Plan S

iniziativa per estendere l'accesso aperto a tutte le pubblicazioni della ricerca accademica

Plan S, in italiano Piano S, è un'iniziativa per l'editoria scientifica ad accesso aperto avviata nel 2018[1][2] da "cOAlition S",[3] un consorzio costituito da enti finanziatori della ricerca afferenti a vari paesi europei. Il piano promuove l’estensione dell’open access a tutti i risultati di ricerca finanziati pubblicamente, attraverso l'inserimento su piattaforme liberamente accessibili, e con effetto dal 2021.[4]

Diagramma dei requisiti del Piano S (gennaio 2019)
Sintesi dei requisiti del Piano S (gennaio 2019)

Nel 2017 le previsioni suggerivano la copertura approssimativa del 6% degli articoli di ricerca a livello mondiale, compreso circa un terzo dei contributi su Nature e Science. I principali editori hanno pianificato di soddisfare le indicazioni del Piano S offrendo (o consentendo) agli autori opzioni ad accesso aperto.[5]

Principi e linee guida

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Il piano, varato nel 2018, viene strutturato attorno a dieci principi. Di questi, il principio chiave afferma che entro il 2021 la ricerca finanziata da sovvenzioni pubbliche o private deve essere pubblicata su riviste o piattaforme ad accesso aperto, e resa immediatamente disponibile senza embargo, ossia senza tempi di attesa.[6]

I dieci principi sono:

  1. i diritti di autore e il copyright restano agli autori o alle loro istituzioni di afferenza, e per le pubblicazioni devono essere utilizzate le licenze aperte come le Creative Commons, al fine di uniformarsi alla Dichiarazione di Berlino sull'accesso aperto alla letteratura scientifica;
  2. i membri del consorzio dovrebbero stabilire solidi criteri e caratteristiche di conformità finalizzate alla pubblicazione su periodici e piattaforme open access;
  3. i membri dovrebbero anche fornire incentivi per la creazione di periodici e piattaforme open access, nel caso non ne esistano ancora di conformi;
  4. i costi di pubblicazione dovrebbero essere sostenuti da organizzazioni finanziatrici o dalle università, e non dai singoli ricercatori, che andrebbero messi tutti in condizione di pubblicare in open access;
  5. tali costi di pubblicazione dovrebbero essere standardizzati e calmierati;
  6. università, centri di ricerca e biblioteche dovrebbero uniformare i propri regolamenti e le proprie strategie;
  7. i principi valgono per qualunque tipo di pubblicazione accademica, tuttavia è previsto un periodo più lungo di preparazione per monografie e capitoli di libri;[7]
  8. i membri non sostengono il modello ibrido di pubblicazione, tuttavia concordano un periodo di transizione in cui vengono tollerati i contratti trasformativi in previsione del passaggio all'open access totale;
  9. i membri del consorzio devono monitorare ed eventualmente sanzionare le mancate conformità;
  10. i membri si impegnano anche a valutare il merito delle pubblicazioni indipendentemente dal loro impact factor, dal periodico in cui sono inserite o dall'editore.

Istituti di ricerca, ricercatori, università, finanziatori, enti di beneficenza, editori e società civile hanno contribuito a formulare le linee guida al Plan S, pubblicate il 27 novembre 2018.[8][9]

Applicazione

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Periodo iniziale di transizione

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Nel momento in cui il piano viene varato, è previsto un periodo di transizione, durante il quale resta consentita la pubblicazione sulle cosiddette riviste trasformative, o riviste ibride, ossia soggette ad accordi per la trasformazione ad accesso completamente aperto.[10] Tali accordi sono frutto di contratti pubblici, inizialmente tollerabili non oltre il 2023. Anche i costi sono di dominio pubblico.[8]

Green open access

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La pubblicazione su qualsiasi rivista continua ad essere consentita a condizione che una copia del postprint o "manoscritto accettato", oppure dello stesso articolo finale pubblicato, venga depositata ad accesso aperto (green open access) senza embargo e con licenza CC BY in un repository istituzionale o comunque riconosciuto.[10] Le politiche editoriali volte alla proibizione di tale possibilità vengono ignorate in virtù della strategia di conservazione dei diritti prevista da cOAlition S.[11][12]

Licenze e diritti

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Condivisione, adattamento e riutilizzo dei contenuti accademici per qualsiasi scopo, anche commerciale, sono previsti soltanto garantendone la corretta attribuzione agli autori attraverso un tipo di licenza universalmente riconosciuta, esente da royalty, non esclusiva e irrevocabile. Gli articoli accademici devono quindi essere pubblicati con una licenza Creative Commons attestante il pubblico dominio, ovvero con attribuzione CC BY 4.0, o in alternativa CC BY-SA 4.0.[8] Ciò ne consente, fra l'altro, l'utilizzo in Wikipedia.[13]

Criteri obbligatori per riviste e piattaforme ad accesso aperto

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Riassumendo, al fine di essere conformi al Piano S le riviste e le piattaforme ad accesso aperto devono soddisfare i seguenti criteri:

  • al momento della pubblicazione tutti i contenuti accademici devono essere immediatamente e completamente accessibili, scaricabili e privi di vincoli tecnici come i DRM o di altra natura;
  • i contenuti devono essere pubblicati con licenza CC BY, CC BY-SA o CC0.
  • è necessario un solido sistema di revisione, basato sugli standard della disciplina e del Committee on Publication Ethics (COPE);
  • la rivista deve essere compresa nella Directory of Open Access Journals (DOAJ), ovvero in fase di registrazione;
  • vanno previste esenzioni automatiche sui costi di elaborazione degli articoli per autori afferenti a paesi a basso reddito e sconti per autori provenienti da paesi a reddito medio;
  • i costi di pubblicazione, sia diretti che indiretti, e il potenziale surplus, devono essere trasparenti e disponibili sul sito web della rivista o piattaforma di pubblicazione.
  • i DOI devono essere utilizzati come identificatori permanenti;
  • per la conservazione digitale a lungo termine va utilizzata una strategia che preveda la deposizione dei contenuti in un programma di archiviazione come LOCKSS/CLOCKSS;
  • gli articoli devono essere accessibili a testo pieno, ossia per intero, e quindi in formato leggibile dalla macchina, ad esempio XML / JATS (Journal Article Tag Suite), tale da favorire il Text and Data Mining o TDM. I metadati devono essere di alta qualità e parimenti leggibili dalla macchina, così come le informazioni sullo stato di accesso aperto e sulla licenza dell'articolo;
  • vengono richiesti anche il collegamento a dati grezzi e al codice in repository esterni.[14]

cOAlition S: principali organizzazioni coinvolte

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Le organizzazioni coinvolte nella formulazione del Plan S[15] sono presenti in tutto il pianeta e fra gli altri comprendono: il Consiglio nazionale australiano per la salute e la ricerca medica, il Fondo austriaco per la scienza, l'Accademia di Finlandia,[16] l'Agence nationale de la recherche francese, la Science Foundation Ireland, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i Fondi di ricerca del Québec; il Luxembourger National Research Fund, l'Organizzazione olandese per la ricerca scientifica, il Consiglio norvegese per la ricerca, il Centro scientifico nazionale della Polonia, la Fundação para a Ciência e a Tecnologia portoghese, la Slovenian Research Agency, il Consiglio sudafricano per la ricerca medica, vari enti svedesi; il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS); l'anglosassone "Ricerca e innovazione", il Consiglio superiore della scienza e della tecnologia giordano, diverse fondazioni statunitensi fra cui la Gates, il Consiglio nazionale della scienza e della tecnologia (NSTC) dello Zambia.

Inoltre il Piano S è sostenuto dalla Commissione europea[17] e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.[18]

Alcuni commentatori hanno inoltre suggerito che l'adozione del Piano S in una regione ne possa incoraggiare l'adozione in altre regioni.[19]

Organizzazioni contrarie

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Nell'ottobre 2018 l'Office of Science and Technology Policy (OSTP) dichiara che i finanziatori federali statunitensi non intendono aderire al Piano S, in particolare in quanto non ritengono opportuno suggerire "ai ricercatori dove pubblicare i propri articoli".[20]

Nel 2019 il Jubileee Fond (RJ) della Riksbank svedese, inizialmente fra i membri,[21] lascia la cOAlition S perché preoccupato dalle tempistiche del Piano S;[22] analogamente il Consiglio europeo della ricerca, pur inizialmente sostenitore,[23] si ritira nel luglio 2020.[24]

Il 25 ottobre 2019 l'India annuncia la propria mancata adesione,[25] malgrado le iniziali manifestazioni di sostegno.[26]

