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Giacomo Leopardi (nome completo Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi, Recanati, 29 giugno 1798 - Napoli, 14 giugno 1837) è stato uno tra i principali scrittori e poeti italiani.
Giacomo nacque a Recanati il 29 giugno 1798, dal conte Monaldo e dalla marchesa Adelaide Antici Mattei, che gli riservarono un'educazione rigida e fredda.
Il padre era uomo debole, retrogrado, legato ad idee antiquate e a pregiudizi mentre la madre era dispotica, bigotta, fredda, preoccupata di ricostituire il patrimonio familiare, minato dalle sfortunate speculazioni del conte. In casa vigeva la rigorosa disciplina della religione e del risparmio. L'infanzia, trascorsa con i fratelli minori Carlo e Paolina, lasciò nel poeta un ricordo di poesia infantile (Ricordanze).
Leopardi iniziò gli studi con due precettori come da tradizione familiare; inoltre poteva usufruire della ricchissima biblioteca paterna (20.000 volumi). Inizialmente guidato da Don Sebastiano Sanchini, ben presto, s’immerse in letture varie ed inusuali. Il corpus delle opere così dette "puerili" (corpus pubblicato da Maria Corti in G.L. Entro dipinta Gabbia, scritti inediti, rari e editi 1808-1810) dimostrano la capacità di scrivere in un latino non sempre corretto ed elegante fin dall'età di nove-dieci anni, la padronanza dei metodi di versificazione italiana in voga nel settecento (metri barbari del Fantoni) ed una passione per le burle in versi, dirette al precettore ed ai fratelli. Tradusse in infanzia le Odi di Orazio, forse sotto consiglio del Vogel, erudito alsaziano il quale probabilmente gli fornì lo spunto per la composizione dello Zibaldone; in seguito tradusse, per la prima di tre volte, la Batracomiomachia Pseudo-Omerica, il I libro dell'Odissea, il II dell'Eneide.
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