Polidoro (figlio di Laotoe)

personaggio della mitologia greca, figlio di Priamo e di Laotoe

Polidoro (in greco antico: Πολύδωρος?, Polýdōros) è un personaggio della mitologia greca, il figlio più giovane di Priamo, re di Troia. Aveva per madre Laotoe[1] . Di lui Omero narra nel libro XX dell'Iliade.

Polidoro
SagaCiclo troiano
1ª app. inIliade di Omero
Caratteristiche immaginarie
Epitetopari agli Dei
SessoMaschio
Luogo di nascitaTroia
ProfessioneGuerriero troiano, principe

Non va confuso con un omonimo Polidoro, un altro figlio di Priamo ma avuto da Ecuba.

Mitologia modifica

Bellissimo d'aspetto, al decimo anno della guerra di Troia era ancora un adolescente e ciò nonostante chiese a suo padre il permesso di prendere parte al conflitto. Priamo si oppose, ritenendolo ancora troppo giovane: inoltre Polidoro era il prediletto dei suoi figli, essendo l'ultimogenito. Ma il ragazzo, noto per l'agilità delle sue gambe, confidò su questo vantaggio e gli disobbedì.

Assalito da Achille, che era ritornato da poco a combattere, Polidoro fu preso dallo spavento e balzò per fuggire, ma un'asta dell'eroe acheo lo trafisse alla schiena. [2].


" Ma Achille piombò con l'asta su Polidoro pari agli dèi,

figlio di Priamo; il padre non voleva lasciarlo combattere,

perch'era il più giovane tra tutti i suoi figli

e il più caro; tutti vinceva coi piedi, e anche allora

per fanciullaggine, volendo mostrare la forza dei piedi,

correva in mezzo ai campioni, finché perdette la vita:

lo colpì in pieno col dardo, Achille glorioso piede rapido,

di schiena, mentre balzava, là dove le fibbie della cintura

s'agganciavano, auree, e la corazza era doppia.

La punta dell'asta uscì davanti, presso il bellìco:

cadde in ginocchio, gemendo, una nube l'avvolse,

livida, strinse fra le mani le viscere, abbattendosi ".

(Omero, Iliade, libro XX, traduzione di Rosa Calzecchi Onesti)

Note modifica

Voci correlate modifica

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