University Press, 1963, p. 342, ISBN 9780511583742.
  9. ^ (EN) The priory of Penwortham, su british-history.ac.uk.
  10. ^ (EN) The abbey of Bardney, su british-history.ac.uk.
  11. ^ (EN) William Sharp McKechnie, MAGNA CARTA: A Commentary on the Great Charter of King John with an Historical Introduction, Wentworth Press, ISBN 978-1363808502.
  12. ^ (EN) W. L. Warren, King John, 2ª ed., Yale University Press, 1978, p. 215, ISBN 978-0300073737.
  13. ^ Maleczek, p. 150.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica