Pasquale (famiglia)

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I Pasquale, Di Pasquale, Pascale o Pascali[1] sono una famiglia siciliana di origine spagnola originaria di Valencia[2][3][4][5][6].

Pasquale
d’oro, a quattro pali di rosso, ed un agnello pasquale d’argento, con la banderuola dello stesso caricata da una croce di rosso, soprastante sul tutto.
TitoliPatrizio messinese
Patrizio palermitano

Storia della Dinastia Pasquale

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La famiglia, originaria di Valencia in Spagna, si stabilì in Sicilia all'inizio del XV secolo con un Giacomo Pasquale (Jaime Pasqual [7]) gentiluomo di Valencia[2][6] e godette di nobiltà a Messina e Palermo[5]. Secondo lo storico ed erudito Candida Gonzaga i Pasquale erano originari della «Val di Zarata» [4] nei Paesi Baschi, e si stabilirono prima a Valencia, per poi diramarsi per tre volte nel Regno di Napoli e nel Regno di Sicilia: nel XIII secolo a Cosenza, nel XV secolo a Messina, e nel XVIII secolo a Napoli.

Da Giacomo Pasquale discese un Perotto che fu castellano di Sciacca nel 1463, un Tommaso che fu senatore di Messina nel 1535, e un Giorlando de Pascale che fu giudice straticoziale di Messina nei primi anni del Cinquecento. Si hanno inoltre notizie di un Perrotto che fu senatore di Palermo nel 1552, governatore del Monte di Pietà, e della Tavola, di un Giovan Francesco e di un Francesco che furono ascritti alla mastra nobile del Mollica.

Un Francesco fu più volte senatore di Palermo tra la fine del Cinquecento e del Seicento, e un altro Francesco fu proconservatore a Capaci nel 1681. Infine, un Alfarne di Pascale di Ignazio [8] e un Ignazio di Silvio furono ascritti alla mastra nobile di Messina dal 1798 al 1807.

Ai Pasquale appartennero inoltre la poetessa Nicoletta vissuta nel XVI secolo[9], e il poeta e riformatore calvinista Giulio Cesare, figlio del nobile messinese Giovanni Pascali, «patrizio di quella città e protonotario e consigliere reale nel consiglio privato di quel regno»[9]. Trasferitosi a Ginevra, Giulio Cesare sposò in seconde nozze la veronese Cecilia Campagnola. Dal matrimonio nacquero Giovan Giacomo (o Gian Giacomo), Marcantonio, Alessandro e Laura. Giovan Giacomo e il padre Giulio Cesare servirono, anche come spie[10], la signoria di Ginevra nelle lotte contro i duchi di Savoia.

Arma: d'oro, a quattro pali di rosso, con un agnello pasquale d'argento con banderuola di rosso attraversante sul tutto. Attualmente, La Famiglia Pasquale e sparsa in Italia, ma le città con più presenza sono: Palermo, Napoli, Messina, Milano e un piccolo comune di Napoli, Portici.[5].

Persone

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Edifici

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  1. ^ O anche di Pasquale, de Pasquale, de Paschale, di Pascale, de Paschali, Pascal.
  2. ^ a b Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica pagina 298, Visconti & Huber, 1875.
    «Famiglia valenziana, che Mugnos vuole portata in Palermo da un Giacomo Pasquale gentiluomo di Valenza, da cui un Perotto castellano di Sciacca 1463, ed altri personaggi che furono senatori.»
  3. ^ Filadefo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie del regno di Sicilia volume III pagina 473, Arnaldo Forni.
  4. ^ a b Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia volume VI pagina 131, G. de Angelis e figlio, 1875.
    «Questa famiglia è originaria della Spagna, dove nella città di Val di Zarata possedeva un antico castello. Di essa si hanno memorie antiche ed onorevoli. Da quella città si diramò in Castiglione e in Navarra. (…) Fu portata tre volte nel Napoletano: la prima nel secolo XIII e si stabilì a Cosenza, donde si diramò in Giovinazzo, Sessa, Brindisi, Conversano e Lucera (…). Un secondo ramo da Valenza fu portato in Sicilia da un Giacomo Pascale (…). Un terzo ramo tuttora vivente si stabilì in Napoli nel 1668, venendovi dalla Spagna portato da un Domenico Pascal»
  5. ^ a b c Antonio Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, Volume 2, p. 45, Forni 1915 ristampa.
    «Godette nobiltà in Messina e in Palermo. Notiamo, tra gli altri, un Giorlando de Pascale giudice straticoziale di Messina nel 1517-18, 1523-24 e 1528-29; un Tommaso senatore in detta città negli anni 1535-36 e 1537-38; un Perrotto senatore di Palermo negli anni 1552, 1556-57-58, governatore del Monte di Pietà nel 1552 e della Tavola nell’anno 1556; un Giovan Francesco e un messer Francesco ascritti alla mastra nobile del Mollica; un Francesco senatore di Palermo nel 1596-97, 1605-6 e 1608-9; un altro Francesco proconservatore in Capaci nell’anno 1681; un Alfarne (?) di Ignazio e un Ignazio del fu Silvio ascritti alla mastra nobile di Messina dell’anno 1798-1807.»
  6. ^ a b Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume II pagina 290, Direzione del giornale araldico, Pisa, 1886.
    «Originaria di Valencia in Spagna, e portata a Palermo da un Giacomo Pasquale gentiluomo di Valencia, da cui derivò un Pertotto castellano di Sciacca nel 1463 ; Tommaso senatore di Messina nel 1535, ed altri personaggi che furono senatori.»
  7. ^ In catalano e valenciano: Jaime Pasqual, Jaume Pasqual; in spagnolo e castigliano Jaime Pascual, Juan Pascual.
  8. ^ Giuseppe Galluppi. Nobiliario della città di Messina, A. Forni, 2007 ristampa, p. 398.
  9. ^ a b Benedetto Croce in «La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da B. Croce», 30, 1932.
  10. ^ Tindaro Gatani, Gli italiani nel rifugio di Ginevra, luglio-agosto 2009 Archiviato il 14 febbraio 2015 in Internet Archive.

Bibliografia

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  • Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, editore A. Reber, 1912
  • Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica,editore Visconti & Huber, 1875

Altri progetti

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Stemma Famiglia Di Pasquale