Pannocchieschi

famiglia patrizia senese
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I Pannocchieschi sono una famiglia nobile medievale di Siena e Volterra, di probabile origine longobarda[1].

Pannocchieschi
Di rosso, all'aquila bicipite d'oro, coronata dello stesso, accompagnata in punta da una coppia di spighe (o pannocchie) ricadenti, pure d'oro
Stato Repubblica di Siena
Granducato di Toscana
Regno d'Italia
Titoli Patrizio di Siena
Marchese di Monticiano
Conte d'Elci
Stemma di Scipione Pannocchieschi d'Elci sulla sua tomba nel Duomo di Pisa

StoriaModifica

La famiglia era articolata in tre rami: i Pannocchieschi di Pietra[2], quelli di Perolla e quelli di Travale[3], da cui discesero i senesi conti Pannocchieschi d'Elci[4].

I conti Pannocchieschi avevano conosciuto la propria affermazione agli inizi del XII secolo nel territorio di Volterra. Agli inizi del XIII secolo si erano radicati nei territori della Maremma in relazione allo sfruttamento delle risorse minerarie: ebbero un palazzo gentilizio a Massa Marittima, tuttora conservato, e nel territorio circostante fondarono Rocchette Pannocchieschi[5], insediamento legato allo sfruttamento di giacimenti di rame e d'argento.

Dal casato dei Pannocchieschi provennero diversi vescovi della diocesi di Volterra.

Nello dei Pannocchieschi di Pietra secondo i primi commetatori fiorentini di Dante Alighieri fu il marito di Pia de' Tolomei. Quando Dante nel V canto del Purgatorio incontra la Pia non lo presenta direttamente. Secondo alcune tradizioni avrebbe ucciso la moglie per sposare Margherita Aldobrandeschi di Sovana. In realtà Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi della Pietra era vassallo della famiglia Aldobrandeschi di Sovana; è accertato che sposò effettivamente solo la Aldobrandeschi, dalla quale ebbe un figlio, Bindoccio, che morì fanciullo perché buttato in un pozzo a Massa Marittima per mano di sicari della famiglia Orsini. Al tempo di Nello, in casa Tolomei non esisteva nessuna figlia o nipote che si chiamasse Pia. Una Pia Malavolti. comunque, andò sposa ad un Tollo[6], signore di Prata e vassallo degli Aldobrandeschi, in virtù di un patto di sottomissione a Siena, e perciò nel 1285 assassinato dai suoi tre nipoti all'uscita della chiesa, sul sagrato. La sorte misteriosa della moglie, eterea aristocratica, risuonava ancora lugubre al tempo di Dante, e fu forse intenzionalmente sviata dai suoi veri mandanti.

Buona parte dei documenti prodotti e appartenuti alla famiglia è conservato oggi presso l'Archivio di Stato di Siena, nel Fondo "Pannocchieschi d'Elci, famiglia".

Membri illustri della famigliaModifica

NoteModifica

  1. ^ Archivio di Stato di Siena, Guida-inventario dell'Archivio di Stato, III, Roma 1977, p. 120.
  2. ^ Scavi e ricerche presso il castello dei Pannocchieschi a Castel di Pietra Archiviato il 22 luglio 2006 in Internet Archive. sul sito PaesaggiMedievali.it del Portale di archeologia medievale dell'università di Siena.
  3. ^ Scheda su Travale Archiviato il 18 maggio 2009 in Internet Archive. sul sito della Proloco del comune di Montieri.
  4. ^ Eleonora Baldasseroni, "I Pannocchieschi d'Elci in età moderna: le origini, l'ammissione al patriziato senese, il contributo all'Ordine di Santo Stefano ed i personaggi illustri", tesi di dottorato dell'università di Siena, discussa il 13 maggio 2008 (sintesi on-line sul sito dell'università di Siena). Vedi anche una scheda sull'archivio familiare dei Pannocchieschi d'Elci sul sito del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche), del Ministero per i beni ambientali e culturali) e la scheda sul fondo Pannocchieschi d'Elci presso l'archivio di Stato di Venezia.
  5. ^ Scavi e ricerche al castello di Rocchette Pannocchieschi Archiviato il 28 febbraio 2009 in Internet Archive. sul sito PaesaggiMedievali.it.
  6. ^ Italia Medievale, Una nuova proposta di lettura per la Pia senese di Dante, su Italia Medievale, 13 agosto 2017. URL consultato il 15 dicembre 2019.

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica