Raffaello Ramat

critico letterario e partigiano italiano (1905-1967)

Raffaello Ramat (Viterbo, 26 giugno 1905Orvieto, 2 luglio 1967) è stato un critico letterario e partigiano italiano, professore di letteratura italiana nell'Università di Firenze.

Era padre di Maggiola Ramat, del magistrato Marco Ramat e dei docenti universitari Paolo Ramat e Silvio Ramat.

Biografia modifica

Argomenti modifica

Insieme ad Alberto Carocci fondò la rivista culturale Argomenti, il cui primo numero uscì a Firenze nel marzo 1941 e cessò le pubblicazioni nell'agosto 1943, a causa della censura fascista. A questa rivista collaborarono Ranuccio Bianchi Bandinelli, Cesare Luporini, Carlo Antoni, Guido Calogero, Piero Calamandrei, Luigi Russo, Eugenio Montale e Giacomo Noventa[1].

Arresti modifica

Fece parte del movimento liberal-socialista, con Aldo Capitini e Guido Calogero, e poi del Partito d'Azione. Arrestato una prima volta nel gennaio del 1942, insieme a Tristano Codignola, Enzo Enriques Agnoletti, Carlo Francovich, Pier Carlo Masini, Urvano Masini, Bruno Niccoli, Piero Pieroni[2], fu arrestato di nuovo nel novembre del 1943 da Mario Carità. Liberato dopo qualche mese, divenne partigiano nella brigata Garibaldi Sinigaglia[3].

Impegno politico modifica

Negli anni cinquanta diresse il giornale La Difesa di Firenze, giornale precedentemente diretto da Giovanni Pieraccini[4]. Il 5 luglio 1951 Ramat fu eletto consigliere nel Consiglio Comunale di Firenze, per il Partito Socialista Italiano[5] e anche il 28 maggio 1956 ebbe tale carica, sempre per il PSI nel comune di Firenze[6].

Alcuni scritti modifica

  • Polinice di Vittorio Alfieri, con introduzione e commento di R.Ramat, 1936;
  • Vittorio Alfieri, Antologia delle opere minori, con introduzione e commento di Raffaello Ramat, 1937;
  • Alfieri: tragico lirico, 1940;
  • Il Guicciardini e la tragedia d'Italia, 1953;
  • Per la storia dello stile rinascimentale: il Furioso, il Principe, l'Aminta, la Liberata, 1953;
  • Scarpe rotte, eppur bisogna andar... racconti del Premio Prato, 1951-1954, prefazione di R. Ramat 1955;
  • Rime e trionfi del Petrarca a cura di R. Ramat, 1957;
  • Un popolo si desta: testimonianze del Risorgimento , 1958;
  • Il Morgante di Luigi Pulci a cura di R. Ramat, 1961;
  • Un popolo in lotta: testimonianze di vita italiana dall'unità al 1946 , R. Battaglia, R. Ramat, 1961;
  • Canto 15 del Paradiso, 1965;
  • Saul di Vittorio Alfieri lezione introduttiva e commento a cura di R. Ramat, 1968;
  • Saggi sul Rinascimento, 1969;
  • Il mito di Firenze e altri saggi danteschi, 1976;
  • La Critica Ariostesca, 1953.

Note modifica

  1. ^ Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in ItaliaIstituto Storico della Resistenza in Toscana, La Toscana nel secondo dopoguerra, a cura di Pier Luigi Ballini, Luigi Lotti, Mario G. Rossi – Introduzione di Guido Quazza, Milano, Franco Angeli, 1991, p. 808 e nota n. 14: Di Argomenti (Firenze, marzo 1941-agosto 1943) è da vedere l'edizione anastatica riletta da Saveria Chemotti, Sala Bolognese, Forni, 1979.
  2. ^ Nota n. 1, p. 8, in Carlo Francovich La Resistenza a Firenze, Firenze, La Nuova Italia, 1962.
  3. ^ C. Francovich,La Resistenza a Firenze, pag. 372.
  4. ^ Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia – Istituto Storico della Resistenza in Toscana, La Toscana nel secondo dopoguerra, a cura di Pier Luigi Ballini, Luigi Lotti, Mario G. Rossi – Introduzione di Guido Quazza, Milano, Franco Angeli, 1991, p. 543.
  5. ^ Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia – Istituto Storico della Resistenza in Toscana, La Toscana nel secondo dopoguerra, a cura di Pier Luigi Ballini, Luigi Lotti, Mario G. Rossi – Introduzione di Guido Quazza, Milano, Franco Angeli, 1991, p. 677.
  6. ^ Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia – Istituto Storico della Resistenza in Toscana, La Toscana nel secondo dopoguerra, a cura di Pier Luigi Ballini, Luigi Lotti, Mario G. Rossi – Introduzione di Guido Quazza, Milano, Franco Angeli, 1991, p. 681.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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