Accoglienza del pubblico

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Fino all'8 febbraio 2019 su Internet è stato possibile esprimere direttamente il proprio parere in relazione agli orientamenti per l'attuazione. Il riscontro ricevuto è stato inserito nella versione aggiornata delle linee guida, pubblicata il 31 maggio 2019.[27]

Reazioni istituzionali

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Numerose sono state le dichiarazioni istituzionali di sostegno a livello mondiale, comprese quelle di accademie, ministeri, fondazioni e biblioteche. Fra queste, ad esempio, l'Associazione delle università europee[28], la Lega delle università europee di ricerca (LERU),[29] la federazione ALLEA delle Accademie europee scientifiche e umanistiche (European Federation of Academies of Sciences and Humanities),[30] biblioteche e fondazioni cinesi,[31] l'Associazione CAUL dei bibliotecari universitari australiani,[32] e molte altre.

Reazioni degli autori

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All'uscita delle linee guida, quasi 1.800 ricercatori firmano una lettera aperta per esprimere preoccupazione circa eventuali effetti indesiderati del Plan S, che limiterebbe anzitutto la libertà degli autori.[33] Più o meno nello stesso periodo, un'altra lettera aperta viene emessa viceversa a sostegno dell'accesso aperto obbligatorio, e firmata da oltre 1.900 ricercatori. In essa, tuttavia, manca un riferimento diretto al Piano S.[34][35]

In generale, le politiche del Piano S ricevono un'accoglienza mista da parte del mondo accademico, che in parte approva la strategia di conservazione dei diritti,[36][37] ma in parte considera con sospetto e preoccupazione la reazione degli editori[38] ed eventuali rischi di carattere legale.[39]

Reazioni degli editori

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Il piano incontra inizialmente l'opposizione di numerosi editori di riviste ad accesso non aperto, nonché di società scientifiche.[40] Fra le critiche spicca quella di AAAS, editore di Science, secondo cui il Piano S non garantisce la peer-review di alta qualità, né la pubblicazione e la diffusione della ricerca. Addirittura la sua attuazione "disturberebbe le comunicazioni accademiche, costituirebbe un disservizio per i ricercatori e comprometterebbe la libertà accademica".[41]

Secondo l'OASPA, Plan S pone in svantaggio gli editori emergenti e minori da un punto di vista competitivo, danneggiandone potenzialmente le prospettive.[42]

Malgrado la diffidenza iniziale, un po' alla volta anche i maggiori editori hanno cominciato a modificare il proprio approccio; il 28 novembre 2018 Cambridge University Press ha annunciato che la rivista Epidemiology and Infection si sarebbe convertita al modello di pubblicazione ad accesso aperto a partire dal 1º gennaio 2019, citando le mutate politiche dei finanziatori e il Piano S.[43]

Analogamente Springer l'8 aprile 2020 ha annunciato l'intenzione di rendere compatibili con il Piano S molte riviste, fra cui Nature, pubblicando alcuni articoli ad accesso aperto a partire dal 2021 e impegnandosi per la transizione finale verso l'accesso completamente aperto.[44]

Nonostante la diffusione di posizioni più concilianti nei confronti del Plan S, nel febbraio 2021 oltre 50 editori, tra cui Elsevier, Wiley e Springer Nature, hanno manifestato aperta opposizione alla strategia di conservazione dei diritti di cOAlition S.[45][46]

