Pteropus giganteus

specie di pipistrello

La volpe volante indiana (Pteropus giganteus Brünnich, 1782) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nel Subcontinente indiano.[1][2]

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Volpe volante indiana
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Chiroptera
Sottordine Megachiroptera
Famiglia Pteropodidae
Genere Pteropus
Specie P. giganteus
Nomenclatura binomiale
Pteropus giganteus
Brünnich, 1782
Sinonimi

P.g.chinghaiensis, P.edwardsi, P.kelaarti, P.medius, P.ruvicollis

Areale

     P.g.giganteus

     P.g.leucocephalus

     P.g.ariel

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Pipistrello di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 198 e 300 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 140 e 186 mm, la lunghezza delle orecchie tra 33 e 45 mm, la lunghezza del piede tra 43 e 58 mm e un peso fino a 800 g.[3][4]

Aspetto modifica

La pelliccia è corta, più lunga e soffice nella sottospecie P.g.leucocephalus. Le parti dorsali sono nerastre, cosparse di peli grigiastri, la testa è marrone, le spalle sono bruno-giallastre chiare, mentre le parti ventrali sono giallo-brunastre. I maschi hanno un ciuffo di peli più brillanti intorno a delle ghiandole situate su ogni lato del collo. Il muso è lungo, affusolato e nerastro. Gli occhi sono grandi. Le orecchie sono lunghe e appuntite. Le membrane alari sono attaccate lungo i fianchi. La tibia è priva di peli. È privo di coda, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori, relativamente più sviluppata al centro. Le tre sottospecie si differenziano principalmente dalle dimensioni.

Biologia modifica

Comportamento modifica

Forma colonie fino a diverse migliaia di individui su grandi alberi come il Baniano o il Tamarindo, generalmente vicino a specchi d'acqua. Durante la notte può volare fino a 150 km dai ricoveri diurni per cercare cibo.

Alimentazione modifica

Si nutre di fiori del Mango, Kapok, dell'Albero della Gomma, Erythrina lithosperma e Palma da cocco e di frutti della Papaya, Terminalia catappa, Anacardium occidentale, Annona muricata, Polyalthia longifolia, specie di Diospyros e di Ficus, Banano, Guava, Syzygium cumini e Madhuca indica.

Riproduzione modifica

In India, le femmine danno alla luce un piccolo all'anno tra febbraio e marzo dopo una gestazione di 140-150 giorni. Gli accoppiamenti avvengono tra luglio e ottobre. Nello Sri Lanka le nascite avvengono verso la fine di maggio e gli inizi di luglio, mentre gli accoppiamenti si svolgono durante il mese di marzo.

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è diffusa nel Subcontinente indiano e nell'Arcipelago delle Maldive.[1] Un esemplare catturato presso Minhe, nella provincia cinese dello Qinghai nel 1959, è stato presumibilmente trasportato dai venti monsonici oppure dall'uomo.[5]

Vive in ambienti urbani e rurali, vicino a zone agricole fino a 2.000 metri di altitudine.

Tassonomia modifica

In accordo alla suddivisione del genere Pteropus effettuata da Andersen,[6] P. giganteus è stato inserito nello P. vampyrus species Group, insieme a P. vampyrus stesso e P. lylei. Tale appartenenza si basa sulle caratteristiche di non avere un ripiano basale nei premolari e di avere orecchie lunghe ed appuntite.

Sono state riconosciute 3 sottospecie:

Conservazione modifica

La IUCN Red List, considerato l'esteso areale e la popolazione numerosa, classifica P. giganteus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Molur, S., Srinivasulu, C., Bates, P. & Francis, C. 2008, Pteropus giganteus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pteropus giganteus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Bates & Harrison, 1997.
  4. ^ Smith & Xie, 2008.
  5. ^ Zhang & Al., Recent surveys of bats (Mammalia: Chiroptera) from China II. Pteropodidae, in Acta Chiropterologica, vol. 12, n. 1, 2010.
  6. ^ Andersen, 1912, p. 95.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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