Porta Picaloca

porta cittadina di Castel Goffredo

Porta Picaloca (o Porta dell'Ospitale) era un tempo una delle porte di accesso alla fortezza di Castel Goffredo, per chi proveniva da est. È l'unica rimasta (ricostruita) tra le quattro antiche porte di accesso alla città.

Porta Picaloca
Mura di Castel Goffredo
Porta Picaloca e ospedale vecchio (a destra), agli inizi del '900.
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
CittàCastel Goffredo
IndirizzoPiazzale della Vittoria ‒ 46042 Castel Goffredo (MN)
Coordinate45°17′51.31″N 10°28′37.91″E
Mappa di localizzazione: Italia
Porta Picaloca
Informazioni generali
Tipoporta cittadina
Materialemarmo bianco
Condizione attualerestaurata
Visitabile
[1]
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Pianta di Castel Goffredo all'inizio del Cinquecento. È visibile a est Contrada Picaloca con la porta omonima.
 
Castel Goffredo, Porta Picaloca nel 2007.

In epoca medievale, per accedere alla città da est bisognava percorrere un ponte che attraversava il fossato a difesa della città-fortezza e quindi per Porta Picaloca, edificio a due piani.

All'inizio del Quattrocento, sotto il marchesato di Alessandro Gonzaga, il primo nucleo abitato costruito a ridosso di "Castelvecchio" fu circondato da un secondo ordine di mura.[2] Tutto attorno alle mura si estendeva un fossato originato dal corso dei torrenti Fuga e Tartarello.[3]

L'accesso al borgo era controllato da quattro porte:

Nel 1817 prese avvio la demolizione della seconda cinta muraria[5] che progressivamente venne conclusa nel 1920.[6]

Il 24 giugno 1859, giorno della battaglia di Solferino, attraverso Porta Picaloca, difesa solo da un cancello in ferro sorretto da due pilastri, e Porta di Sopra penetrarono gli uomini del 3º corpo d'armata francese al comando del generale François Certain de Canrobert che, dopo alcune scaramucce, cacciò gli austriaci dal paese.[7]

Davanti alla Porta e nelle zone adiacenti agli inizi del Novecento si svolgeva il mercato del bestiame del paese.

Ciò che rimane dell'antica Porta Picaloca è rappresentato dai due pilastri in marmo bianco all'ingresso di Via Mantova.

  1. ^ Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005.
  2. ^ Bonfiglio (2005), p.62.
  3. ^ Bonfiglio (2005), p.61.
  4. ^ Berselli, p.107.
  5. ^ Bonfiglio (2005), p.89.
  6. ^ Bonfiglio (2005), p.91.
  7. ^ Castel Goffredo dalla civiltà contadina all'era industriale (1848-1900). (PDF), su accademianazionalevirgiliana.org. URL consultato il 23 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2018).

Bibliografia

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  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978.ISBN non esistente
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005, ISBN 88-7495-163-9.
  • Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.

Altre fonti

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  • 1999 – Immagina. Castel Goffredo: l'evoluzione di un territorio, CD-ROM, a cura del Comune di Castel Goffredo

Voci correlate

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