  1. ^ SPARC.
  2. ^ Science Europe.
  3. ^ (EN) What is cOAlition S?, su coalition-s.org. URL consultato il 1º settembre 2023.
  4. ^ (EN) Science without Publication Paywalls: ‘cOAlition S’ for the Realisation of Full and Immediate Open Access, su scienceeurope.org. URL consultato il 1º settembre 2023.
  5. ^ Brainard.
  6. ^ (EN) Part I: The Plan S Principles, su coalition-s.org. URL consultato il 1º settembre 2023.
  7. ^ L'argomento viene ulteriormente sviluppato sul sito: (EN) cOAlition S statement on Open Access for academic books, su coalition-s.org. URL consultato il 1º settembre 2023.
  8. ^ a b c Guidance.
  9. ^ (EN) cOAlition S Releases Revised Implementation Guidance on Plan S Following Public Feedback Exercise, su scienceeurope.org, 31 maggio 2019. URL consultato il 1º settembre 2023.
  10. ^ a b Else 11_2018.
  11. ^ Van Noorden 7_2020.
  12. ^ (EN) ARL Welcomes cOAlition S Rights Retention Strategy Calling for Open Access to Results of Funded Research, su arl.org. URL consultato il 4 settembre 2023.
  13. ^ (EN) Observing the success so far of the Rights Retention Strategy, su coalition-s.org. URL consultato il 4 settembre 2023.
  14. ^ (EN) Part III: Technical Guidance and Requirements, su coalition-s.org. URL consultato il 4 settembre 2023.
  15. ^ (EN) Organisations endorsing Plan S and working jointly on its implementation, su coalition-s.org. URL consultato il 4 settembre 2023. Sul sito per ogni partner è presente un ulteriore link attestante l'adesione alla coalizione.
  16. ^ Else 9_2018.
  17. ^ (EN) 'Plan S' and 'cOAlition S' – Accelerating the transition to full and immediate Open Access to scientific publications, su ec.europa.eu. URL consultato il 4 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2018).
  18. ^ (EN) WHO joins coalition for free digital access to health research, su who.int. URL consultato il 4 settembre 2023.
  19. ^ Rabesandratana.
  20. ^ (EN) William Thomas e Mitch Ambrose, An Interview with OSTP Director Kelvin Droegemeier, su aip.org, American Institute of Physics, 30 aprile 2019. URL consultato il 4 settembre 2023.
    «One of the things this government will not do is to tell researchers where they have to publish their papers»
  21. ^ (EN) RJ supports Plan S, su rj.se. URL consultato il 4 settembre 2023.
  22. ^ (EN) Riksbankens Jubileumsfond steps away from Plan S, su rj.se. URL consultato il 4 settembre 2023.
  23. ^ (EN) ERC Scientific Council joins new effort to push for full open access, su erc.europa.eu, 4 settembre 2018. URL consultato il 4 settembre 2023.
  24. ^ (EN) ERC Scientific Council calls for open access plans to respect researchers’ needs, su erc.europa.eu, 20 luglio 2020. URL consultato il 4 settembre 2023.
  25. ^ (EN) India Will Skip Plan S, Focus on National Efforts in Science Publishing, su thewire.in, 26 ottobre 2019. URL consultato il 4 settembre 2023.
  26. ^ (EN) India agrees to sign up to Plan S, su researchresearch.com, 12 febbraio 2019. URL consultato il 4 settembre 2023.
  27. ^ (EN) cOAlition S Releases Revised Implementation Guidance on Plan S Following Public Feedback Exercise, su coalition-s.org, 31 maggio 2019. URL consultato il 4 settembre 2023.
  28. ^ (EN) Open Access by 2020: EUA supports Plan S for an open scholarly system, su eua.eu, 7 settembre 2018. URL consultato il 4 settembre 2023.
  29. ^ (EN) Accelerating the transition to full and immediate Open Access to scientific publications: LERU's reaction to Plan S. URL consultato il 4 settembre 2023.
  30. ^ (EN) Systemic reforms and further consultation needed to make Plan S a success, 12 dicembre 2018. URL consultato il 4 settembre 2023.
  31. ^ Schiermeier.
  32. ^ (EN) Harry Rolf, Joint statement by CAUL/AOASG on Plan S, su caul.edu.au, 11 febbraio 2019. URL consultato il 5 settembre 2023.
  33. ^ (EN) Reaction of Researchers to Plan S: Too Far, Too Risky, su sites.google.com. URL consultato il 5 settembre 2023.
  34. ^ (EN) Open Letter in Support of Funder Open Publishing Mandates, su michaeleisen.org, 29 novembre 2018. URL consultato il 5 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2019).
  35. ^ Van Noorden 2018.
  36. ^ O’Neill et al.
  37. ^ Eglen.
  38. ^ Kamerlin.
  39. ^ Khoo.
  40. ^ Vuong.
  41. ^ Else 6_9_2018.
  42. ^ (EN) Claire Redhead, OASPA Feedback on Plan S Implementation Guidance, su oaspa.org, 8 febbraio 2019. URL consultato il 5 settembre 2023.
  43. ^ Noah & Hutton.
  44. ^ Van Noorden 4_2020.
  45. ^ Else 4_2021.
  46. ^ (EN) Steven Inchcoombe, Continuing the open access transition in 2021 and beyond, su springernature.com, Springer Nature, 8 aprile 2021. URL consultato il 5 settembre 2023.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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