Palazzo Piomarta

edificio di Rovereto

Palazzo Piomarta[1] (o Piamarta[2]), detto anche Palazzo della Pubblica Istruzione, è un palazzo di Rovereto risalente alla metà del XVIII secolo, sede dell'Università di Trento. In passato ospitò l'Imperial Regio Ginnasio (poi Liceo Antonio Rosmini) e la Scuola Reale Elisabettina (poi ITET Fontana (Rovereto)). Nel corso degli anni nelle sue sale vennero accolte l'Accademia Roveretana degli Agiati, la Biblioteca civica Girolamo Tartarotti e il Museo civico di Rovereto.

Palazzo Piomarta
Palazzo Piomarta in corso Bettini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàRovereto
Indirizzocorso Bettini, 84
Coordinate45°53′36.87″N 11°02′36.69″E / 45.893576°N 11.043524°E45.893576; 11.043524
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVIII secolo
Inaugurazione1773
UsoSede universitaria
Realizzazione
ArchitettoAmbrogio Rosmini
ProprietarioComune di Rovereto
CommittenteConti Alberti Poja

Storia dell'edificio modifica

La costruzione del palazzo iniziò nel 1772 per volere del barone Gaetano Piomarta, nobile di origini piemontesi. Quando questi morì venne ultimato dalla sorella, la baronessa Eleonora Piomarta e dal marito, il conte Francesco Alberti Poja. Autore del progetto fu Ambrogio Rosmini, molto attivo a Rovereto in quel periodo.[3]

Aspetti architettonici modifica

 
Vista dall'aula magna di Palazzo Piomarta su Palazzo Alberti Poja

La facciata è imponente ed austera, in stile neoclassico. Al portale si accede da due scivoli che portano al salone d'ingresso al piano rialzato trasformata, nel corso degli anni, nel Pantheon roveretano.[3]

Prima della ristrutturazione palazzo Piomarta rispettava lo schema delle dimore gentilizie tipico del XVIII secolo ed era organizzato in una sequenza di stanze e sale comunicanti tra loro.

Le due corti interne erano funzionali alla necessità di fornire illuminazione agli ambienti che vi si affacciavano. In seguito ai recenti lavori tali spazi sono divenuti ambienti chiusi da una copertura trasparente e protetti, quindi raccordo tra le sale che vi si affacciano, sui vari piani.

Oggi l'intera struttura è suddivisa in quattro livelli.

  • Piano interrato
  • Piano seminterrato (usato per biblioteca, zone studio, segreteria e altro)
  • Pianterreno e primo (con aule per le varie attività didattiche ed universitarie)
  • Secondo piano

La grande sala di ingresso, lo scalone e l'aula magna sono utilizzabili senza la necessità di accedere ad altre parti dell'edificio.

Utilizzo storico modifica

Progettato per essere un'importante dimora nobile venne acquistato dal Comune di Rovereto nel 1850 per diventare un centro culturale e sede scolastica (ospitò il Ginnasio e in seguito anche la Scuola Reale).[3]

Utilizzo recente modifica

 
Palazzo Piomarta in corso Bettini. Di fronte il Palazzo Annona, l'ingresso al Mart e Palazzo Alberti Poja. In secondo piano il Teatro comunale Riccardo Zandonai

Rovereto ospita il Centro di Ricerca Sport, Montagna e Salute ed il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie dell'Università degli Studi di Verona[4] e il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive e il Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell'Università degli Studi di Trento. Oggi il palazzo Piomarta, tra quelli ricordati sopra, ospita il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive.[5]

Curiosità modifica

Il palazzo viene chiamato indifferentemente palazzo Piomarta o palazzo Piamarta, ma la famiglia nobile dalla quale prende il nome è, secondo varie fonti, Piamarta di Langelfeld. I baroni Piamarta di Langelfeld furono originari di Agrano, frazione di Omegna.

 
Stemma dei Piamarta

L'arma della famiglia è divisa in quattro parti e riporta nella prima e nella quarta l'aquila, nella seconda e nella terza due spade rivolte verso il basso, incrociate e con una stella sopra a dividerle. Lo stella poi viene ripetuta nuovamente in centro, sopra le quattro parti, ancora con il motivo delle spade incrociate.[6]

Il cognome deriva dall'unione di due nomi, Pia e Marta, che rispettivamente significano buona e provocante. Era ed è diffuso nella valle dell'Adige. Si ricorda un Leonardo Piamarta a Langelfeld (1708 - 1757), benefattore roveretano.[7]

A Rovereto, a breve distanza dal palazzo, esiste via Piomarta, che inizia da corso Bettini.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ XXI Congresso nazionale della Sezione di Psicologia Sperimentale, su unitn.it, Università degli Studi di Trento, 2015. URL consultato il 6 settembre 2016.
    «si svolgerà dal 10 al 12 settembre a Rovereto, a Palazzo Piomarta (Istruzione) in Corso Bettini 84»
  2. ^ Palazzo Piamarta in corso Bettini [collegamento interrotto], su comune.rovereto.tn.it, Comune di Rovereto. URL consultato il 6 settembre 2016.
  3. ^ a b c A.Gorfer, pp.90-91.
  4. ^ Sedi didattiche, su univr.it/, Università degli Studi di Verona. URL consultato il 9 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).
  5. ^ Dipartimento psicologia e scienze cognitive, su cogsci.unitn.it, Università degli Studi di Trento. URL consultato il 9 settembre 2016.
  6. ^ Adriano Guelfi Camajani, p. 94.
  7. ^ Bertoluzza, Curti, Giuliano, p. 265.

Bibliografia modifica

  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-286-7.
  • AAVV, Trentino Alto Adige, Milano, Touring Editore, 2005, ISBN 9788836548026.
  • a cura di Fabrizio Rasera, Le età del museo : storia, uomini, collezioni del Museo civico di Rovereto, Scritti di Claudia Beretta, Francesco Festi, Franco Finotti, Christoph Gasser, Barbara Maurina, Paola Pizzamano, Filippo Prosser, Italo Prosser e Umberto Tecchiati, Rovereto, Osiride - Museo civico di Rovereto, 2004, ISBN 88-7498-028-0.
  • Adriano Guelfi Camajani, Famiglie nobili del Trentino, Genova, Pubblicazioni dello Studio araldico di Genova, 1964, SBN IT\ICCU\SBL\0275319.
  • Aldo Bertoluzza, Danilo Curti, Giuliano Tecilla, Guida cognomi del Trentino, Trento, Società iniziative editoriali, 1999.

Voci correlate modifica

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