Python natalensis

specie di serpente

Il pitone delle rocce dell'Africa meridionale (Python natalensis), anche noto come pitone del Natal o pitone africano minore, è una specie di grandi dimensioni di serpente costrittore appartenente alla famiglia Pythonidae, originaria dell'Africa meridionale, che predilige le savane e le boscaglie.[1] Venne descritto per la prima volta da Andrew Smith nel 1833.[2] Con una lunghezza di oltre 5 metri, questo è uno dei serpenti più grandi al mondo.

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Pitone delle rocce dell'Africa meridionale
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineSquamata
SottordineSerpentes
FamigliaPythonidae
GenerePython
SpecieP. natalensis
Nomenclatura binomiale
Python natalensis
Smith, 1833
Sinonimi
  • Python sebae natalensis
Areale

     Areale di Python sebae

     Areale di Python natalensis

     Areale degli ibridi

Descrizione

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Il pitone delle rocce dell'Africa meridionale ha una colorazione simile al suo parente settentrionale, tuttavia è descritto come "più scialbo". Sotto la striscia chiara sulla testa di entrambi i serpenti, la specie meridionale ha una macchia scura più stretta che assomiglia a una striscia invece che a una macchia. Il pitone delle rocce dell'Africa centrale (Python sebae) presenta due linee chiare prominenti dal naso, sopra l'occhio fino alla parte posteriore della testa, che sono molto più opache nel pitone delle rocce dell'Africa meridionale. Inoltre, la specie settentrionale ha squame della testa notevolmente più grandi,[3][4] oltre ad avere dimensioni notevolmente inferiore rispetto al pitone delle rocce dell'Africa centrale.[4]

Dimensioni

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I pitoni delle rocce dell'Africa meridionale raggiungono una lunghezza media compresa tra i 2,8 e i 4 metri.[5] Tuttavia, lli individui più lunghi di 4,6 metri sono piuttosto rari.[6] Per quanto riguarda la lunghezza del corpo e la massa, questa specie mostra uno spiccato dimorfismo sessuale, dove le femmine sono significativamente più grandi e pesanti dei maschi.[7] Dei 75 individui misurati in Sudafrica, la femmina più lunga era lunga 4,34 metri per un peso di 53,4 kg. Il maschio più grande era lungo 4,23 metri per un peso di 31,1 kg.[8] Esiste un record affidabile di un esemplare vivente che ha raggiunto i 5,56 metri.[6] Il pitone sudafricano più lungo mai misurato misurava 5,8 metri, misurato nell'ex-Transvaal.[9]

Nella cultura popolare

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Nel libro Where Men Still Dream, il giornalista e autore sudafricano Lawrence G. Green ipotizza che la leggenda del Grootslang, un essere mitico del folklore dei cercatori d'oro sudafricani che assomiglia a un serpente gigante e che si dice viva nel fiume Orange, abbia avuto origine molto probabilmente da avvistamenti di pitoni delle rocce insolitamente grandi nel fiume, che sono stati esagerati in descrizioni di un essere mostruoso.[10]

  1. ^ a b (EN) Alexander, G.J., Python natalensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Smith, A., Python natalensis, in Illustrations of the zoology of South Africa : consisting chiefly of figures and descriptions of the objects of natural history collected during an expedition into the interior of South Africa, in the years 1834, 1835, and 1836; fitted out by "the Cape of Good Hope Association for exploring Central Africa" : together with a summary of African zoology, and an inquiry into the geographical ranges of species in that quarter of the globe, Londra, Smith, Elder and Co, 1849, pp. 42–44.
  3. ^ Difference from P. sebae, su reptile-database.reptarium.cz.
  4. ^ a b Snake Comparison – African Rock Python vs Southern African Python, su africansnakebiteinstitute.com, 25 giugno 2019.
  5. ^ Spawls, K., Howell, R. e Drewes, J A., A Field Guide to the Reptiles of East Africa, Londra, Academic Press, 2002, pp. 305–310.
  6. ^ a b FitzSimons, F. W., Pythons and their ways, Londra, George G. Harrap & Co. Ltd, 1930, pp. 12–67.
  7. ^ Broadley, D. G., A review of geographical variation in the African Python, Python sebae (Gmelin), in British Journal of Herpetology, vol. 6, 1984, pp. 359–367.
  8. ^ Alexander, G. J., Thermal Biology of the Southern African Python (Python natalensis): Does temperature limit its distribution?, in Henderson, R. W. e Powell, R. (a cura di), Biology of the Boas and Pythons, Eagle Mountain, Eagle Mountain Publishing Company, 2007, pp. 51–75.
  9. ^ Branch, W. R. e Haacke, W. D., A Fatal Attack on a Young Boy by an African Rock Python Python sebae, in Journal of Herpetology, vol. 14, n. 3, 1980, pp. 305–307.
  10. ^ Green, Lawrence George, Where Men Still Dream, Standard Press Ltd., Cape Town, 1948, pp. 125–126.

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Collegamenti esterni

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