Raffaele Bonanno (Derna, 1915Africa Settentrionale Italiana, 16 giugno 1940) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Raffaele Bonanno
NascitaDerna, 1915
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 16 giugno 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
GradoSottotenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nordafrica
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'oro al Valor Militar volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Derna nel 1915, figlio di Vito e Letizia Giglio.[2] Conseguì il diploma di geometra a Tripoli, e poi si arruolò nel Regio Esercito in qualità di allievo, iniziando a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria di Brà il 28 novembre 1937.[2] Fu nominato aspirante ufficiale il 1 luglio 1938, assegnato in servizio al 42º Reggimento artiglieria divisionale di stanza in Tripolitania, venendo promosso sottotenente nel mese di ottobre.[2] Fu posto in congedo il 31 dicembre dello stesso anno, riprendendo a lavorare come geometra presso una ditta edile di Bengasi. All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, fu richiamato in servizio attivo presso il VI Gruppo artiglieria, forte di tre batterie da 77/28, della 1ª Divisione libica.[2] Rimase ucciso in azione durante la battaglia di Bir Ghirba, il 16 giugno successivo.[2]

Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare[1] alla memoria con Regio Decreto 11 giugno 1941.[3]

Onorificenze modifica

«Ufficiale di batteria libica, facente parte di una colonna celere, attaccato da numerosa e possente formazione di mezzi corazzati nemici, opponeva eroica resistenza col tiro incessante dei suoi pezzi. Soverchiato da preponderanti forze avversarie, che avevano accerchiato da ogni parte la posizione travolgendo i pochi ed ormai inefficienti pezzi di artiglieria, anziché desistere da una lotta impari e senza speranza, si stringeva con un pugno di superstiti attorno al comandante della colonna, e con ferrea risoluzione, preferiva continuare a combattere, opponendo al nemico incalzante l’eroica audacia del suo cuore intrepido, finché cadeva sul campo immolando gloriosamente la vita, per la grandezza della Patria. Fulgido eroe, continuatore degno e glorioso della romana virtù del soldato d’Italia. Gabz - Gdeif -Ghirba, 16 giugno 1940 .[4]»
— Regio Decreto 11 giugno 1941.[5]

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p.390.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1942, p. 1023. URL consultato il 3 marzo 2020.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Bollettino ufficiale 19 febbraio 1942, disp.17, registrato alla Corte dei conti li 4 agosto 1941, registro 26 guerra, foglio 162.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.

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