Pancrazio Chiruzzi
Pancrazio Chiruzzi, detto Pan (Bernalda, 25 ottobre 1952), è un criminale italiano[1].
Criminale indipendente e pianificatore meticoloso, si pone a capo di varie bande e si specializza nelle rapine a mano armata. Il massiccio uso di armi da guerra, gli frutta il soprannome di “Solista del Kalashnikov”.
BiografiaModifica
Secondo di tre fratelli, nasce il 25 ottobre 1952 a Bernalda, in provincia di Matera.[2] Conseguita la licenza media, si iscrive all'Istituto Tecnico per Periti Industriali di Taranto. Nel '67 si trasferisce a Torino, dove inizia a lavorare come cablatore presso la ditta Tardito e, contemporaneamente, frequenta un corso serale per proseguire gli studi superiori all'Istituto Tecnico Industriale.
Inizia l'attività criminale nel 1971: a quell'epoca aveva 19 anni. Dopo qualche rapina e furto d'auto, assalta la sua prima banca. Da quel momento non si fermerà più, diventando uno dei nomi di spicco della criminalità torinese. Nel 1974, a soli 22 anni, il suo patrimonio era già superiore al miliardo di lire.
Per anni ha vissuto organizzando assalti a banche, uffici postali, treni in corsa e furgoni blindati. Facendo dell'indipendenza uno stile: non si è mai legato a nessuno, né alla mafia né alla malavita organizzata.
Ha fatto rapine in Svizzera, Germania, Francia ed Austria. E sempre con un gusto irrefrenabile per la battuta. Negli anni '70 agli agenti che lo arrestavano per i colpi all'estero disse:
«Tutti portano i soldi in Svizzera e arrestate me che sono l'unico che li riporta in Italia?» |
Nel 1975 assalta un treno in corsa che rifornisce gli Uffici Postali.
Nel 1976, tenta una rapina alla Banca Centrale Inglese a Bruxelles, situata di fianco al Palazzo Reale, un colpo, a detta di tutti, impossibile anche solo a pensarlo.
Nel 1987 rapina la Banca di Lugano sequestrando il direttore la notte precedente il colpo.
La rapina più clamorosa - indagato e poi assolto - quella a un furgone portavalori svaligiato a Genova. 17 agosto 1999: dodici minuti in tutto, nessuno sparo, sei miliardi di lire il bottino.
Tra gli anni settanta e il 2000 ha effettuato centinaia di rapine in Italia e all'estero, senza mai spargimenti di sangue, tanto che anche la polizia gli riconosce un'etica "professionale". L'ex capo della squadra mobile di Torino, Sergio Molino, lo definisce così: «Non un rapinatore, ma il maestro dei rapinatori italiani. Chiruzzi ha fatto scuola. Preparava i colpi meticolosamente, non ha mai sparato durante le sue azioni. Possiamo dire che nel ramo è stato un vero professionista».
È stato arrestato undici volte, scontando complessivamente trentasei anni di reclusione, spesso in carceri di massima sicurezza quali l'Asinara e Fossombrone. Ha tentato di evadere tre volte, riuscendoci nel 1975.
Dal 2012 è tornato definitivamente in libertà.
NoteModifica
- ^ Niccolò Zancan, Maxiconfisca per il rapinatore, La Repubblica, 20 ottobre 2006. URL consultato il 14 maggio 2013.
- ^ Leo Amato, Il solista lucano del kalashnikov, il Quotidiano del Sud, 10 giugno 2013. URL consultato il 14 maggio 2013.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Pancrazio Chiruzzi
Collegamenti esterniModifica
- Il blog di Pan, su pancraziochiruzzi.it. URL consultato il 30 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2016).
- "È una leggenda del crimine sulla sua vita gireremo un film", su torino.repubblica.it.